Nazionale di pallavolo maschile dell'Italia

Rappresentativa pallavolistica maschile dell'Italia

La nazionale di pallavolo maschile dell'Italia è una squadra europea composta dai migliori giocatori di pallavolo dell'Italia ed è posta sotto l'egida della Federazione Italiana Pallavolo.

Bandiera dell'ItaliaItalia
Campione del mondo in carica Campione del mondo in carica
Uniformi di gara
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Sport Pallavolo
FederazioneFIPAV
ConfederazioneCEV
Codice CIOITA
SelezionatoreBandiera dell'Italia Ferdinando De Giorgi
Ranking FIVB(settembre 2023)
Giochi olimpici
Partecipazioni12 (esordio: 1976)
Miglior risultatoSecondo posto nel 1996, 2004, 2016
Campionato mondiale
Partecipazioni17 (esordio: 1949)
Miglior risultatoCampione nel 1990, 1994, 1998, 2022
Campionato europeo
Partecipazioni32 (esordio: 1948)
Miglior risultatoCampione nel 1989, 1993, 1995, 1999, 2003, 2005, 2021
World League
Partecipazioni28 (esordio: 1990)
Miglior risultatoCampione nel 1990, 1991, 1992, 1994, 1995, 1997, 1999, 2000
Coppa del Mondo
Partecipazioni8 (esordio: 1981)
Miglior risultatoCampione nel 1995
Grand Champions Cup
Partecipazioni4 (esordio: 1993)
Miglior risultatoCampione nel 1993

Storia

Primi anni

La nazionale vincitrice della VI Universiade a Torino (1970)

La nazionale italiana conquistò la sua prima medaglia internazionale (un bronzo) nel 1948, in occasione dei campionati europei. Tuttavia l'Italia era nettamente inferiore alle forti nazionali dei paesi dell'Est Europa, e per questo motivo nel corso dei trent'anni successivi conseguì affermazioni solo in tornei snobbati dalle nazionali più quotate, come l'oro ai Giochi del Mediterraneo nel 1959 e l'argento nel 1963. Nel 1970 l'Italia vinse la VI Universiade, cinque anni dopo giunse seconda nei VII Giochi del Mediterraneo, mentre nel 1976 debuttò ai Giochi Olimpici.

La rivelazione nel 1978

È in occasione del Campionato mondiale 1978 che l'Italia si innamora del volley: la squadra di Carmelo Pittera gioca in casa e stupisce tutto il mondo del volley, superando il girone di primo turno con tre vittorie in tre partite, le prime due con Belgio ed Egitto (entrambe 3-0) seguite dalla prima sorpresa con la vittoria 3-1 sulla Cina; nel girone di secondo turno l'Italia debutta con il Brasile, vincendo in cinque set, poi supera la Germania Est per 3-1 e travolge per 3-0 la Bulgaria, mentre nell'ultima gara del girone l'Italia viene travolta 3-0 dall'Unione Sovietica. Nonostante la sconfitta, l'Italia accede alla semifinale contro la forte squadra cubana, e vince 3-1 tra lo stupore di tutti gli appassionati di pallavolo del mondo; in finale però c'è di nuovo l'Unione Sovietica che non lascia scampo agli azzurri, sommergendoli con un secco 3-0[1].

Il gabbiano d'argento finalista al mondiale 1978

Nonostante la sconfitta, l'Italia del volley è contenta per aver visto all'opera una squadra competitiva, al punto che la stampa la ribattezzerà gabbiano d'argento: il nome deriva dal documentario realizzato in occasione di quei campionati da Giulio Berruti, considerato ancora oggi un vero cult per il mondo della pallavolo[1]. In casa azzurra c'era però la sensazione di aver perso l'unica e irripetibile occasione di vincere un torneo importante.

Nei cinque anni successivi l'Italia torna a essere una squadra di secondo piano; vince ancora i Giochi del Mediterraneo nel 1983, ma per il resto è poca cosa. Tuttavia i miglioramenti rispetto agli anni precedenti sono notevoli; infatti, in precedenza le grandi squadre erano solite "travolgere" gli azzurri, mentre in questi anni le grandi nazionali si rendono conto delle difficoltà che devono affrontare scontrandosi con la rappresentativa azzurra (pur continuando a vincere).

Nel 1984 un'altra favola: al torneo olimpico di Los Angeles 1984 (privato delle nazionali dell'Est Europa, come reazione al boicottaggio degli Stati Uniti alle Olimpiadi di Mosca di quattro anni prima) l'Italia arriva fino alla semifinale, conquistando poi il bronzo. Ma anche stavolta c'è chi pensa di aver perso l'occasione della vita; fino al 1989 l'Italia continua a lottare per piazzamenti d'onore.

