Pallavolo paralimpica

La pallavolo paraolimpica, chiamata anche sitting volley (abbreviazione dall'inglese sitting volleyball), è uno sport che si svolge tra due squadre di sei giocatori ciascuna.

Pallavolo paraolimpica
FederazioneWOVD
Inventato1956
ContattoNo
Generemaschile, femminile
Campo di gioco6x10 m
Altezza rete:
1,15 m (maschile)
1,05m (femminile)
Olimpicodal 1976
Campione olimpicomaschile
Bandiera dell'Iran Iran
femminile
Bandiera della Cina Cina

La disciplina è praticata da persone con disabilità motorie, sedute a contatto con il campo da gioco [1].

Lo scopo del gioco è quello di lanciare la palla sopra la rete affinché cada all'interno del campo avversario (delimitato da apposite linee sul terreno), evitando che cada nel proprio campo. La squadra ha a disposizione tre tocchi per rinviare la palla (in aggiunta al tocco di muro).

Storia

La nascita dello sport paralimpico

L’inserimento di persone disabili in un contesto sportivo è riconducibile al lavoro del dottor Ludwig Guttmann, neurochirurgo e direttore del National Spinal Injuries Centre dello Stoke Mandeville Hospital di Aylesbury nei pressi di Londra.

Nel 1944, grazie all’opera del dottore, alcuni giovani invalidi appartenenti alle forze armate britanniche si cimentarono in alcune discipline sportive adattate all’handicap.

Il dottor Guttmann studiò e realizzò dei programmi di allenamento, facendovi partecipare i pazienti del suo ospedale[2].

Grazie alla motivazione per lo sport, le persone coinvolte cominciarono a sviluppare la muscolatura delle braccia e delle spalle, raggiungendo rapidamente risultati migliori rispetto a quelli ottenuti con la consueta chinesiterapia.

Nel giro di pochi anni, da terapia riabilitativa, lo sport dei disabili divenne attività ricreativa e successivamente agonistica.

Furono organizzati nel 1948 a Londra i primi Giochi Internazionali di Stoke Mandeville, antesignani delle future Paraolimpiadi. Lo scopo fondamentale del dottor Guttmann era di riuscire, tramite gli stimoli dello sport, a sviluppare in modo ottimale le capacità residue del disabile e a recuperare un accettabile stato psicologico del neo-traumatizzato, al fine di raggiungere la massima autonomia possibile e una dignitosa qualità della vita.

Nel giro di qualche anno da questa intuizione cominciò a diffondersi in tutto il mondo un nuovo modello riabilitativo che coniugava il recupero psicofisico e l’integrazione sociale, facendo scoprire nuovi orizzonti a migliaia di persone e alle loro famiglie, indirizzandole verso un ventaglio di attività motorie e sportive adattate.

La nascita della pallavolo paralimpica

Su questo solco tracciato dal dottor Guttmann, inventore quindi della “sport terapia”, Tammo Van der Scheer e Anton Albers introdussero nel 1956 in Olanda il Sitting Volleyball, uno sport che riuniva le caratteristiche del Sitzball con quelle della pallavolo tradizionale. Precedentemente c’erano stati diversi tentativi di praticare la pallavolo stando seduti su una carrozzina, ma la cosa non aveva avuto molto seguito, probabilmente a causa della staticità del gioco.

Nello stesso periodo in Inghilterra si era sviluppato lo Standing Volleyball, gioco praticato stando in piedi da atleti prevalentemente amputati. Le due discipline, sotto l’egida dell’ISOD (International Sport Organization of the Disabled), furono inserite come dimostrative, per i soli tornei maschili, nel programma paralimpico del 1976 a Toronto e come discipline ufficiali dal 1980 ad Arnhem in Olanda. Fino ai Giochi di Sydney del 2000, i due sport hanno avuto uno sviluppo parallelo.

