Provincia di Pescara

provincia italiana

La provincia di Pescara è una provincia italiana dell'Abruzzo in cui vivono 312 378 abitanti[3]. È la provincia meno estesa d'Abruzzo, con la più alta densità di popolazione e con la più popolosa città della regione per capoluogo; confina a nord con la provincia di Teramo, a nord-est con il mare Adriatico, a sud-est con la provincia di Chieti ed a sud-ovest con la provincia dell'Aquila. Gran parte del territorio provinciale insiste sulla Val Pescara.

Provincia di Pescara
provincia
Provincia di Pescara – Stemma
Provincia di Pescara – Bandiera
Provincia di Pescara – Veduta
Provincia di Pescara – Veduta
Palazzo del Governo, sede della Provincia
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Abruzzo
Amministrazione
Capoluogo Pescara
PresidenteOttavio De Martinis[1] (Lega per Salvini Premier) dal 28-12-2021
Data di istituzione2 gennaio 1927
Territorio
Coordinate
del capoluogo
42°27′50″N 14°12′51″E / 42.463889°N 14.214167°E42.463889; 14.214167 (Provincia di Pescara)
Superficie1 230,33 km²
Abitanti312 378[3] (31-12-2023)
Densità253,9 ab./km²
Comuni46 comuni
Province confinantiTeramo, Chieti, L'Aquila
Altre informazioni
Cod. postale65121-65129, 65131-65132, 65010-65017, 65019-65020, 65022-65029
Prefisso085
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2IT-PE
Codice ISTAT068
TargaPE
PIL(nominale) 6,9 mld [2]
PIL procapite(nominale) 21 641 [2]
Motto(LA) Sibi Valet et Vivit
"Ha in sé la forza per vivere e prosperare"
Cartografia
Provincia di Pescara – Localizzazione
Provincia di Pescara – Localizzazione
Provincia di Pescara – Mappa
Provincia di Pescara – Mappa
Posizione della provincia all'interno dell'Abruzzo.
Sito istituzionale

Geografia fisica

Panorama dell'entroterra della provincia ripreso da Pianacce: sulla sinistra la conurbazione pescarese, e sulla destra la Maiella

Stretta tra il mare Adriatico ad est, il massiccio del Gran Sasso d'Italia a nord-ovest e quello della Maiella e sud-est, confina a nord con la provincia di Teramo, ad ovest con la provincia dell'Aquila, a sud con la provincia di Chieti. Il territorio è prevalentemente collinare, seguito dalle montagne suddette, ed è attraversato dalla Val Pescara e dall'omonimo fiume.

Idrografia

Nel territorio provinciale scorre la parte terminale del fiume Aterno-Pescara, che prende il nome di Pescara, con i suoi principali affluenti: il Tirino (da sinistra), l'Orta (da destra), il Lavino (da destra), il Cigno (da sinistra) e il torrente Nora (da sinistra).

Clima

Ad eccezione delle aree montane, il clima della provincia è abbastanza mite in funzione della bassa altitudine con inverni freddo-umidi in cui la neve fa a volte la comparsa anche fino alla costa per effetto diretto di irruzioni di aria fredda provenienti da est dai Balcani o dalla Russia e autunni e primavere moderatamente piovosi e umide spesso segnate dal garbino discendente dall'Appennino. L'estate è calda, moderatamente umida e con scarse precipitazioni atmosferiche. Il clima complessivamente mite consente la coltivazione di ulivo e vite.

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Pescara.

Dalle origini Vestine al 1807

I territori dei Vestini e degli altri Italici della Regio IV Samnium
La provincia: in rosso i comuni provenienti dalla provincia di Teramo, in giallo quelli dalla provincia di Chieti ed in azzurro quelli dalla provincia aquilana

Il territorio fu abitato sin dal Paleolitico, come dimostrano ritrovamenti rinvenuti sui colli di Pescara e nell'area Vestina, conservati oggi nel "Museo delle Genti d'Abruzzo" di Pescara. Il territorio assunse una caratterizzazione omogenea sin dalla colonizzazione vestina nel VII secolo a.C. circa; la capitale della tribù era Pinna Vestinorum, ossia Penne, benché popolazioni vestine, in contatto con i peligni ed i sabini, fossero stanziate anche nella conca aquilana, come testimoniato dalle rovine di Peltuinum.