La generazione di fenomeni

Lo stesso argomento in dettaglio: Generazione di fenomeni.

L'era Velasco e il dominio assoluto

I tifosi italiani accolgono il ritorno in patria della nazionale nel 1990, dopo la vittoria del primo titolo mondiale

Nel 1989 arriva sulla panchina azzurra Julio Velasco: l'allenatore e i giocatori da lui plasmati (tra i quali Andrea Zorzi, Luca Cantagalli, Andrea Lucchetta, Paolo Tofoli, Lorenzo Bernardi, Andrea Gardini, Pasquale Gravina, Andrea Giani, Samuele Papi e Ferdinando De Giorgi) daranno vita nel decennio a seguire a un ciclo di successi assolutamente eccezionale, e la squadra sarà ribattezzata generazione di fenomeni. Tutto comincia proprio nell'89 quando l'Italia vince a sorpresa il campionato europeo. Subito dopo arriva la conferma ai vertici mondiali con l'argento in Coppa del Mondo, dietro Cuba.

Il 1990 è il primo di una serie di anni d'oro per l'Italia. La FIVB fa partire la World League, nella cui prima edizione l'Italia vince il girone eliminatorio, batte la quotata Unione Sovietica al quinto set in semifinale e sconfigge l'Olanda in finale con un secco 3-0. Nello stesso anno vince i Goodwill Games, ma la prima grande impresa degli azzurri avviene al Campionato mondiale 1990. L'Italia arriva seconda nel proprio girone (vincendo con Camerun e Bulgaria e venendo sconfitta da Cuba a qualificazione raggiunta), quindi elimina la Cecoslovacchia negli ottavi (3-0), l'Argentina nei quarti (3-0) e il Brasile paese ospitante in semifinale (3-2), e trionfa infine nella finale contro Cuba per 3-1, con l'ultimo punto di Lorenzo Bernardi dopo 9 match ball. Avendo vinto il mondiale, l'Italia viene invitata all'World Top Four maschile 1990, dove supera agevolmente il Giappone ma viene sconfitta in finale dall'Unione Sovietica al tie-break.

Nel 1991 il ciclo azzurro continua: ancora oro alla World League '91 e ai Giochi del Mediterraneo, mentre all'europeo l'Italia cede in finale all'Unione Sovietica. Dopo non aver preso parte alla Coppa del Mondo, nel 1992 gli azzurri vincono la World League per la terza volta in tre edizioni, battendo 3-1 Cuba in finale, ma perdono clamorosamente l'occasione di vincere il titolo olimpico venendo sconfitti nei quarti di finale dai Paesi Bassi per 3-2.

La nazionale azzurra in posa dopo la vittoria della seconda World League consecutiva nel 1991

Nel 1993 l'Italia vince la Grand Champions Cup e il Campionato europeo, battendo in entrambi i casi l'Olanda in finale (prendendosi così la rivincita per la sconfitta alle Olimpiadi) e dando inizio a una vera e propria rivalità sportiva tra le due nazionali, che si spartiranno i principali trofei negli anni futuri. Gli azzurri perdono invece la semifinale della World League '93 contro i padroni di casa del Brasile, futuro campione, e devono accontentarsi del bronzo.

Nel 1994 l'Italia non lascia nulla alle altre squadre. La nazionale debutta in estate arrivando seconda (dopo la Russia, anche se solo per differenza di set) nel girone eliminatorio della World League '94. Si qualifica per il girone dei quarti di finale del torneo (giocato a Milano), in cui arriva terza alle spalle di Brasile e Bulgaria. In semifinale batte nettamente i bulgari per 3-0 e in finale regola Cuba con il medesimo punteggio, conquistando il quarto oro in cinque edizioni.

In ottobre gli azzurri vanno in Grecia per il mondiale '94 con l'obiettivo di difendere il titolo mondiale conquistato 4 anni prima in Brasile. Gli azzurri vincono il girone di primo turno (nonostante la sconfitta al quinto set contro il Giappone nell'ultima gara), sconfiggono la Grecia (3-0) padrona di casa agli ottavi e poi la Russia (3-1) nei quarti. In semifinale è Cuba a cedere allo strapotere azzurro con un netto 3-1. In finale l'Italia affronta ancora i rivali dell'Olanda, che stavolta vengono regolati con un netto 3-1; l'Italia vince l'ultimo set addirittura 15-1. Essendo arrivata sul podio al mondiale, l'Italia viene invitata a giocare il World Top Four maschile 1994, dove supera i tre avversari del girone senza problemi: Stati Uniti (3-0), Olanda (3-1) e Giappone (3-1). In semifinale regola ancora gli Stati Uniti (3-1) e in finale sconfigge per l'ennesima volta l'Olanda (3-1).