Dal 2004 lo Standing Volley è stato escluso dalle Paraolimpiadi per lasciare spazio al Sitting Volley femminile. Il sitting volley è conosciuto in tutto il mondo e giocato oltre che in Europa, anche in America, in Africa, in Asia e Oceania, coordinato nei rispettivi continenti dalle organizzazioni preposte: ECVD (European Committee Volleyball for Disabled), PACVD (Pan-American Committee Volleyball for Disabled), ACVD (African Committee Volleyball for Disabled), AOCVD (Asia Oceania Committee Volleyball for Disabled); organizzazioni che rispondono alla WOVD (World Organisation Volleyball for Disabled) e all’I.P.C. (International Paralympic Committee)

Il motto

Il motto dei Giochi Paraolimpici è “Spirit in motion”, ovvero “Spirito in movimento”.

Il movimento è inteso come l’espressione della determinazione degli atleti a smuovere il mondo con la loro forza di volontà e la loro determinazione a cimentarsi in ogni tipo di impresa.

Tale messaggio è graficamente espresso nel “logo” mediante la rappresentazione di tre agitos (“agito” in latino “mi muovo”) in tre colori: rosso, verde e blu, con riferimento ai tre colori più utilizzati nelle bandiere degli stati di tutto il mondo. Essi si muovono intorno a un punto centrale che rappresenta metaforicamente il mondo intero; si muovono e smuovono il mondo, dimostrando che niente è impossibile se si ha la volontà di andare avanti. Essi rappresentano lo spirito degli atleti che riescono nonostante le loro disabilità a compiere gesti incredibili senza fermarsi proprio come gli agitos che mirano ad essere loro, fonte di incitamento per il raggiungimento di alte mete.

Tale logo è stato negli anni leggermente modificato senza mai essere completamente stravolto. La raffigurazione utilizzata dal 1984 al 1994 era ispirata al logo delle Olimpiadi del 1914 disegnato da Pierre de Coubertin nel quale erano presenti cinque “taeguk” ad imitazione dei cinque anelli olimpici. Dal 1994 al 2004 venne modificato riducendo i “taeguk” a tre con riferimento a gli aspetti dell’essere umano: la mente, il corpo e lo spirito ed utilizzando il rosso, il verde e il blu. L’attuale versione fu presentata ad Atene 2004 con la sostituzione di tre agitos dello stesso colore dei tre taeguk.

Campo di gioco

Le partite di pallavolo si svolgono al coperto. La zona libera deve misurare almeno 3 metri dalle linee di fondo e da quelle laterali.

Il terreno di gioco è di forma rettangolare, lungo 10 metri e largo 6, con una rete posta perpendicolarmente al suolo, che divide due settori, ognuno di 5 per 6 metri.

In entrambi i settori sono tracciate le linee perimetrali, che delimitano il terreno di gioco dalla zona libera e la linea d'attacco posta a 2 metri dalla rete. Le linee e il terreno di gioco devono essere di colori chiari e differenti fra loro. Per le competizioni mondiali e ufficiali, il colore delle linee deve essere bianco; inoltre il terreno di gioco e la zona libera devono avere differenti colori, diversi da quello delle linee.

La superficie di gioco invece deve essere piana e uniforme, così da non presentare pericoli per i giocatori. Per le competizioni mondiali e ufficiali, le superfici in legno o in materiale sintetico sono le sole concesse.

La rete

Rete di pallavolo

La rete è posta a un'altezza nella sua parte superiore di 1,15 metri per le gare maschili e 1,05 metri per le gare femminili.

La misurazione deve essere effettuata nella parte centrale e in corrispondenza delle due linee laterali. L'altezza deve risultare esatta nel punto centrale, mentre è ammissibile una tolleranza di 2 cm ai lati, purché la differenza sia simmetrica. La rete si estende per 6,5-7 metri in lunghezza e un metro in altezza.

Due bande bianche verticali, larghe 5 centimetri e alte 1 metro, sono fissate alla rete esattamente al di sopra delle linee laterali. Al bordo esterno di ogni banda è posta una bacchetta di materiale flessibile, denominata antenna, che si estende 80 cm al di sopra della rete.

Le antenne sono dipinte a bande alternate e delimitano lateralmente lo spazio di passaggio.

Il pallone

Lo stesso argomento in dettaglio: Pallone da pallavolo.

Secondo il regolamento della FIVB, la palla deve essere di cuoio vero o sintetico e deve avere una forma sferica, una circonferenza di 65–67 cm e un peso di 260-280 grammi.