La città maggiore del territorio vestino era Penne, seguita da insediamenti presso Loreto Aprutino e San Valentino in Abruzzo Citeriore. La zona portuale principale era un villaggio di origini preistoriche, sviluppatosi sulla marina, chiamato Aternum, e in età romana Ostia Aterni, ossia l'attuale Pescara. Nel I secolo a.C. la vallata fu conquistata dai romani, i quali dettero forte slancio al ripopolamento delle città e al loro sviluppo. Penne godette dei maggiori benefici, poiché mantenne il suo status di capitale dei Vestini, anche se oggi poco rimane della presenza romana in loco.

Si conservano ancora i vecchi tracciati della via Tiburtina Valeria, che da Tivoli passava per Alba Fucens (nei dintorni della contemporanea Avezzano), valicando le montagne e costeggiando il Fucino giungeva infine alla piana del fiume Pescara, terminando appunto ad Ostia Aterni e della via Claudia nova, che a Bussi sul Tirino si diramava dalla TIburtina raggiungendo Amiternum seguendo grossomodo il tracciato delle odierne SS153 ed SS17. Tali vie, fino alla metà del XX secolo, furono usate dai pastori transumanti e dai pellegrini come principale via di comunicazione degli Abruzzi, nonché risorse per gli scambi commerciali.

Abbazia di San Clemente a Casauria

Nel Medioevo la zona della val Pescara divenne luogo fertile per l'edificazione di diversi monasteri che lottizzarono dal IX secolo i territori con i relativi centri e castelli, edificati a partire dal passaggio dei Longobardi. Il monastero più importante al confine della val Pescara con la Maiella fu l'abbazia di San Clemente a Casauria, seguito dall'abbazia di San Liberatore a Maiella, la chiesa di San Tommaso Becket di Caramanico Terme, l'abbazia di Picciano e la chiesa di Santa Maria del Lago di Moscufo. Successivamente nei secoli si venne a consolidare il potere normanno della Contea di Manoppello, dove venne fondata la Badia Cistercense d'Arabona, mentre le città di fondazione longobarde, ricostruite dopo le invasioni della regione di Franchi (773-774) e Normanni (1100-1130), come Città Sant'Angelo, Loreto Aprutino, Pianella e Rosciano, assumevano il controllo della vallata pescarese.

Il gonfalone provinciale

Nel corso dei secoli varie famiglie si spartirono il potere dei feudi: quelle più potenti furono i Valignani di Chieti, che avevano i centri di Alanno, Cepagatti, Rosciano, i Caldora-Cantelmo che avevano la loro sede nelle roccaforti di Popoli Terme (quest'ultima sotto il giustizierato di Sulmona), Caramanico Terme, Tocco da Casauria, i Farnese (stanziati a Farindola e San Valentino in Abruzzo Citeriore) e i De Sterlich Aliprandi, che nel XVI secolo assunsero il potere nella città maggiore di Penne e nei borghi al confine con l'attuale provincia di Teramo; fra gli abitanti del tempo non esisteva ancora un concetto di realtà di appartenenza alla zona della valle di Pescara.

Il territorio abruzzese, per la prima volta riunito nel giustizierato creato da Federico II di Svevia nel 1233, venne diviso quarant'anni dopo in due province: l'Abruzzo Ultra (a nord del fiume Pescara) e l'Abruzzo Citra (a sud del fiume Pescara). L'Abruzzo Ultra fu poi, nel 1806, ulteriormente diviso in due province, l'Abruzzo Ultra I (le odierne province di Teramo e Pescara) e l'Abruzzo Ultra II (il territorio aquilano). L'attuale provincia pescarese è il risultato dell'accorpamento della parte meridionale dell'Abruzzo Ultra I con la parte nord-occidentale dell'Abruzzo Citra, unendo alcune porzioni territoriali di Chieti (Pescara stessa e parte del circondario di Chieti), di Teramo (l'area Vestina, ovvero i territori del circondario di Penne meno il mandamento di Bisenti) e dell'Aquila (Popoli Terme e Bussi sul Tirino).

Nascita della provincia nel 1927

La provincia di Pescara è nata contestualmente all'unificazione della città di Pescara nel 1927[4]. Il percorso per l'istituzione di tale ente è stato lento e reso difficile dalla rivalità che contrapponeva i due borghi che occupavano l'attuale territorio comunale di Pescara: quello della vecchia Pescara con la sua fortezza, in provincia di Chieti, e quello di Castellammare Adriatico in provincia di Teramo, divisi dal fiume Pescara.