Julio Velasco solleva il trofeo della World League 1994, la quarta vinta da quella ormai nota come generazione di fenomeni

Nel 1995 si ripetono appieno i successi del trionfale anno precedente, con la squadra azzurra che vince i tre tornei a cui prende parte: la Coppa del Mondo, il Campionato europeo (entrambi sui Paesi Bassi) e la World League (sul Brasile). Con queste vittorie l'Italia trionfa in tutti i principali tornei del mondo, eccetto i giochi olimpici, e per le Olimpiadi di Atlanta '96 l'Italia è considerata da molti la favorita.

Il 1996 è l'anno della delusione più grande della storia della pallavolo italiana: al torneo olimpico di Atlanta la nazionale sbaraglia tutti gli avversari vincendo tutte le 5 partite del girone di primo turno, senza mai perdere nemmeno un set. Nei quarti perde il primo set con l'Argentina, ma si rifà vincendo gli altri tre. In semifinale gli azzurri dominano e vincono 3-1 con la Jugoslavia, accedendo da favoriti alla finale. All'ultimo atto, l'Olanda (già affrontata e sconfitta 3-0 nel girone eliminatorio) si prende la più pesante delle rivincite battendo 3-2 l'Italia, vendicando così in un colpo solo tutte le sconfitte patite negli anni precedenti e superando di nuovo l'Italia a livello olimpico, come avvenuto quattro anni prima. Nello stesso anno l'Italia perde anche la finale di World League, ancora con gli Oranje e ancora al quinto set. Al termine di questo ciclo sfortunato, Velasco decide di lasciare la panchina azzurra e viene sostituito da Bebeto.

L'era Bebeto

L'Italia di Bebeto che prese parte alla World League 1998 e che, di lì a pochi mesi, vincerà il terzo mondiale consecutivo

Nel 1997 l'Italia si rimette in piedi, con il nuovo commissario tecnico Paulo Roberto de Freitas, semplicemente Bebeto, che cerca di colmare il vuoto lasciato dal suo immenso predecessore chiamando in nazionale nuovi elementi e dando fiducia ad alcuni giovani già scoperti da Velasco. Alla World League '97 l'Italia sconfigge Cuba nella finale e conquista il suo sesto titolo in otto edizioni (prendendosi anche la rivincita con gli olandesi nel girone finale), poi all'europeo gioca un ottimo girone e si qualifica per la semifinale, ma ancora una volta gli olandesi si mettono tra gli azzurri e il successo e stavolta sono loro a spuntarla con un secco 3-0; nella finale di consolazione l'Italia sconfigge la Francia e conquista il bronzo, continuando quella tradizione che la vuole sempre sul podio nel torneo continentale dal 1989 in poi.

Nel 1998, per la prima volta da anni gli azzurri non partono come gli uomini da battere in vista del mondiale di novembre; i favori del pronostico, infatti, vanno agli olandesi campioni olimpici ed europei. Una condizione che pare trovare conferma nel percorso di avvicinamento al torneo iridato, in cui l'Italia, pur con l'attenuante di una rosa sperimentale, in luglio consegue un deludente quarto posto nella World League '98 giocata a Milano, rimanendo per la prima volta fuori dal podio in questa competizione[2]. Degradati al ruolo di outsider[3], ciò nonostante al mondiale d'autunno gli azzurri si riconfermano un po' a sorpresa ai vertici del volley planetario conquistando il terzo titolo consecutivo — primi nella storia a farlo —, eliminando in semifinale il Brasile e ottenendo poi una facile vittoria (3-0) con la Jugoslavia[4].

Nonostante tutto alla fine dell'anno il commissario tecnico Bebeto lascia la panchina azzurra.

L'era Anastasi, successi e delusioni

Andrea Anastasi

Nel 1999 l'Italia viene guidata da Andrea Anastasi. L'arrivo del nuovo commissario tecnico sembra continuare i successi dei suoi due predecessori: in estate la nazionale italiana conquista la World League '99 (3-1 su Cuba), e in settembre si ripete all'europeo (sulla Russia), ma in dicembre arriva solo terza nella Coppa del Mondo superata da Russia e Cuba. I risultati bastano però a garantirsi l'accesso alle Olimpiadi di Sydney 2000.