La sua pressione interna deve essere di 0,300 ÷ 0,325 kg/cm² (4,26 ÷ 4,61 psi –294,30 ÷ 318,82 mbar o hPa).

Il suo colore può essere uniforme e chiaro, oppure può essere una combinazione di colori.

Il materiale sintetico, così come la combinazione dei colori, per i palloni utilizzati nelle competizioni internazionali ufficiali sono stabiliti dalla FIVB.

Nei campionati italiani 2016/2017, la FIPAV, ha stabilito che gli unici palloni omologati per le gare ufficiali sono i Mikasa MVA200, Mikasa MVA300, e il Molten V5M5000.

Composizione della squadra

Una squadra si compone di un massimo di 12 atleti, inclusi un massimo di due atleti classificati come “disabili minimali”, un allenatore, un massimo di due assistenti allenatori, un fisioterapista e un medico.

Per le competizioni World ParaVolley mondiali e ufficiali e i campionati zonali, il medico e il fisioterapista devono essere preventivamente accreditati dalla World ParaVolley.

Uno dei giocatori, diverso dal libero, è il capitano della squadra, che deve essere indicato sul referto di gara.

Soltanto i giocatori registrati sul referto possono entrare sul terreno di gioco e prendere parte alla gara. Dopo la consegna della lista dei partecipanti alla gara, debitamente firmata, la composizione della squadra non può più essere modificata.

Il gioco

La rotazione dei giocatori avviene in senso orario. I numeri indicano le posizioni degli atleti: ad esempio per "posto 4" si intende la posizione dell'attaccante a sinistra, durante la rotazione il giocatore nel posto 4 passa al posto 3.

La rotazione dei giocatori avviene in senso orario. I numeri indicano le posizioni degli atleti: ad esempio per "posto 4" si intende la posizione dell'attaccante a sinistra, durante la rotazione il giocatore nel posto 4 passa al posto 3.

Lo scopo del gioco è fare in modo che la palla non cada nel proprio campo ma all'interno del campo avversario. Le partite si disputano al meglio dei 5 set e vince la gara la squadra che ne conquista tre; ogni set viene vinto dalla squadra che raggiunge per prima i 25 punti con almeno due punti di stacco rispetto alla squadra avversaria. Fa eccezione il quinto set, denominato tie-break, che termina quando una delle due squadre raggiunge i 15 punti (sempre con lo stacco di 2 punti) e con cambio campo alla conquista dell'ottavo punto.

Ogni azione inizia con il servizio (o "battuta") effettuato dal giocatore difensore destro della squadra che ne ha ottenuto il diritto; al fischio dell'arbitro egli ha otto secondi di tempo per inviare la palla verso il campo avversario utilizzando qualsiasi parte del braccio. L'azione continua fino a che la palla non tocca il campo, o viene inviata fuori dal campo.

La squadra che vince un'azione di gioco conquista un punto e il diritto a servire. Per ogni azione di gioco la squadra ha a disposizione tre tocchi (escludendo l'eventuale tocco di muro) per inviare la palla nel campo avversario facendola passare all'interno dello spazio di passaggio. Dopo aver effettuato un muro, un giocatore può colpire nuovamente la palla senza incorrere nel fallo di doppio tocco ed effettuando il primo tocco di squadra.

La palla non può essere fermata o trattenuta e può essere colpita con qualunque parte del corpo; costituisce fallo il contatto e il successivo accompagnamento della palla o il contatto continuo e ripetuto con il corpo.

Nel caso in cui la palla tocchi la rete e ritorni indietro, essa può essere rigiocata nel limite dei tocchi rimasti a disposizione della squadra. Il contatto di un giocatore con la rete non è fallo, a condizione che non interferisca con il gioco e che non sia stata colpita la parte superiore della rete. I giocatori possono toccare i pali, i cavi, o qualsiasi altro oggetto oltre le antenne, compresa la rete stessa, a condizione che non interferisca con il gioco. Non è fallo se la palla inviata contro la rete causa il suo contatto con un avversario.