Nel 1807, infatti, Castellammare, sulla sponda nord del fiume (che allora contava circa 1500 abitanti), divenne comune autonomo aggregato al circondario di Penne.La scelta della separazione fu conseguenza di una discordia storica tra le due sponde del fiume e rispondeva alla riforma amministrativa del Regno voluta da Giuseppe Bonaparte, che dopo la legge 132 dell'8 agosto 1806 "sulla divisione ed amministrazione delle province del Regno", con la successiva legge 211 del 18 ottobre 1806 ordinava la formazione dei decurionati e consigli provinciali e distrettuali e la sostituzione della figura del camerlengo con quella del sindaco.

La divisione fu problematica, soprattutto perché il nuovo comune di Castellammare non intendeva farsi carico di nessuno dei debiti della vecchia amministrazione dell'universitas di Pescara; inoltre, si creò un problema di immagine per la fortezza di Pescara sulla sponda meridionale del fiume, che ospitava una intera guarnigione dell'esercito e che, allo stesso tempo, si vedeva comprimere il proprio ruolo a livello locale: per questi motivi il comune di Pescara spingeva per la riunificazione dei due enti. Una comunicazione del Ministero dell'Interno del Regno di Napoli del 17 gennaio 1810 però negò tale possibilità, e costrinse i due comuni a trovare un accordo sulla ripartizione dei debiti (1811). Ma la rivalità rimase molto accesa, tanto che ci sono testimonianze di interventi della guarnigione militare borbonica per evitare la degenerazione delle scaramucce in vere e proprie battaglie.

Con lo sviluppo economico delle due città alla fine del XIX secolo, le rivalità fra le due cittadine si sopirono, mentre aumentavano la concordia e la comunione di intenti per promuovere iniziative di sviluppo: soprattutto il potenziamento del porto canale fu motivo di collaborazione delle due amministrazioni. Già si pensava infatti all'unificazione delle due cittadine ed alla contestuale elevazione a capoluogo di provincia.

Subito dopo il primo conflitto mondiale, il 30 novembre del 1918 i due consigli comunali si riunirono nello stesso momento e votarono lo stesso ordine del giorno e si impegnarono ad adoperarsi per chiedere al Governo di decretare la fusione dei comuni affinché la nuova città fosse chiamata "Aterno".

Negli anni seguenti le due amministrazioni collaborarono per perorare la causa della fusione, e decisivo fu l'impegno di Gabriele D'Annunzio che il 16 maggio del 1924 scrisse a Mussolini una lettera nella quale chiedeva la fusione delle due città e la elevazione a capoluogo di provincia. Con lo stesso intento operava l'allora ministro abruzzese Giacomo Acerbo.

Dopo 110 anni di divisione, infine il 2 gennaio del 1927, venne firmato il decreto di istituzione della provincia di Pescara[5], e contemporaneamente di unione del comune di Castellammare Adriatico a quello di Pescara[6]. A favore del provvedimento sono state decisive la forte spinta popolare e, soprattutto, l'autorità politica del ministro abruzzese Giacomo Acerbo e il prestigio di Gabriele D'Annunzio.[7]

Area Metropolitana

Lo stesso argomento in dettaglio: Area metropolitana di Pescara.

In seguito alla rapida saturazione edilizia dell'esiguo territorio comunale raggiunta negli anni 1970, la città di Pescara ha continuato ad espandersi nel tempo al di fuori dei propri confini nei comuni limitrofi (segnatamente a Montesilvano, Città Sant'Angelo, Spoltore, ed a Francavilla al Mare e San Giovanni Teatino nella vicina provincia teatina)[8], e già a partire dagli anni 1980 Pescara insieme a Chieti è al centro di un'area metropolitana sempre più integrata ed interdipendente, sostenuta e collegata dal sistema di tangenziali delle SS714 e RA12[9]. Quest'area, che si è andata strutturando intorno alla città, è dovuta alla continuità urbana ed alle fitte interazioni sociali ed economiche dei comuni dell’hinterland pescarese e la stessa città di Pescara, che si estende anche nelle due province confinanti di Chieti e Teramo. Il grande flusso migratorio interno abruzzese dall'entroterra verso la costa, ancora oggi non del tutto esaurito[8], ha sostenuto la crescita vorticosa dei centri limitrofi, segnatamente Montesilvano[10] e Francavilla al Mare, sempre più orientati ad una destinazione residenziale

Questa area tuttavia non è stata individuata dal legislatore fra le città metropolitane italiane, e nei propri limiti legislativi le amministrazioni locali degli ultimi anni hanno cercato comunque di assecondarne lo sviluppo, sia dal punto di vista urbanistico, cercando di costruire le infrastrutture di mobilità opportune (come nuovi svincoli e prolungamenti delle tangenziali nei comuni limitrofi), sia dal punto di vista della pianificazione dei servizi che vengono offerti a ridosso dei confini comunali di Pescara ma al centro della conurbazione, come centri commerciali, distretti industriali, e in particolare la razionalizzazione del trasporto pubblico locale in ottica metropolitana[11].