Nel frattempo l'Italia vince la World League 2000 a Rotterdam (dove la nazionale di casa dei Paesi Bassi naufraga, uscendo dalle migliori del mondo), dopo aver battuto in finale ancora la Russia (3-1). Al torneo olimpico 2000 l'Italia, trascinata da Andrea Sartoretti (alla fine del torneo secondo nella classifica dei top-scorer), vince il girone del primo turno imbattuta, sconfiggendo in sequenza Corea del Sud (3-0), Jugoslavia (3-2), Argentina (3-0), Russia (3-1) e Stati Uniti (3-1); ai quarti poi batte l'Australia (3-1) e riaffronta gli slavi in semifinale, dove gli azzurri incappano in una sconfitta per 3-0. Nella finale per il terzo posto l'Italia sconfigge 3-0 l'Argentina conquistando la medaglia di bronzo.

Nel 2001 l'Italia arriva in finale nella World League, ma viene sconfitta dal Brasile; in estate poi vince i Giochi del Mediterraneo sotto la guida temporanea del coreano Kim Ho-chul, volando poi a Ostrava per il Campionato europeo. Nel girone eliminatorio l'Italia (nelle cui file sono tornati giocatori del passato come Lorenzo Bernardi) supera Ungheria (3-0), Germania (3-1) e Polonia (3-0), poi cede nettamente ancora con la Serbia e Montenegro (3-0); nell'ultima gara basta vincere due set con la Francia per accedere alle semifinali: l'Italia perde 3-2 ma si qualifica ugualmente. Nella semifinale vince 3-0 contro i padroni di casa e in finale incontra di nuovo la Serbia e Montenegro, uscendo sconfitta ancora per 3-0.

Nel 2002 l'Italia è chiamata a difendere il suo titolo mondiale. Alla World League non raggiunge tuttavia il podio, e nel Mondiale non fa meglio: dopo un primo turno con due vittorie contro Croazia e Canada e una sconfitta al quinto set contro la Polonia, uscirà nei quarti di finale contro il Brasile (futuro campione). Per la prima volta dal 1989 la nazionale conclude l'anno senza nessuna medaglia.

L'era Montali

Nel 2003 sulla panchina azzurra arriva Gian Paolo Montali: in quell'anno l'Italia vince la medaglia di bronzo alla World League 2003 (vinta dal Brasile). A settembre però riesce a vincere l'Europeo: dopo avere dominato il girone di qualificazione l'Italia batte la quotata Russia per 3-0 in semifinale e in finale supera al quinto set la Francia (già battuta nel girone del primo turno). Lo stesso anno gli azzurri arrivano secondi dietro il Brasile (divenuto nel frattempo leader mondiale) nella Coppa del mondo e guadagnano l'accesso alle Olimpiadi di Atene.

Il 2004 è l'anno olimpico, l'Italia arriva in finale alla World League 2004, ma perde nettamente con il Brasile davanti al pubblico di Roma. Al torneo olimpico di Atene l'Italia inizia il suo cammino con gli USA, vincendo 3-1, poi viene sconfitta 3-2 dal Brasile dopo un lungo tie-break; rimedia vincendo in sequenza con Australia e Olanda (3-0 entrambe), poi cede ancora al tie break con la Russia, qualificandosi comunque come seconda nel girone. Nei quarti sconfigge l'Argentina per 3-1, e in semifinale la Russia per 3-0. In finale l'Italia affronta nuovamente il Brasile, perdendo il primo set, vincendo il secondo e poi cedendo sempre nel finale di set nei due successivi.

Una sfida tra Italia e Russia all'europeo 2005

Nel 2005 l'Italia giunge solo settima nella World League (peggior risultato di sempre). Nel Campionato europeo di pallavolo maschile 2005, nella finale di Roma giocata davanti ai 12.000 spettatori del PalaLottomatica, l'Italia batte la Russia al quinto set e vince l'europeo confermando il successo di due anni prima.

Nel 2006 l'Italia giunge sesta nella World League e quinta nel mondiale.

Il 2007 è un anno di grande ricambio generazionale, e della nazionale degli anni 1990 non rimane nessuno: l'addio del capitano Samuele Papi segue quelli di Andrea Sartoretti e Andrea Giani. L'Italia che si presenta al via della World League è completamente rinnovata: gli unici "senatori" in campo sono Alberto Cisolla (nuovo capitano), Valerio Vermiglio, Alessandro Fei e Luigi Mastrangelo. A quattro gare dalla fine del girone di qualificazione l'Italia è già matematicamente estromessa dalla fase finale della World League e non riceverà la wild card. All'Europeo 2007 le cose non vanno molto meglio: l'Italia supera la prima fase a fatica, con la Finlandia (rivelazione del torneo) che all'esordio viene superata solo al quinto set, la debole Croazia battuta per 3-1 e la Bulgaria che sommerge gli Azzurri per 3-0; l'Italia accede comunque alla seconda fase, dove batte il Belgio, perde 3-2 contro la Russia (ottenendo già la matematica esclusione) e batte 3-2 la quotata Polonia, e per la prima volta dal 1989 gli Azzurri sono fuori dal podio europeo.

