Sheryl Sandberg

imprenditrice e politica statunitense

Sheryl Kara Sandberg (Washington, 28 agosto 1969) è un'imprenditrice e funzionaria statunitense, ex direttrice operativa di Facebook.

Sheryl Sandberg nel 2013

Nel giugno 2012 è stata eletta nel consiglio di amministrazione di Facebook dagli allora membri del consiglio diventando la prima donna a far parte del consiglio di amministrazione.[1] Prima di entrare in Facebook come COO Sandberg è stata vicepresidente delle vendite e delle operazioni online globali di Google ed è stata coinvolta nel lancio della divisione benefica di Google, Google.org. Prima di Google Sandberg è stata capo dello staff per il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti Lawrence Summers.[2]

Nel 2012 è stata nominata nella Time 100, una lista annuale delle persone più influenti al mondo secondo la rivista Time.[3] Secondo Forbes nel 2018 occupa l'11º posto tra le donne più potenti del mondo.[4] Nel 2021 il patrimonio di Sandberg ammonta a circa 1.8 miliardi di dollari, grazie alle sue partecipazioni in Facebook e in altre società[4] ed è diventata una delle più giovani miliardarie nel 2014.[5] Il 1º giugno 2022 si è dimessa da COO di Meta.

Biografia

Infanzia e istruzione

Sandberg è nata nel 1969 a Washington in una famiglia ebraica[6], figlia di Adele (nata Einhorn) e Joel Sandberg, la maggiore di tre figli.[7][8] Suo padre è un oftalmologo e sua madre era un'insegnante universitaria di lingua francese.

La sua famiglia si è trasferita a North Miami Beach, in Florida, quando aveva due anni. Ha frequentato la North Miami Beach Senior High School[9] e si è laureata al nono posto nella sua classe con una media di 4,646 punti. Era presidentessa di classe del secondo anno, è diventata membro della National Honor Society e faceva parte del comitato esecutivo della sua classe superiore.[10]

Nel 1987 Sandberg si è iscritta all'Harvard College. Si è laureata nel 1991 con lode[11] in economia e ha ricevuto il John H. Williams Prize per il miglior studente laureato in economia.[12] Mentre era ad Harvard ha cofondato un'organizzazione chiamata Women in Economics and Government.[10] Ha conosciuto l'allora professore Lawrence Summers, che è diventato il suo mentore e relatore della sua tesi[13] intitolata Conseguenze delle disuguaglianze economiche sugli abusi familiari[14]. Summers l'ha assunta come sua assistente di ricerca presso la Banca Mondiale, dove ha lavorato dal 1991 al 1993[15] sui progetti sanitari in India, occupandosi di lebbra, AIDS, e cecità.[16]

Nel 1993 si è iscritta alla Harvard Business School e nel 1995 ha conseguito il suo MBA con la massima distinzione.[12] Al suo primo anno di scuola di economia, ha ottenuto una borsa di studio.[17]

Carriera

Carriera iniziale

Dopo aver conseguito la laurea in economia aziendale nella primavera del 1995 Sandberg ha lavorato come consulente aziendale per McKinsey & Company per circa un anno (1995-1996). Dal 1996 al 2001 ha nuovamente lavorato per Lawrence Summers, che è stato poi Segretario al tesoro degli Stati Uniti d'America, sotto la presidenza Bill Clinton. Sandberg ha contribuito al lavoro del Tesoro per la cancellazione del debito nei paesi in via di sviluppo durante la crisi finanziaria asiatica.[16]

Successivamente, quando i democratici hanno lasciato la Casa Bianca, Sandberg è stata assunta da Google, a quel tempo una società semi-sconosciuta, per occuparsi della vendita online dei prodotti pubblicitari e editoriali di Google, nonché delle operazioni di vendita dei prodotti di consumo di Google e di Google Book Search.[18] Durante la sua permanenza in Google, ha ampliato il team di annunci e vendite da quattro persone a 4000 persone.[19]. Sandberg riuscì a convincere il provider America Online a trasformare Google nel suo motore di ricerca e a creare il sistema Google AdSense.[14] Ciononostante Sandberg non ha mai raggiunto posizioni elevate all'interno della società, diventando solo vicepresidente per le vendite globali online.[20]

Facebook

Sheryl Sandberg, direttrice operativa di Facebook, durante la sessione 'Handling Hyper-connectivity' al meeting annuale 2011 del Forum economico mondiale di Davos in Svizzera il 28 gennaio 2011.