Sede provinciale

Facciata del Palazzo del Governo

La sede dell'ente è situata nel Palazzo del Governo di Pescara in piazza Italia; il palazzo è parte di un sistema architettonico voluto da Vincenzo Pilotti per formare il nuovo centro politico di Pescara, ed è uno dei "vertici" del triangolo formato dalla piazza, composto dagli altri due edifici appartenenti al comune di Pescara.

Il palazzo, di stile razionalista ma con richiami all'arte classica, è sede dell'ente provinciale e ospita la prefettura e la biblioteca provinciale "Gabriele D'Annunzio". Il palazzo si sviluppa orizzontalmente con due avancorpi laterali: la parte centrale, di poco sporgente, mette in risalto il grande portale sovrastato da un balcone e finestroni. Otto grandi semicolonne binate sorreggono, nella parte centrale, i basamenti sui quali sono collocate quattro sculture dello scultore Guido Costanzo, simboleggianti le risorse del territorio locale (Miniera, Agricoltura, Mare, Fiume). Il portale d'ingresso immette in un ampio atrio da cui si accede mediante una scalinata di marmo al "salone dei marmi", dove sono esporte formelle in ceramica a rilievo raffiguranti gli stemmi dei comuni provinciali. Nella sala del consiglio sono collocati busti di Gabriele D'Annunzio e Francesco Paolo Michetti, e sopra il seggio del presidente si trova lo stemma provinciale con il motto "Sibi valet et vivit". L'interno del palazzo ospita il dipinto di Francesco Paolo Michetti "La figlia di Iorio".

Simboli

«Stemma: partito: il 1º di cielo, al fiume nascente da tre monti e sfociante in un mare sul quale naviga una barca a vela, il tutto al naturale; il 2º di verde, al cinghiale arrestato e rivoltato al naturale. Motto: Sibi valet et vivit

Lo stemma provinciale, concesso insieme al gonfalone con regio decreto del 20 settembre 1928[12], rappresenta sulla parte sinistra (destra araldica) le caratteristiche del territorio, ovvero i monti, il fiume e il mare, mentre sul lato destro (sinistra araldica) è rappresentato un cinghiale, in riferimento alla teoria etimologica che vorrebbe il nome Abruzzo derivare dalla parola latina aper, ovvero "cinghiale".[13]

Il motto dell'ente fu coniato dal letterato e primo presidente della provincia Domenico Tinozzi, che, ricavandolo da un esametro di Lucrezio[14], coniò il motto Sibi valet et vivit, ovvero "[la nuova provincia] ha in sé [le forze necessarie per] vivere e prosperare".[13]

Il gonfalone è un drappo di azzurro. La bandiera è azzurra con lo stemma della provincia e il nome dell'ente in giallo.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Cattedrali e basiliche

Cattedrale di San Cetteo a Pescara

Monasteri ed eremi

Abbazia di San Liberatore a Maiella
Portale dell'abbazia di San Clemente a Casauria

Architetture civili e militari

Palazzo Imperato a Pescara

Nella città di Pescara, a causa delle varie ricostruzioni e trasformazioni succedutesi dall'800 in poi e in particolare in seguito alla ricostruzione post-bellica degli anni '50, l'architettura è molto varia e presenta numerosi stili diversi. Tra le strutture fortificate, la scomparsa fortezza spagnola di Carlo V, progettata nel 1510, di cui rimane la porzione a fiume di via delle Caserme, era utilizzata nel XIX secolo come caserma e carcere per dissidenti politici dal governo borbonico, e dal 1982 l'edificio è sede del Museo delle Genti d'Abruzzo. La fortezza aveva una forma poligonale con cinque vertici nella zona sud del fiume, e due nella zona nord, Castellammare; nel quartiere di Pescara vecchia aveva una piazza d'armi, oggi occupata da via Conte di Ruvo, mentre la piazza maggiore era l'odierna piazza Garibaldi. Presso i bastioni omonimi sorgevano le chiese di sant'Antonio, san Giacomo, san Cristoforo e san Nicola, molte delle quali andate perdute durante i bombardamenti di Pescara del 1943. Con il passare dei secoli e le diminuite necessità difensive del sito (azzerate dopo l'unità italiana), la fortezza venne progressivamente smantellata, e dell'imponente struttura resta solo il lungo edificio delle caserme di fanteria in via delle Caserme.
Nella via principale del vecchio borgo, corso Manthonè, sopravvivono numerosi esempi di edilizia civile settecentesca ed ottocentesca, fra i quali le case natali di Ennio Flaiano e quella di Gabriele D'Annunzio, decorata come "monumento nazionale" dal regime fascista ed oggi museo dedicato al poeta, Molte di queste strutture successivamente furono ristrutturate in stile neogotico o liberty, a testimonianza del vivace fermento artistico della città in sviluppo dopo l'uscita dalle mura della vecchia fortezza.