La seconda era Anastasi

Andrea Anastasi, campione d'Europa con la Spagna maschile, torna a essere CT dell'Italia e ricomincia da dove si era interrotto il primo ciclo, quando guidò la sua ultima Italia nell'All Star Game di Trieste del novembre 2002.

Dopo una World League 2008 deludente, la Nazionale si qualifica per le Olimpiadi di Pechino 2008 all'ultima occasione, grazie al torneo di qualificazione disputato in Giappone dal 31 maggio all'8 giugno 2008. Memorabile la partita d'esordio degli Azzurri contro i padroni di casa: sotto per 2 set a 1, sul 24 a 17 per gli asiatici, un filotto positivo in battuta di Emanuele Birarelli permette alla squadra di vincere inaspettatamente il set e poi l'incontro.

La nazionale al torneo olimpico 2008

L'avventura nel torneo olimpico segna il ritorno della formazione italiana tra le prime squadre al mondo. Dopo la conquista del secondo posto nel Gruppo A (insieme a Stati Uniti, Bulgaria, Cina, Venezuela e Giappone) il sestetto capitanato da Alberto Cisolla supera al tie-break la tenace formazione polacca di Michał Winiarski. In semifinale gli Azzurri devono invece arrendersi alla nazionale campione olimpica in carica, il Brasile, e perdono poi 3-0 nella finale per il 3º-4º posto contro la Russia. Seppur dimostrando ancora notevoli difficoltà nell'affrontare le nazionali più forti, grazie a questo risultato la nazionale italiana prolunga la serie positiva ai Giochi olimpici: da Atlanta 1996 infatti, la compagine di pallavolo approda almeno alle semifinali.

Nel 2009 invece la nazionale fa una pessima figura al Campionato europeo in Turchia, non andando oltre il 10º posto; vince infatti solo due partite (contro Rep. Ceca e Finlandia) sulle sei totali disputate.

Nel 2010, dopo tre anni di assenza, l'Italia ritorna a disputare le Final Six di World League arrivando sesta. A fine settembre si disputa il Campionato mondiale in Italia. Nella gara d'esordio l'Italia supera il Giappone con un netto 3-0, e inanella una serie di vittorie che le permette di superare le prime due fasi del torneo, arrivando in una sola partita al tie-break, la vittoria 3-2 sull'Iran; approdando così in semifinale da imbattuta, cosa che non accadeva dal vittorioso mondiale del 1998, e incontra il favorito Brasile che infligge agli azzurri la prima, e più amara, sconfitta per 3 set a 1. Nella finale per il 3º posto incontra la Serbia che le infligge la seconda sconfitta del mondiale, sempre per 3-1.

L'era Berruto

Gli azzurri nel corso della sfida di World League 2014 contro l'Iran

Nel 2011 la nazionale viene affidata a Mauro Berruto, fino ad allora allenatore della Lube Macerata. Il nuovo tecnico deve subito far fronte al ritiro dalla nazionale del capitano Alessandro Fei, sostituito nel ruolo di opposto da Michał Łasko. Viene promosso nel ruolo di capitano lo schiacciatore Cristian Savani. Berruto effettua inoltre un notevole rinnovamento, promuovendo nel sestetto titolare il palleggiatore Dragan Travica e lo schiacciatore Ivan Zaytsev.

Il primo appuntamento ufficiale del nuovo corso è la World League, in cui la nazionale, dopo aver vinto agevolmente il proprio girone, ripete il risultato dell'anno precedente arrivando al sesto posto nella Final Eight di Danzica.

Al Campionato europeo di settembre, Berruto torna a convocare Luigi Mastrangelo. La nazionale inizia bene la rassegna continentale, superando agevolmente il proprio girone e sconfiggendo ai quarti la Finlandia. In semifinale ci sono i campioni in carica della Polonia, dove gli azzurri sfoderano una grande prestazione e battono gli avversari con un secco 3-0. In finale la nazionale incontra la Serbia, già incontrata nella finale 3º/4º posto al Campionato mondiale: in una gara molto tirata la spunta la Serbia per 3-1, e gli azzurri devono dunque accontentarsi della medaglia d'argento, prima medaglia del nuovo corso.