I ruoli dei giocatori in campo sono:

  1. Alzatore
  2. Centrale
  3. Schiacciatore (a volte chiamato anche "banda", perché attacca vicino alle bande laterali della rete, oppure "ala" perché sta ai lati del campo)
  4. Libero
  5. Opposto

Il libero, giocatore specializzato nei fondamentali di difesa e ricezione, non segue le normali regole relative alle sostituzioni, ma può entrare in campo al posto di qualunque giocatore che si trovi in seconda linea senza limiti di volte; generalmente sostituisce il centrale, a meno che questo non stia battendo.

Strategie di gioco

Esistono molte strategie basate su diversi schemi di gioco.

Le strategie di attacco, vengono scelte e chiamate dal palleggiatore, che le decide mentre la squadra avversaria si appresta a battere il servizio, e le indica formando un numero con le dita dietro la schiena (per non farsi vedere dagli avversari). La realizzazione delle strategie di gioco si basa sul presupposto che la ricezione sia perfetta, il che significa che il secondo tocco deve avvenire tra il posto 2 e il posto 3 a un'altezza maggiore o uguale a quella della rete stessa.

Il palleggiatore sceglierà a chi passare la palla, stabilendo così una strategia d’attacco differente. La palla potrà essere alzata: al centrale davanti a sé, allo schiacciatore laterale anche con traiettoria tesa o a un altro schiacciatore in seconda linea (la cosiddetta pipe); dietro di sé ancora al centrale, all'opposto e infine all'altro schiacciatore in seconda linea. L'efficacia della strategia prescelta dipende quindi dal fatto che la squadra in attacco sappia già quale di queste opzioni adotterà il palleggiatore, mentre la squadra in difesa deve prepararsi a ognuna di esse. Per questo il battitore cerca sempre di mettere il più possibile in difficoltà la ricezione impedendo così la realizzazione della strategia di attacco prescelta.

Questo spiega l'elevato tasso di errore che spesso ha il battitore, altrimenti incomprensibile. A questo proposito va ricordato che il problema dell'eccesso di errori in battuta, stimabile in uno su tre circa, e più in generale il fatto che solo la squadra al servizio potesse guadagnare il punto, hanno in passato rischiato di rendere poco attraente la pallavolo come sport per il grande pubblico e difficoltosa la programmazione delle partite la cui durata era a volte eccessiva. Per questo è stato deciso di cambiare il calcolo del punteggio in vigore fino agli anni Novanta.

L'introduzione del nuovo sistema ha influito sul regolamento: il rally point system, infatti, implica che ogni azione debba obbligatoriamente concludersi con il punto a favore di una squadra, indipendentemente da quale delle due abbia eseguito la battuta. Prima di allora, quando la squadra in battuta falliva il servizio, avveniva semplicemente il «cambio palla»

Fondamentali

Pallavolo per disabili

Per "fondamentale", si intende un'azione specifica e basilare che un giocatore di pallavolo deve saper compiere. Nella pallavolo ci sono tre fondamentali:

Il muro e l'attacco sono definiti da alcune azioni fondamentali e da altre secondarie.

Viene definito "palleggio" il passaggio effettuato con le mani e "bagher" quello eseguito con le braccia. Quando il passaggio viene indirizzato allo schiacciatore, viene chiamato "alzata" o "palleggio di costruzione".

Il palleggio

Il palleggio è la forma più ricorrente di passaggio del pallone e si usa quando lo stesso è controllabile sopra la testa, favorendo continuità e precisione dell’azione. Viene utilizzato per passare la palla, per alzare ai fini dell’attacco o inviare la palla stessa nel campo avversario. Non ci sono differenze con il palleggio della pallavolo, a parte il fatto che stando seduti occorre saper gestire bene il lavoro degli arti superiori che devono essere molto forti per poter spingere a sufficienza il pallone in tutte le zone del campo.

L’alzata è un passaggio destinato a uno degli attaccanti della squadra allo scopo di concludere un’azione in modo efficace. Deve essere un palleggio sufficientemente alto e preciso per consentire allo schiacciatore di attaccare nel migliore dei modi. A differenza della pallavolo, il palleggiatore, a sua volta, ha meno margini per correggere un passaggio che non gli giunge sopra al capo, senza dover utilizzare la tecnica del bagher.