L'eclettismo, nel quartiere Portanuova, si è espresso anche in via D'Annunzio, con gli esempi del Palazzo Michetti, dell'adiacente teatro e del Palazzo Perenich, di Antonino Liberi.

Di seguito i maggiori palazzi e castelli della provincia:

Castello Cantelmo a Popoli Terme
Castello De Sterlich di Nocciano

Aree naturali

La valle dell'Orta
Le sorgenti del fiume Pescara
La Pineta Dannunziana di Pescara

Parchi nazionali

[16]

Riserve naturali statali

[17]

Riserve naturali regionali e provinciali

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti

Densità della popolazione della provincia

Etnie e minoranze straniere

Al 31 dicembre 2020 nella provincia risiedevano, su un totale di 313 882 abitanti, 17 285 stranieri che rappresentavano quindi il 5,5% della popolazione. Il comune con il maggior numero di residenti stranieri era il capoluogo, con 6 717 abitanti di origine estera,[18] mentre il comune con il più alto rapporto di stranieri sulla popolazione complessiva era Montesilvano, con l'8,06% (4 297 residenti di origine straniera[19] su un totale di 53 344 abitanti[20]). Al 31 dicembre 2020 le cinque comunità straniere più numerose residenti in provincia provenivano dai seguenti Paesi:[21]

La frazione Villa Badessa del comune di Rosciano è uno storico insediamento Arbëreshë risalente al XVIII secolo, e nonostante si sia perso l'utilizzo della lingua originale, nell'insediamento si praticano ancora le funzioni religiose secondo il rito bizantino[22].

Tradizioni e folclore

Certame de la balestra a Popoli Terme
  • Festa di Sant'Andrea: le celebrazioni del santo si svolgono l'ultima domenica di luglio con una processione nel tratto di mare cittadino della marineria pescarese.
  • Certame de la Balestra: rievocazione medievale celebrata tra la fine di luglio e i primi di agosto a Popoli Terme.

Qualità della vita

Secondo il rapporto "Qualità della vita 2023" redatto dal quotidiano Il Sole 24 Ore, la provincia di Pescara si colloca al 41º posto sulle 107 province italiane per la qualità complessiva della vita. Prima provincia abruzzese nella classifica, mostra gli indicatori migliori nelle aree tematiche "Cultura e tempo libero" e "Demografia e società", rispettivamente 10º e 12º posto con il primo posto nazionale conseguito nella categoria "Medici di medicina generale"; gli indicatori peggiori sono invece quelli delle aree "Affari e lavoro" e "Ricchezza e consumi", rispettivamente al 66º e al 68º posto.[23][24] All'interno della provincia sussiste una marcata differenziazione economica e demografica tra le aree interne e quelle costiere, che vede le aree intorno a Pescara, uno dei comuni col PIL pro capite più alto dell'Abruzzo, al centro di uno dei maggiori sistemi economici regionali, mentre nei centri montani dell'interno provinciale le attività economiche sono più diradate, e alcuni comuni come Corvara registrano valori di PIL pro capite tra i più bassi del Paese.[25]

Comuni

Lo stesso argomento in dettaglio: Armoriale dei comuni della provincia di Pescara.

La provincia di Pescara comprende 46 comuni.[26][27]

Pescara, il Palazzo di Città
Montesilvano
Centro storico di Spoltore
Città Sant'Angelo
Penne
Il Castello Marcantonio a Cepagatti
Pianella
Loreto Aprutino
Centro storico di Manoppello
Collecorvino
ComunePopolazione

(31-12-2022)

Superficie

(km²)

Densità

(ab/km² al 31-12-2022)

Altitudine

(m s.l.m.)