Tra la fine di novembre e l'inizio di dicembre, la squadra partecipa alla Coppa del Mondo in Giappone, competizione che fornisce tre pass diretti per i Giochi Olimpici. L'Italia, che vede il rientro di Alessandro Fei nel ruolo di centrale, nonostante le prestigiose vittorie su Brasile e Stati Uniti non riesce a qualificarsi per soli due set (differenza set con il Brasile). Ma la qualificazione ai Giochi della XXX Olimpiade è solo rimandata: i ragazzi di Mauro Berruto infatti ottengono il pass olimpico nel preolimpico Europeo, disputatosi a Sofia dall'8 al 13 maggio, a spese della coriacea Germania dopo una partita tirata finita soltanto al quinto set. A Londra 2012 gli azzurri conquistano il bronzo battendo 3-1 la Bulgaria.

L'era Blengini

La semifinale del torneo olimpico 2016 tra Italia e Stati Uniti

Nell'estate del 2015 Mauro Berruto si dimette da allenatore della nazionale e il suo posto in panchina sarà preso da Gianlorenzo Blengini, suo vice: con il nuovo allenatore, la nazionale vince la medaglia d'argento alla Coppa del Mondo, che vale anche la qualificazione ai Giochi della XXXI Olimpiade, e quella di bronzo al campionato europeo. Alle Olimpiadi di Rio 2016 la squadra ottiene per la terza volta la medaglia d'argento, battuta in finale per 3-0 dal Brasile, mentre al campionato europeo dell'anno successivo viene eliminata ai quarti di finale dal Belgio.

Nel Mondiale 2018, ospitato in casa insieme alla Bulgaria, gli azzurri arrivano al quinto posto, eliminati nella terza fase. Ai Giochi della XXXII Olimpiade di Tokyo, nel 2021, gli azzurri vengono eliminati ai quarti di finale dall'Argentina.

L'era De Giorgi

Subito dopo le Olimpiadi, Ferdinando De Giorgi subentra a Gianlorenzo Blengini. Il primo impegno del nuovo CT è il Campionato europeo 2021, dove la squadra, pur affrontando il maggiore ricambio generazionale da quindici anni a quella parte[5], riesce a vincere la competizione continentale per la settima volta battendo in finale la Slovenia[6]; questa prestazione, assieme a quelle di altri rappresentanti dell'Italia principalmente in ambito sportivo, venne ricompresa dalla stampa nella locuzione estate d'oro dello sport italiano[7]. L'anno successivo, dopo la medaglia di bronzo ai Giochi del Mediterraneo e il quarto posto alla Volleyball Nations League, l'Italia conquista il quarto campionato mondiale della sua storia, sconfiggendo nell'atto finale del torneo la Polonia campione in carica[8].

Rosa

Segue la rosa dei giocatori convocati per il campionato europeo 2023.

NomeRuoloData di nascitaSquadra
5Alessandro MichielettoS5 dicembre 2001 Trentino
6Simone Giannelli P9 agosto 1996 Sir Safety Perugia
7Fabio BalasoL20 ottobre 1995 Lube
8Riccardo SbertoliP23 maggio 1998 Trentino
10Leonardo ScanferlaL4 dicembre 1998 You Energy
12Mattia BottoloS3 gennaio 2000 Lube
14Gianluca GalassiC24 luglio 1997 Milano
15Daniele LaviaS4 novembre 1999 Trentino
16Yuri RomanòO26 luglio 1997 You Energy
19Roberto RussoC23 febbraio 1997 Sir Safety Perugia
20Tommaso RinaldiS9 novembre 2001 Modena
23Alessandro BovolentaO27 maggio 2004 Porto Robur Costa
28Giovanni SanguinettiC14 aprile 2000 Modena
30Leandro MoscaC5 settembre 2000 Verona

Record individuali

Tabella aggiornata al 12 agosto 2012. L'asterisco indica giocatori ancora in attività, le statistiche dei quali possono cambiare in futuro.