Il bagher

Le tecniche di ricezione fanno uso sia del palleggio che del bagher. Senza una buona tecnica di difesa, la squadra non sarà in grado di ricostruire il gioco e completarlo con un’azione d’attacco. Gli allineamenti difensivi dipendono dal tipo di attacco avversario, che possono variare dai colpi potenti ai palloni piazzati. Quanto più sarà capace il singolo difensore, e tutta la squadra, di eseguire la transizione tra l’azione difensiva e quella di attacco, muovendosi rapidamente e mantenendo il bilanciamento del corpo, tanto più dimostrerà di saper gestire anche le situazioni di gioco più impegnative.

Il bagher è la tecnica di passaggio del pallone, quando questo è troppo basso per poter essere palleggiato; ha modalità diverse a seconda del piazzamento dell’atleta, della sua velocità di spostamento e della zona di intervento rispetto al bersaglio, che sarà il palleggiatore della squadra. Nella pallavolo, i giocatori che eseguono il bagher, hanno a disposizione un ampio spazio sotto le braccia perché dispongono della possibilità di muovere gli arti inferiori per assumere la posizione più corretta per la ricezione o la difesa. Nel sitting volley, invece, lo spazio disponibile per il movimento delle braccia è minore, dato che la respinta viene effettuata in posizione seduta e spesso a pochi centimetri dal pavimento. Il tutto deve poi avvenire con il timing giusto, considerando che gli arti superiori hanno anche la duplice funzione di determinare gli spostamenti e gli interventi sul pallone. Importante è nel momento dell’impatto che le spalle siano innalzate e le braccia distese, ma non rigide, davanti al corpo con un’inclinazione rapportata alla traiettoria di arrivo del pallone e alla direzione di uscita del passaggio verso il palleggiatore.

Il servizio

Il servizio, anche nel sitting volley, ha lo scopo oltre ad iniziare il gioco anche di fare direttamente punto o di mettere in difficoltà l’avversario. Il battitore deve stare, da regolamento, con l’appoggio delle natiche dietro la linea di fondo campo, mentre può tenere le gambe anche dentro al campo al momento del servizio. Egli deve decidere se servire dal basso o dall’alto: generalmente i principianti imparano prima a servire battendo dal basso in quanto il servizio dall’alto richiede più coordinazione , dinamismo e forza.

La posizione seduta condiziona notevolmente anche il modo con cui i giocatori effettuano il servizio, visto che devono gestire contemporaneamente al bilanciamento, il lancio della palla e il colpo.

Differenze con la pallavolo

Contatto con il terreno

Durante le azioni di gioco, i giocatori devono tenere le natiche a contatto con il terreno. Tuttavia, una breve perdita di contatto con il terreno è permessa in azioni difensive.

Non è permesso invece alzarsi in piedi, sollevare il corpo o camminare per il campo.

Esecuzione della battuta

La palla deve essere colpita con una mano o con qualsiasi parte del braccio per essere lanciata. È permesso lanciare o lasciare la palla una sola volta.

Nel momento del colpo di servizio, le natiche del battitore non devono toccare il campo (linea di fondo inclusa). Dopo aver colpito la palla, il battitore può muoversi oltre la zona di servizio o dentro il campo.

Attacco di seconda linea

Un giocatore di seconda linea può completare un attacco a qualsiasi altezza dietro la zona d'attacco, nella maniera che segue:

  • al momento del tocco, le natiche del giocatore non devono avere né toccato, né superato la linea d’attacco;
  • dopo il colpo, l’atleta deve spostarsi in prima linea.

Falli d'attacco

Si commette fallo d’attacco quando:

  • la palla, al momento del tocco di un difensore in prima linea, si trova interamente al di sopra del bordo superiore della rete;
  • un giocatore solleva le sue natiche al momento in cui tocca la palla.

Muro (anche nella pallavolo)

È permesso murare la palla del servizio avversario.

Falli di muro

Il giocatore effettua un fallo quando solleva le natiche nell'effettuare il muro.