Pescara118 65733,953495,054
Montesilvano53 27523,572260,295
Spoltore19 01237,01513,7185
Città Sant'Angelo14 79562,02238,55320
Penne11 16591,2122,42438
Cepagatti10 94630,82355,16145
Pianella8 47247,05180,06236
Loreto Aprutino7 14059,5120307
Manoppello6 75139,26171,96257
Collecorvino5 93331,99185,46253
Popoli Terme4 71335,04134,5254
Rosciano4 04927,79145,7253
Cappelle sul Tavo3 9875,41736,97122
Scafa3 48810,34337,33108
Alanno3 37735,53103,81307
Moscufo3 09120,26152,57246
Torre de' Passeri2 8345,92478,72172
Lettomanoppello2 69315,07178,7375
Tocco da Casauria2 40029,6780,89356
Bussi sul Tirino2 26425,9187,38344
San Valentino in Abruzzo Citeriore1 83316,4111,77450
Caramanico Terme1 77984,9920,93600
Nocciano1 69313,76123,04301
Elice1 61614,31112,93259
Civitella Casanova1 56831,150,42400
Farindola1 34845,4729,65530
Cugnoli1 33615,9683,71331
Picciano1 2777,56168,92153
Catignano1 22717,0372,05365
Civitaquana1 14621,8852,38550
Bolognano1 00216,9659,08276
Roccamorice87825,0635,04520
Montebello di Bertona86021,540615
Turrivalignani7806,11127,66312
Castiglione a Casauria70116,5742,31350
Villa Celiera55713,1842,26714
Carpineto della Nora53624,0822,26535
Serramonacesca50623,8921,18280
Pescosansonesco46118,3525,12610
Pietranico43914,7729,72590
Vicoli3819,3340,84445
Abbateggio35915,423,31450
Salle26821,812,29470
Sant'Eufemia a Maiella25940,426,41878
Brittoli25815,9916,14779
Corvara21013,7315,29625

Cultura

Istruzione

Biblioteche

  • Biblioteca provinciale "Gabriele D'Annunzio" (Pescara)
  • Biblioteca pubblica "F. Di Giampaolo" (Pescara)
  • Archivio di Stato (Pescara)
  • Biblioteca comunale "Emidio Agostinone" (Montesilvano)
  • Biblioteca pubblica regionale (Penne)
  • Biblioteca comunale (Città Sant'Angelo)

Università

Musei

La casa natale di Gabriele D'Annunzio a Pescara

Media

I maggiori organi di informazione regionali hanno sede a Pescara, dove sono presenti le redazioni regionali della Rai e del quotidiano Il Messaggero e la sede del principale quotidiano abruzzese, Il Centro.

Gli arrosticini, originari dell'Area Vestina

Cucina

Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina abruzzese.

La cucina del territorio si alterna seguendo le tradizioni abruzzesi dell'entroterra con quelle marinare, mescolando le due tradizioni. Tipici la coda di rospo alla cacciatora, il brodetto di pesce ed il "fritto di paranza" di merluzzetti, triglie e sarde oppure con cozze e vongole.
I primi piatti sono quelli della cucina tipicamente abruzzese, come i "maccheroni alla chitarra", la mugnaia, le "scrippelle" teramane o il "timballo". Tipici della città di Pescara gli anellini alla pecorara, pasta a forma di anello servita con salsa di pomodoro, vegetali vari e ricotta di pecora.

Quanto ai secondi, la provincia di Pescara è il luogo d'origine dei celebri arrosticini di pecora, mente il dolce tipico di Pescara è il parrozzo, realizzato con mandorle tritate, essenza di mandorla amara, buccia di limone ricoperto di cioccolato fondente; inventato all'inizio del XX secolo da Luigi D'Amico a Pescara, venne così battezzato da Gabriele D'Annunzio, divenendo il dolce più rappresentativo del territorio.[42]
I vini i più noti sono il Trebbiano d'Abruzzo e il Montepulciano d'Abruzzo, mentre i liquori caratteristici della provincia sono rappresentati dall'Aurum e la Centerbe, la cui iniziale mescolanza delle erbe aromatiche montane era realizzata sin dal XIII secolo dai monaci dell'abbazia di San Clemente a Casauria, e solo nel XIX secolo la tradizione divenne un marchio di fabbrica vero e proprio.

Eventi

Economia

Lo stesso argomento in dettaglio: Prodotti agroalimentari tradizionali abruzzesi.