#GiocatorePresenze
1Andrea Giani474
2Andrea Gardini418
3Luigi Mastrangelo363
4Samuele Papi361
5Marco Bracci347
6Paolo Tofoli342
7Luca Cantagalli330
=Ferdinando De Giorgi330
=Andrea Sartoretti330
10Andrea Zorzi325

Lista dei commissari tecnici

Medagliere

AnnoLuogoNazioneManifestazioneTecnicoMedaglia
1948Roma  ItaliaCampionato europeoAngelo Costabronzo
1959Beirut  LibanoGiochi del MediterraneoIvan Trinajsticoro
1963Napoli  ItaliaGiochi del Mediterraneoargento
1970Torino  ItaliaUniversiadeOdone Federzonioro
1975Algeri  AlgeriaGiochi del MediterraneoFranco Anderliniargento
1978Roma  ItaliaCampionato mondialeCarmelo Pittera
1983Rabat  MaroccoGiochi del MediterraneoSilvano Prandioro
Edmonton  CanadaUniversiadebronzo
1984Los Angeles  Stati UnitiGiochi olimpicibronzo
1989Stoccolma  SveziaCampionato europeoJulio Velascooro
Tokyo  GiapponeCoppa del Mondoargento
1990Tokyo  GiapponeWorld Top Four
Rio de Janeiro  BrasileCampionato mondialeoro
Seattle  Stati UnitiGoodwill Games
Osaka  GiapponeWorld League
1991Milano  ItaliaWorld League
Atene  GreciaGiochi del Mediterraneo
Berlino  GermaniaCampionato europeoargento
1992Genova  ItaliaWorld Leagueoro
1993Tokyo  GiapponeGrand Champions Cup
Turku  FinlandiaCampionato europeo
San Paolo  BrasileWorld Leaguebronzo
1994Tokyo  GiapponeWorld Top Fouroro
Atene  GreciaCampionato mondiale
Milano  ItaliaWorld League
1995Tokyo  GiapponeCoppa del Mondo
Atene  GreciaCampionato europeo
Rio de Janeiro  BrasileWorld League
1996Tokyo  GiapponeWorld Super Challenge
Atlanta  Stati UnitiGiochi olimpiciargento
Rotterdam  Paesi BassiWorld League
1997Mosca  RussiaWorld LeaguePaulo Roberto de Freitasoro
Eindhoven  Paesi BassiCampionato europeobronzo
1998Tokyo  GiapponeCampionato mondialeoro
1999Tokyo  GiapponeCoppa del MondoAndrea Anastasibronzo
Vienna  AustriaCampionato europeooro
Mar del Plata  ArgentinaWorld League
2000Rotterdam  Paesi BassiWorld League
Sydney  AustraliaGiochi olimpicibronzo
2001Ostrava  Rep. CecaCampionato europeoargento
Katowice  PoloniaWorld League
Tunisi  TunisiaGiochi del MediterraneoKim Ho-chuloro
2003Tokyo  GiapponeCoppa del MondoGian Paolo Montaliargento
Berlino  GermaniaCampionato europeooro
Madrid  SpagnaWorld Leaguebronzo
2004Atene  GreciaGiochi olimpiciargento
Roma  ItaliaWorld League
2005Roma  ItaliaCampionato europeooro
Tokyo  GiapponeGrand Champions Cupbronzo
2009Pescara  ItaliaGiochi del MediterraneoLorenzo Bernardioro
2011Vienna  AustriaCampionato europeoMauro Berrutoargento
2012Londra  Regno UnitoGiochi olimpicibronzo
2013Mersina  TurchiaGiochi del MediterraneoAndrea Gianioro
Mar del Plata  ArgentinaWorld LeagueMauro Berrutobronzo
Copenaghen  DanimarcaCampionato europeoargento
Tokyo  GiapponeGrand Champions Cupbronzo
2014Firenze  ItaliaWorld League
2015Tokyo  GiapponeCoppa del MondoGianlorenzo Blenginiargento
Sofia  BulgariaCampionato europeobronzo
2016Rio de Janeiro  BrasileGiochi olimpiciargento
2017Osaka  GiapponeGrand Champions Cup
2018Tarragona  SpagnaGiochi del MediterraneoGianluca Graziosioro
2019Napoli  ItaliaUniversiade
2021Katowice  PoloniaCampionato europeoFerdinando De Giorgi
2022Orano  AlgeriaGiochi del MediterraneoVincenzo Fanizzabronzo
Katowice  PoloniaCampionato mondialeFerdinando De Giorgioro
2023Chengdu  CinaGiochi mondiali universitariVincenzo Fanizza
Roma  ItaliaCampionato europeoFerdinando De Giorgiargento

Risultati

Giochi olimpici

EdizionePiazzamentoFormazione
1964non qualificata-
1968non qualificata-
1972non qualificata-
19768º postoConvocazioni
19809º postoConvocazioni
19843º postoConvocazioni
19889º postoConvocazioni
19925º postoConvocazioni
19962º postoConvocazioni
20003º postoConvocazioni
20042º postoConvocazioni
20084º postoConvocazioni
20123º postoConvocazioni
20162º postoConvocazioni
20206º postoConvocazioni