Alla fine del 2007 Mark Zuckerberg, co-fondatore e amministratore delegato di Facebook, ha incontrato Sandberg a una festa di Natale tenuta da Dan Rosensweig.[21] Zuckerberg non ha cercato formalmente un Chief Operating Officer (COO) ma ha pensato a Sandberg come "perfetta" per questo ruolo. A marzo 2008 Facebook ha annunciato l'assunzione di Sandberg per il ruolo di COO e la sua uscita da Google.[22] Ciò ha portato ad una contesa fra Google e Facebook, ma Sandberg ha preferito l'offerta di Zuckerberg e ha abbandonato la società di Mountain View.[23] Sandberg viene criticata duramente da Google per aver assunto molti dei suoi ex colleghi, "strappandoli" dalla sua vecchia azienda, e per aver sfruttato la loro conoscenza di Google al fine di fortificare Facebook.[23]

Dopo l'ingresso in azienda Sandberg ha rapidamente iniziato a cercare di capire come rendere redditizio Facebook. Prima del suo ingresso l'azienda era "principalmente interessata a costruire un sito davvero bello; i profitti, pensavano, sarebbero arrivati dopo".[21] Alla fine della primavera la dirigenza di Facebook ha accettato di affidarsi alla pubblicità, "con la discreta presenza delle inserzioni", e nel 2010 Facebook è diventato redditizio.[21] Secondo Facebook Sheryl Sandberg supervisiona le attività commerciali dell'impresa, comprese vendite, marketing, business development, risorse umane, politica pubblica e comunicazione.[12]

Nel 2012 è diventata l'ottavo (e la prima donna) membro del consiglio di amministrazione di Facebook.[24]Giugno 2022 si dimette dal ruolo di COO di Meta.

Sandberg con il primo ministro indiano Narendra Modi a Nuova Delhi il 03 luglio 2014.

Nell'aprile 2014 è stato riferito che Sandberg ha venduto oltre la metà delle sue azioni di Facebook da quando l'azienda è diventata ad azionariato diffuso. Al momento dell'IPO di Facebook Sandberg deteneva circa 41 milioni di azioni della società ma dopo diversi round di vendite le sono rimaste circa 17,2 milioni di azioni, pari ad una quota dello 0,5% della società, per un valore di circa 1 miliardo di dollari.[25]

Consigli di amministrazione

Nel 2009 Sandberg è stato nominata nel consiglio di amministrazione di The Walt Disney Company.[26][27] Fa anche parte dei consigli di amministrazione di Women for Women International, del Center for Global Development e del V-Day.[12] In precedenza è stata membro del consiglio di amministrazione di Starbucks[28], Brookings Institution e Ad Council.[27] Fa inoltre parte del CdA dell'organizzazione One Billion Rising.[29]

Altri progetti

Sandberg tiene il discorso di apertura del Keynote Speech dell'Università della California - Berkeley nel 2016.

Nel 2008 Sandberg ha scritto un articolo per The Huffington Post a sostegno del suo mentore, Larry Summers, che era sotto tiro per i suoi commenti sulle donne.[30] Nel 2010 è stata uno dei relatori principali al Business Leadership Council della Jewish Community Federation.[31] Nel maggio 2011 ha tenuto il discorso di apertura alla cerimonia di laurea del Barnard College.[32] Ha parlato come relatrice principale alla cerimonia del Class Day presso la Harvard Business School a maggio 2012.[33] Nell'aprile 2013 è stata la relatrice principale durante il secondo annuale Entrepreneur Weekend alla Colgate University a Hamilton a New York.[34] Nel 2015 ha firmato una lettera aperta per la quale la ONE Campaign ha raccolto le firme; la lettera era stata indirizzata a Angela Merkel e Nkosazana Dlamini-Zuma, esortandole a concentrarsi sulle donne in qualità di capo rispettivamente del G7 in Germania e del summit dell'Unione africana in Sudafrica, i quali inizieranno a fissare le priorità nel finanziamento allo sviluppo prima di un vertice principale dell'ONU nel settembre 2015 che stabilirà nuovi obiettivi di sviluppo per la generazione.[35] Nel 2016 ha pronunciato il discorso di apertura alla cerimonia di laurea della Università della California - Berkeley. Era la prima volta che parlava pubblicamente della morte del marito e ha sottolineato l'importanza della resilienza.[36] L'anno successivo ha pronunciato il discorso di insediamento alla classe 2017 del Virginia Polytechnic Institute and State University.[37] L'8 giugno 2018 ha pronunciato il discorso di insediamento del Massachusetts Institute of Technology a Cambridge.[38]

Iniziative benefiche

A marzo 2014, Sandberg e Lean In hanno sponsorizzato la campagna Ban Bossy, una campagna televisiva e sui social media progettata per scoraggiare la parola "bossy" (prepotente) dall'uso generale a causa del suo effetto nocivo percepito sulle giovani ragazze. Diversi spot video con testimonial, tra cui Beyoncé, Jennifer Garner e Condoleezza Rice, sono stati prodotti insieme a un sito web che fornisce materiale didattico, consigli sulla leadership e un modulo di impegno online a cui i visitatori possono promettere di non usare la parola.[39][40][41]

Sheryl Sandberg è impegnata sul fronte della parità di genere e della valorizzazione delle donne sul lavoro. È autrice del libro Facciamoci avanti - Le donne, il lavoro e la voglia di riuscire (titolo originale Lean in), pubblicato nel 2013, in cui analizza le cause per cui le donne faticano ad affermarsi nel mondo del lavoro e suggerisce come rimuovere questi ostacoli. Nel 2010 ha partecipato a TED Talks con un intervento intitolato Sul perché le donne leader sono troppo poche.[42]

A novembre 2016 Sandberg ha cambiato il nome della sua Lean In Foundation in Sheryl Sandberg & Dave Goldberg Family Foundation.[43] Questa nuova fondazione servirà come ombrello per LeanIn.Org[44] e una nuova organizzazione che ruota attorno al suo libro, Option B.[45] Sandberg ha anche trasferito circa 100 milioni di dollari in azioni Facebook per finanziare la fondazione e altre iniziative di beneficenza.[46]

Vita privata

Sandberg ha sposato Brian Kraff nel 1993 e ha divorziato un anno dopo.[47] Nel 2004 ha sposato Dave Goldberg[14], poi dirigente di Yahoo! e poi CEO di SurveyMonkey.[7][48][49] La coppia ha un figlio e una figlia.[50] Sandberg e Goldberg hanno spesso parlato del fatto di essere in un matrimonio di genitorialità condivisa.[51] Sandberg ha anche sollevato la problematica del monoparentalità in forte conflitto con lo sviluppo professionale ed economico in America.[52]

Il 1º maggio 2015 Dave Goldberg è morto inaspettatamente e la sua morte è stata originariamente indicata come conseguenza di un trauma cranico dovuto alla caduta da un tapis roulant, mentre la coppia era in vacanza in Messico.[53][54] Sandberg ha successivamente detto che la causa della morte del marito era dovuta ad una aritmia, e non alla caduta da un tapis roulant.[55]

Nel maggio 2019 è stato riferito che Sandberg e Bobby Kotick, CEO di Activision, si sono separati dopo tre anni di frequentazione.[56]

Sandberg ha sostenuto Hillary Clinton alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016.[57] L'ex first lady Michelle Obama ha detto che la teoria di Sandberg secondo la quale le donne possono sempre "avere tutto" è "una bugia". "Non sempre basta farsi avanti perché quella merda non funziona sempre", ha detto Obama.[58]

Sandberg vive a Menlo Park in California.[59]

Critiche

Il New York Times ha pubblicato nel 2018 un articolo in cui si descrive in dettaglio il ruolo di Sandberg nella gestione delle pubbliche relazioni di Facebook dopo le rivelazioni sulle interferenze russe nelle elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016 e lo scandalo Facebook-Cambridge Analytica.[60] Poco dopo, il 29 novembre 2018, il New York Times ha riportato che Sandberg aveva chiesto personalmente allo staff di comunicazione di Facebook di condurre una ricerca sulle finanze di George Soros qualche giorno dopo che Soros aveva pubblicamente criticato le aziende tecnologiche, compreso Facebook, al Forum economico mondiale. In una dichiarazione, Facebook ha detto che la ricerca su Soros "era già in corso quando Sheryl [Sandberg] ha inviato un'e-mail per chiedere se Soros avesse venduto allo scoperto le azioni di Facebook".[61]

Secondo il Wall Street Journal durante un incontro Mark Zuckerberg ha accusato Sandberg personalmente per l'esito dello scandalo di Cambridge Analytica e lui "ha accusato lei e le sue squadre per le ricadute pubbliche su Cambridge Analytica, e che Sandberg "ha confidato agli amici che lo scambio l'ha sconvolta, e si è chiesta se dovesse preoccuparsi per il suo lavoro".[62]

L'autrice Shoshana Zuboff ha chiamato Sandberg "la Typhoid Mary del capitalismo di sorveglianza".[63]

Onorificenze

  • Sandberg è stata nominata come una delle 50 "donne più potenti nel mondo degli affari" dalla rivista Fortune. Nel 2007 era al 29º posto ed era la donna più giovane della lista.[64] Nel 2008 era al 34º posto.[65] Nel 2009 era al 22º posto.[66] Nel 2010 era al 16º posto.[67] Nel 2011 era al 12º posto.[68] Nel 2012 era all'8º posto.[69] Nel 2013 era al 5º posto.[70] Nel 2014 era al 10º posto.[71] Nel 2015 era all'8º posto.[72] Nel 2016 era al 6º posto.[73] Nel 2017 era al 5º posto.[74] Nel 2018 era al 6º posto.[75] Nel 2019 era al 6º posto.[76]
  • Nell'elenco delle 50 "Donne da tenere d'occhio" del The Wall Street Journal era al 19º posto nel 2007[77] e al 21° nel 2008.[78]
  • Sandberg è stata nominata una delle "25 persone più influenti sul web" da Business Week nel 2008.[79]
  • È stata inserita nella lista delle 100 donne più potenti del mondo da Forbes.[80] Era 66ª nel 2010, 5ª nel 2011, 10ª nel 2012, 6ª nel 2013, 9ª nel 2014, 8ª nel 2015, 7ª nel 2016, 4ª nel 2017 e 11ª nel 2018.
  • Nel 2012 Newsweek e The Daily Beast hanno pubblicato il loro primo "Digital Power Index", una lista delle 100 persone più significative nel mondo digitale di quell'anno (più altri 10 vincitori del premio "Lifetime Achievement") ed è stata posizionata al terzo posto nella categoria "Evangelisti".[81]
  • Nel 2012[82] e nel 2013[83] è stata inserita nella Time 100, una lista annuale delle 100 persone più influenti al mondo compilata da Time.
  • Lean In è stato selezionato per il premio Financial Times e Goldman Sachs Business Book of the Year Award nel 2013.[84]
  • Nel 2013 è stata inserita al 8º posto del "The World's 50 Most Influential Jews" realizzato da The Jerusalem Post.[85]

Opere

Sandberg ha pubblicato il suo primo libro, Lean In: Women, Work, and the Will to Lead, scritto insieme a Nell Scovell e pubblicato da Alfred A. Knopf l'11 marzo 2013.

Il libro affronta il tema della leadership e dello sviluppo delle imprese, i problemi legati alla mancanza di donne in posizioni di leadership nel governo e nelle imprese e il femminismo.[86][87][88][89][90] A partire dall'autunno 2013 il libro ha venduto più di un milione di copie ed è stato in cima alla classifica dei bestseller fin dal suo lancio.[48]

Lean In è rivolto alle lavoratrici per aiutarle a raggiungere i loro obiettivi di carriera e agli uomini che vogliono contribuire ad una società più equa. Il libro sostiene che le barriere stanno ancora impedendo alle donne di assumere ruoli di leadership sul posto di lavoro, barriere come la discriminazione, il sessismo sfacciato e sottile e le molestie sessuali.[91] Sandberg sostiene che ci sono anche barriere che le donne si creano da sole attraverso l'internalizzazione della discriminazione sistematica e dei ruoli sociali. Sandberg sostiene che, affinché il cambiamento avvenga, le donne devono abbattere queste barriere sociali e personali, cercando e raggiungendo ruoli di leadership. L'obiettivo finale è quello di spingere le donne a farsi avanti per posizioni di leadership perché crede che, avendo più voci femminili in posizioni di potere, si creeranno opportunità più eque per tutti.[93]

La critica del libro include l'affermazione che Sandberg è "troppo elitaria" e che è "sorda" alle lotte affrontate dalla donna media sul posto di lavoro.[94][95] Sandberg accenna ad entrambe queste tematiche nell'introduzione del suo libro, affermando di essere "profondamente consapevole del fatto che la stragrande maggioranza delle donne sta lottando per far quadrare i conti e prendersi cura delle loro famiglie"[96] e che la sua intenzione era "offrire consigli che mi sarebbero stati utili molto prima che avessi sentito parlare di Google o Facebook".[97] Inoltre, a seguito dello scandalo Facebook-Cambridge Analytica, è stata messa in discussione la volontà di Sandberg di farsi realmente magra. "Non si è affatto fatta avanti", ha detto McNamee, in un libro di riferimento Sandberg ampiamente letto pubblicato cinque anni fa. "Se c'è mai stato un momento per lei di farsi avanti, questo è tutto."[98] Nel suo libro, suggerisce ad altre donne di farsi avanti durante le difficoltà.[100] Al contrario è stata percepita come una direttrice operativa che evita di affrontare questa crisi. "Sandberg, l'architetto del modello di business che è ora oggetto di tanto scrutinio, è rimasta in silenzio pubblicamente".[98] Nel suo libro lei approva coloro che affrontano le crisi.[102]

Sandberg ha pubblicato il suo secondo libro, Option B, nell'aprile 2017. Option B è scritto insieme ad Adam Grant, professore alla Wharton School of the University of Pennsylvania. Il libro sottolinea il dolore e la resilienza nelle sfide della vita.[4] Il libro offre consigli pratici per stimolare la resilienza nella famiglia e nella comunità. Dalla pubblicazione sono state vendute 2,75 milioni di copie.[103]

  • (EN) Sheryl Sandberg, Lean In: Women, Work, and the Will to Lead, Knopf Doubleday Publishing Group, 11 marzo 2013, ISBN 9780385349956.
    • Sheryl Sandberg, Facciamoci avanti, Edizioni Mondadori, 12 marzo 2013, ISBN 9788852036194.
  • (EN) Sheryl Sandberg e Adam Grant, Option B: Facing Adversity, Building Resilience, and Finding Joy, Knopf Doubleday Publishing Group, 24 aprile 2017, ISBN 9781524732691.
    • Sheryl Sandberg e Adam Grant, Option B. Affrontare le difficoltà, costruire la resilienza e ritrovare la gioia, HarperCollins Italia, 2017, ISBN 9788869052699.

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN298171473 · ISNI (EN0000 0004 0267 8608 · LCCN (ENn2012069729 · GND (DE1033331341 · BNE (ESXX5294289 (data) · BNF (FRcb166808137 (data) · J9U (ENHE987007529164505171 · NSK (HR000628633 · NDL (ENJA001142284 · CONOR.SI (SL263130979 · WorldCat Identities (ENlccn-n2012069729