Vetta

punto più elevato in altitudine di una superficie
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La vetta (dal latino vĭtta, 'nastro per capelli'; anche picco, cima, punta o sommità) è, in topografia, la sommità, ovvero il punto più elevato in altitudine di una superficie, con rispetto ai punti ad esso immediatamente adiacenti. Si parla tipicamente di "vetta" in relazione alle montagne.

La vetta del Cervino

Caratteristiche generali

La vetta è la cima di una montagna, cioè un punto con una significativa prominenza topografica. L'UIAA ha definito che una vetta (in inglese peak) deve avere una prominenza di almeno trenta metri[1]. La scelta di una prominenza di almeno 30 metri è basata sul dislivello superabile con un classico tiro di corda.[2] Una definizione abbastanza comune di montagna (in inglese mountain) è quella di un rilievo con una altitudine di almeno 600 m sul livello del mare e che abbia una prominenza di almeno 300 metri[3][4].

Vale quindi il seguente schema:

TermineProminenza
anticima (o sottocima)< 30 m
vetta30 m o più
montagna300 m o più

Sinonimi

L'aguzza vetta della Rocca Provenzale

Tra i toponimi presenti in Italia, oltre a termini più comuni come punta, cima o picco[5], esistono altri sinonimi di vetta derivanti da altre lingue:

In francese, il termine aiguille, "ago", è usato per indicare molte vette. Ne sono esempio molte montagne del massiccio del Monte Bianco quali l'Aiguille du Midi e l'Aiguille Blanche de Peuterey.

In spagnolo, il termine peña identifica una vetta rocciosa[7], come ad esempio la Peña de Francia, la Peña de los Enamorados o la Peña Falconera.

Significato culturale e simbolico

Preghiera mattutina delle guide alpine sul Großglockner - Otto Barth, 1911.

La conquista della vetta (la cima della montagna) è stato un fattore importante per la storia dell'alpinismo. Per arrivare in cima ad una vetta possono esistere uno o più percorsi, che a seconda dei casi sono detti via normale, via alpinistica, o via d'arrampicata.

Le vette delle montagne, oltre che per il loro significato geografico, sono importanti in varie culture per le valenze simboliche di varia natura che sono state loro attribuite (religiosa, politica, magica..), e la costruzione di monumenti di vario tipo (ometti, bandiere di preghiera, ovoo, statue, croci, pali sacri, templi, ecc.) sui rilievi montuosi è una pratica diffusa in diverse aree geografiche.

La stessa Bibbia cita in numerose occasioni, deprecandolo, il culto reso agli idoli pagani sulle montagne, denominate luoghi alti.[8]

Spesso inoltre le frontiere tra gli stati seguono le linee di spartiacque e passano quindi per le vette che si trovano lungo queste linee, che possono diventare oggetto di rivendicazioni territoriali e teatro di conflitti armati. Le cime delle montagne sono state spesso fortificate[9] in quanto posizioni di notevole importanza strategica, come ad esempio nel caso del monte Chaberton o del monte Malamot, entrambi situati nei pressi della frontiera italo-francese.

Più collegata alla frequentazione alpinistica o escursionistica di una montagna è invece l'eventuale presenza di un libro di vetta.

Note

Voci correlate

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