Campionato mondiale

EdizionePiazzamentoFormazione
19498º postoConvocazioni
1952non qualificata-
195614º postoConvocazioni
1960non qualificata-
196214º postoConvocazioni
196616º postoConvocazioni
197015º postoConvocazioni
197419º postoConvocazioni
19782º postoConvocazioni
198214º postoConvocazioni
198611º postoConvocazioni
19901º postoConvocazioni
19941º postoConvocazioni
19981º postoConvocazioni
20025º postoConvocazioni
20065º postoConvocazioni
20104º postoConvocazioni
201413º postoConvocazioni
20185º postoConvocazioni
20221º postoConvocazioni

Campionato europeo

EdizionePiazzamentoFormazione
19483º postoConvocazioni
1950non qualificata-
19518º postoConvocazioni
19559º postoConvocazioni
195810º postoConvocazioni
196310º postoConvocazioni
19678º postoConvocazioni
19718º postoConvocazioni
197510º postoConvocazioni
19778º postoConvocazioni
19795º postoConvocazioni
19817º postoConvocazioni
19834º postoConvocazioni
19856º postoConvocazioni
19879º postoConvocazioni
19891º postoConvocazioni
19912º postoConvocazioni
19931º postoConvocazioni
19951º postoConvocazioni
19973º postoConvocazioni
19991º postoConvocazioni
20012º postoConvocazioni
20031º postoConvocazioni
20051º postoConvocazioni
20076º postoConvocazioni
200910º postoConvocazioni
20112º postoConvocazioni
20132º postoConvocazioni
20153º postoConvocazioni
20175º postoConvocazioni
20196º postoConvocazioni
20211º postoConvocazioni
20232º postoConvocazioni

Volleyball Nations League

EdizionePiazzamentoFormazione
20188º postoConvocazioni
20198º postoConvocazioni
202110º postoConvocazioni
20224º postoConvocazioni
20234º postoConvocazioni

World League

EdizionePiazzamentoFormazione
19901º postoConvocazioni
19911º postoConvocazioni
19921º postoConvocazioni
19933º postoConvocazioni
19941º postoConvocazioni
19951º postoConvocazioni
19962º postoConvocazioni
19971º postoConvocazioni
19984º postoConvocazioni
19991º postoConvocazioni
20001º postoConvocazioni
20012º postoConvocazioni
20024º postoConvocazioni
20033º postoConvocazioni
20042º postoConvocazioni
20057º postoConvocazioni
20066º postoConvocazioni
20079º postoConvocazioni
20087º postoConvocazioni
20097º postoConvocazioni
20106º postoConvocazioni
20116º postoConvocazioni
201211º postoConvocazioni
20133º postoConvocazioni
20143º postoConvocazioni
20155º postoConvocazioni
20164º postoConvocazioni
201712º postoConvocazioni

Coppa del Mondo

EdizionePiazzamentoFormazione
1965non qualificata-
1969non qualificata-
1977non qualificata-
19817º postoConvocazioni
1985non qualificata-
19892º postoConvocazioni
1991non qualificata-
19951º postoConvocazioni
19993º postoConvocazioni
20032º postoConvocazioni
2007non qualificata-
20114º postoConvocazioni
20152º postoConvocazioni
20197º postoConvocazioni

Grand Champions Cup

EdizionePiazzamentoFormazione
19931º postoConvocazioni
1997non qualificata-
2001non qualificata-
20053º postoConvocazioni
2009non qualificata-
20133º postoConvocazioni
20172º postoConvocazioni

Giochi del Mediterraneo

EdizionePiazzamentoFormazione
19591º postoConvocazioni
19632º postoConvocazioni
1967non qualificata-
1971non qualificata-
19752º postoConvocazioni
19794º postoConvocazioni
19831º postoConvocazioni
19873º postoConvocazioni
19911º postoConvocazioni
1993non qualificata-
19974º postoConvocazioni
20011º postoConvocazioni
20055º postoConvocazioni
20091º postoConvocazioni
20131º postoConvocazioni
20181º postoConvocazioni
20223º postoConvocazioni

Giochi europei

EdizionePiazzamentoFormazione
201511º postoConvocazioni

World Top Four

EdizionePiazzamentoFormazione
World Top Four maschile 1988non qualificata-
World Top Four maschile 19902º postoConvocazioni
World Top Four maschile 1992non qualificata-
World Top Four maschile 19941º postoConvocazioni

World Super Challenge

EdizionePiazzamentoFormazione
19961º postoConvocazioni

Goodwill Games

EdizionePiazzamentoFormazione
1986non qualificata-
19901º postoConvocazioni

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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