Regole

Le posizioni dei giocatori sono determinate e controllate attraverso il contatto delle natiche con il pavimento:

  • ciascun giocatore attaccante deve tenere una parte dei glutei più vicina alla linea centrale rispetto al suo corrispondente giocatore difensore;
  • ciascun giocatore destro (o sinistro) deve tenere parte di una natica più vicina alla linea laterale destra (o sinistra) rispetto alle natiche del giocatore centrale;
  • l’abbigliamento dei giocatori nella pallavolo da seduti può comprendere pantaloni lunghi;
  • ai giocatori della prima linea è consentito di effettuare un colpo d’attacco sul servizio degli avversari, quando la palla è nella zona frontale e più alta rispetto alla rete;
  • toccare il campo avversario con piedi o gambe è permesso in qualsiasi momento durante il gioco, purché il giocatore non interferisca con l’avversario e faccia ritornare piedi e gambe direttamente nel suo campo. Toccare il campo avversario con una mano è permesso, purché la mano resti in contatto o sopra la linea centrale. Toccare il campo avversario con altre parti del corpo è proibito.

Nazionali di pallavolo paraolimpica

Lista delle nazionali di pallavolo paraolimpica[3]

Non più esistenti:

Ranking

Aggiornato a settembre 2023.[4]

Maschile

ClassificaNazioneTotale punteggio
1  Iran4500
2  Bosnia ed Erzegovina3920
3  Brasile3673
4  Egitto3406
5  Germania2975
6  RPC2750
7  Kazakistan2513
8  Stati Uniti2414
9  Ucraina2222
10  Croazia1904
11  Canada1897
12  Cina1879
13  Giappone1861
14  Ruanda1321
15  Iraq1048
34  Italia0263

Femminile

ClassificaNazioneTotale punteggio
1  Stati Uniti4215
2  Brasile4020
3  Canada3618
4  Italia3065
5  Cina2800
6  Ruanda2779
7  Slovenia2564
8  Ucraina2360
9  Germania2354
10  RPC2313
11  Giappone1858
12  Finlandia1834
13  Iran1048
14  Ungheria1030
15  Egitto0900

Palmarès

Giochi paralimpici

Lo stesso argomento in dettaglio: Pallavolo paralimpica ai Giochi paralimpici.

Campionati mondiali

Maschile

EdizionePodio
AnnoOrganizzatoreCampioneSecondaTerza
1983 Delden  Paesi Bassi Germania Ovest  Finlandia
1985 Kristiansand  Iran  Jugoslavia  Paesi Bassi
1986 Pécs  Iran  Ungheria  Paesi Bassi
1989 Las Vegas  Paesi Bassi  Ungheria Germania Ovest
1990 Assen  Iran  Paesi Bassi  Jugoslavia
1994 Bottrop  Iran  Norvegia  Paesi Bassi
1998 Teheran  Iran  Finlandia  Bosnia ed Erzegovina
2002 Il Cairo  Bosnia ed Erzegovina  Germania  Iran
2006 Roermond  Bosnia ed Erzegovina  Iran  Egitto
2010 Edmond  Iran  Bosnia ed Erzegovina  Egitto
2014 Elblag  Bosnia ed Erzegovina  Brasile  Iran
2018 L'Aia  Iran  Bosnia ed Erzegovina  Ucraina
2022 Sarajevo  Iran  Bosnia ed Erzegovina  Brasile

Femminile

EdizionePodio
AnnoOrganizzatoreCampioneSecondaTerza
1994 Bottrop  Paesi Bassi  Lettonia  Lituania
2000 Maastricht  Paesi Bassi  Finlandia  Slovenia
2002 Kamnik  Paesi Bassi  Slovenia  Finlandia
2006 Roermond  Paesi Bassi  Cina  Slovenia
2010 Edmond  Cina  Stati Uniti  Ucraina
2014 Elblag  Cina  Stati Uniti  Russia
2018 Rotterdam  Russia  Stati Uniti  Cina
2022 Sarajevo  Brasile  Canada  Stati Uniti

Campionati europei

Maschile

Femminile

Pallavolo in carrozzina

Una partita di pallavolo in carrozzina

Sebbene ai Giochi paralimpici faccia parte del programma esclusivamente la sitting volleyball (pallavolo da seduti), esiste anche una variante della pallavolo paralimpica che viene praticata con le carrozzine.

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni