Con Giacinto Facchetti a vestire per l'ultima annata i colori nerazzurri — disputando il 7 maggio 1978 la 634ª partita dopo un esordio avvenuto il 21 maggio 1961 —[4] sulla panchina della squadra approdò Eugenio Bersellini[5], accolto da iniziale scetticismo per via della retrocessione conosciuta alla guida della Sampdoria nel recente torneo.[6] Sconfitto dal Bologna a San Siro nella prima giornata di campionato[6], l'allenatore rimediò una delusione anche in UEFA per mano della Dinamo Tbilisi[7]: da un errato disimpegno del terzino, lasciatosi sfuggire il pallone[7], scaturì l'unico e pertanto decisivo gol dei 180' (marcato da Kipiani).[7]
Negativo anche il bilancio delle stracittadine[8], col derby del 6 novembre 1977 avente in Buriani il protagonista[9][10]: a salvare il pareggio, nel ritorno del 12 marzo 1978, solamente un rigore parato da Bordon a Calloni.[11][12]
Tra le note liete della stagione figurarono l'impatto realizzativo del nuovo attaccante Altobelli — con l'ala sinistra Muraro a favorirne i movimenti in area —[13][14] e il successo in Coppa Italia[6][15], questo assente dal 1939[6]: rimontato in finale il Napoli con la rete di Bini a 3' dal fischio conclusivo[16], i meneghini accedettero alla Coppa delle Coppe riscattando un'anonima quinta posizione in campo nazionale.[6]
Allenatore in seconda e preparatore atletico: Armando Onesti
Area sanitaria
Medico sociale: Mario Benazzi
Massaggiatore: Giancarlo Della Casa
Rosa
L'undici dell'Inter 1977-1978: fu l'ultima stagione da calciatore per il capitano Giacinto Facchetti (accovacciato in centro con la fascia), il reduce più longevo della Grande Inter.
calcio
Inter
Eugenio Bersellini
_e_Rosso_e_Nero_(Strisce).svg){kind=small}
.svg){kind=small}