L'economia della provincia, sviluppata prevalentemente nella zona costiera, abbraccia la maggior parte dei settori produttivi economici: dall'agricoltura con la coltivazione della vite e dell'ulivo (Penne-Loreto Aprutino) e la produzione di vini Doc come il Montepulciano d'Abruzzo, il Trebbiano d'Abruzzo e il Pecorino e di olio di oliva come l'Aprutino Pescarese, al settore manifatturiero fino al turismo.
La produzione agricola interessa la fascia pedemontana vestina, tra i comuni di Città Sant'Angelo, Penne, Loreto Aprutino e Cugnoli, poiché le zone alle pendici della Maiella come Caramanico Terme, Popoli Terme, Salle si trovano in una condizione di avversità geologica per qualsiasi tipo di coltivazione.

Industria

La zona della Val Pescara è la più industrializzata della provincia, nonché dell'Abruzzo, insieme alle zone industriali di Bazzano a L'Aquila ed al comprensorio automotive del Sangro ad Atessa. Gli insediamenti industriali presso Pescara sono sorti sin dal primo '900 nel settore manifatturiero e del distillato, dei quali resta la testimonianza dell'ex liquorificio Aurum. Nel dopoguerra l'espansione edilizia pescarese favorì anche una notevole espansione industriale lungo la Val Pescara fino a Manoppello, dove si trova l'Interporto d'Abruzzo. Le industrie operano prevalentemente nei settori chimico, tessile, agroalimentare ed edile. A Pescara, nella zona al confine con Sambuceto, si trova anche l'aeroporto di Pescara, unico scalo internazionale della regione. Il porto di Pescara, in seguito al ridimensionamento del peso della pesca nelle attività economiche cittadine, ha negli anni perso di importanza, ritrovandola solo in seguito alla costruzione alla fine degli anni 1980 del porto turistico "Marina di Pescara", tra le maggiori strutture di questo tipo del Paese.

Piccole e medie imprese industriali si concentrano anche nell'entroterra di Montesilvano e Città Sant'Angelo, dove sono sorti grandi centri commerciali presso lo svincolo autostradale Pescara Nord dell'A14, mentre nell'Area Vestina è attivo un polo di industria tessile.[43]

La riviera nord di Pescara

Turismo

La città di Pescara è una delle città più visitate d'Abruzzo, anche per fini commerciali e lavorativi, essendo una delle città più importanti al livello regionale per economia, espansione urbana e politica. Il turismo culturale pescarese si concentra sui musei cittadini della casa natale di Gabriele D'Annunzio e del Museo delle Genti d'Abruzzo, mentre le arterie pedonalizzate del centro, oltre ad esporre sporadici esempi di architettura liberty, ospitano una grande concentrazione di negozi e locali frequentati sia di giorno per lo shopping che durante la vita notturna cittadina. L'attrattiva principale di Pescara è da sempre la lunga ed attrezzata spiaggia, tradizionale mèta del turismo locale.
Nel resto della provincia il turismo si sviluppa prevalentemente nelle località di Città Sant'Angelo, Montesilvano, Penne e Caramanico Terme, oltre che nei borghi del Parco nazionale della Maiella, che ospita anche frequentati percorsi escursionistici, ed il turismo religioso originato dal Volto santo di Manoppello; anche le antiche e celebri abbazie di San Liberatore a Maiella, di San Clemente a Casauria e di Santa Maria Arabona sono dei punti fermi del turismo provinciale, come lo sono le varie riserve naturali sparse nel territorio, come le sorgenti del fiume Pescara. Ciononostante in diverse località della fascia collinare, come l'Area Vestina, che pure ospita importanti centri storici, manca ancora uno sviluppo deciso del turismo, nonostante le potenzialità di un territorio con una forte tradizione eno-gastronomica e artistica.

Infrastrutture e trasporti

Lo stesso argomento in dettaglio: Strade provinciali della provincia di Pescara.

Strade

Autostrade:

Raccordi autostradali:

Strade statali:

Strade regionali:

La SS 16 dir/C a Pescara

La provincia è tagliata da nord a sud dall'A14 Adriatica e da ovest ad est dall'A25. L'A14 lambisce la costa, allargandosi verso l'entroterra all'altezza di Pescara, mentre la A25 si dirama dalla A14 all'altezza di Villanova di Cepagatti, fendendo in due la Val Pescara e lambendo il fiume omonimo in direzione di Roma.

Chieti e Pescara, ed i relativi caselli delle due autostrade, sono collegati dagli anni 70 dal raccordo autostradale 12 Asse attrezzato, che scorrendo parallelamente al fiume ed alla A25, parte da Brecciarola di Chieti per raggiungere il porto di Pescara, rappresentando una fondamentale variante alla via Tiburtina, che prima della costruzione della bretella era l'unico asse viario principale della Val Pescara.

La tangenziale di Pescara, partendo dal quartiere Villa Carmine di Montesilvano, è una strada a scorrimento veloce che nascendo come variante pescarese alla SS16, lambisce gli abitati di Montesilvano, Spoltore, Pescara e più a sud Francavilla al Mare, in provincia di Chieti, fornendo un'alternativa veloce in direzione nord-sud a quasi tutto il tratto costiero della provincia pescarese.

Le altre vie principali sono la via Tiburtina Valeria, storico collegamento con la capitale, la SS16, che attraversa da nord a sud la costa adriatica e la SS81, strada pedemontana che da Ascoli Piceno raggiunge Casoli nel chietino, lambendo tutti i principali centri collinari. La maggior parte dei centri minori e delle frazioni sono raggiunti dalla rete di strade provinciali.

Ferrovie

Lo stesso argomento in dettaglio: Rete ferroviaria dell'Abruzzo.
La stazione di Pescara Centrale

Porti

Gli unici approdi della provincia sono concentrati nel porto di Pescara, che dal 1988 affianca allo storico approdo fluviale il "Marina di Pescara", terzo porto turistico italiano per posti barca.[44][45][46]

Aeroporti

Lo stesso argomento in dettaglio: Aeroporto di Pescara.

Dal 1917, la città di Pescara è dotata di un impianto aeroportuale, identificato con il nome commerciale di Aeroporto internazionale d'Abruzzo "Pasquale Liberi", situato quasi per intero nel territorio comunale (salvo una piccola parte della pista, sconfinante nel comune di San Giovanni Teatino); l'aeroporto serve un traffico di oltre 660.000 passeggeri all'anno[47] offrendo collegamenti nazionali e internazionali.

Amministrazione

PeriodoPresidentePartitoCaricaNote
7 maggio 199513 giugno 1999Luciano D'AlfonsoPartito Popolare ItalianoPresidente[48][1]
14 giugno 199912 giugno 2004Giuseppe De DominicisDemocratici di SinistraPresidente[48][1]
13 giugno 20047 giugno 2009Giuseppe De DominicisDemocratici di Sinistra – Partito DemocraticoPresidente[48][1]
8 giugno 200912 ottobre 2014Guerino TestaIl Popolo della LibertàNuovo CentrodestraPresidente[48][1]
13 ottobre 20141º novembre 2018Antonio Di MarcoPartito DemocraticoPresidente[49][1]
2 novembre 201827 dicembre 2021Antonio ZaffiriIndipendentePresidente[49][1]
28 dicembre 2021in caricaOttavio De MartinisLega per Salvini PremierPresidente[49][1]

Sport

A Pescara la principale squadra calcistica è il Delfino Pescara 1936, nota anche come Pescara Calcio, unica società abruzzese ad aver raggiunto la massima serie. Altre società non più attive, nelle loro rispettive discipline, hanno conseguito diverse vittorie nelle competizioni nazionali ed europee, come il Pescara Calcio a 5, l'Associazione Sportiva Waterpolis Pescara Pallanuoto e il Città di Montesilvano Calcio a 5. Fino al 1961 si è svolta in provincia la celebre gara automobilistica della Coppa Acerbo, e nel 2009 Pescara ha ospitato i XVI Giochi del Mediterraneo, mentre nel 2015 sempre nel capoluogo adriatico si è tenuta la prima edizione dei Giochi del Mediterraneo sulla Spiaggia. La struttura sportiva principale di Pescara e della provincia è lo Stadio Adriatico, ed in città sono numerosi i palasport, come il Palasport Giovanni Paolo II, il PalaElettra ed il PalaRigopiano. Anche nelle altre discipline gli impianti pescaresi sono i principali della provincia e della regione, come il Circolo Tennis Pescara e le Piscine Le Naiadi, a cavallo fra Pescara e Montesilvano. Evento di grande richiamo è anche l'annuale gara automobilistica della cronoscalata delle svolte di Popoli, dal 1963 principale evento motoristico della provincia e della regione.

Note

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Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN153646202 · LCCN (ENn83182360 · GND (DE4461367-2 · J9U (ENHE987007559966305171 · WorldCat Identities (ENlccn-n83182360
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