Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna

La Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna (Convention on the Elimination of All Forms of Discrimination Against Women, CEDAW) è una convenzione internazionale adottata nel 1979 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Trattato internazionale sui diritti delle donne, entrò in vigore il 3 settembre 1981. Gli Stati Uniti sono l'unica nazione sviluppata che non ha ratificato la CEDAW. Diversi paesi hanno ratificato la convenzione pur con alcune riserve e obiezioni.

Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna

     Firmato e ratificato

     Aderito o succeduto

     Stato non riconosciuto che rispetta il trattato

     Solo firmato

     Non firmato

Tipotrattato universale, aperto
Firma18 dicembre 1979
LuogoNew York, Stati Uniti
Efficacia3 settembre 1981
Condizioni20 ratificazioni
Parti189
Firmatari originali99
DepositarioSegretario generale delle Nazioni Unite
Linguearabo, cinese, francese, inglese, russo e spagnolo
UNTC20378
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La Convenzione

La Convenzione definisce la discriminazione contro le donne nei seguenti termini:

Ogni distinzione, esclusione o restrizione, sulla base del sesso, che ha l'effetto o lo scopo di compromettere o annullare il riconoscimento, il godimento o l'esercizio, da parte delle donne, a prescindere dal loro stato civile, su una base di parità tra uomini e donne, dei diritti umani e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale, culturale, civile o in qualsiasi altro campo, senza stereotipo di ruolo di genere.

Essa stabilisce inoltre un programma di azione per porre fine alla discriminazione basata sul sesso: gli Stati che ratificano la Convenzione sono tenuti a sancire la parità di genere nella loro legislazione nazionale, ad abrogare tutte le disposizioni discriminatorie nelle loro leggi e ad emanare nuove disposizioni per premunirsi contro la discriminazione delle donne. Devono inoltre istituire tribunali e istituzioni pubbliche per garantire alle donne una protezione efficace contro la discriminazione e adottare misure per eliminare tutte le forme di discriminazione praticata nei confronti delle donne da parte di individui, organizzazioni e imprese.

Membri e ratifica

I sei Stati membri dell'ONU che non hanno ratificato la Convenzione sono l'Iran, Palau, Somalia, Sudan, Tonga e Stati Uniti. Fra questi gli stati islamici quali Iran, Somalia, Sudan o le piccole nazioni insulari del Pacifico (Nauru e Tonga). Niue e la Città del Vaticano non hanno firmato la Convenzione mentre gli Stati Uniti hanno firmato ma non ancora ratificato.

Nel 2007, dopo molte pressioni da parte di organizzazioni delle donne come l'Alleanza Nazionale di associazioni femminili di Taiwan, il Paese ha ratificato la Convenzione inserendola nella legislazione nazionale anche se non è ancora stata ratificata a livello internazionale.

Comitato per l'eliminazione della discriminazione contro le donne

La supervisione sull'attuazione della convenzione è compito del Comitato per l'eliminazione della discriminazione contro le donne, che è composto da 23 esperti in materia di questioni di donne provenienti da diversi Stati membri delle Nazioni Unite. Il Comitato si riunisce due volte all'anno per esaminare le relazioni sul rispetto delle disposizioni della Convenzione che le nazioni firmatarie sono tenute a presentare ogni quattro anni.

Il Comitato è uno degli otto esistenti presso le Nazioni Unite relativamente alle questioni sui diritti umani.

I membri del Comitato sono descritti come "esperti di alta autorità morale e competenza nel settore oggetto della convenzione" e sono eletti per un periodo di quattro anni, anche se l'elezione parziale di detti membri avviene scaglionata ogni due anni. I suoi capi sono un presidente, tre vice-presidenti ed un relatore. Vengono fatti sforzi notevoli per garantire una rappresentanza geografica equilibrata e l'inclusione delle diverse forme di governo, di civiltà e di sistemi giuridici.

Nel gennaio 2007 i membri erano:

N.PaeseNomeCarica
1CroaziaDubravka ŠimonovićPresidente
2EgittoNaela Mohamed Gabr1º vicepresidente
3FranciaFrançoise Gaspard2º vicepresidente
4GiamaicaGlenda P. Simms3º vicepresidente
5BangladeshFerdous Ara BegumMembro
6CubaMagalys Arocha DominguezMembro
7ThailandiaSaisuree ChutikulMembro
8AlgeriaMeriem Belmihoub-ZerdaniMembro
9GhanaDorcas Coker-AppiahMembro
10Paesi BassiCornelis FlintermanMembro
11IsraeleRuth Halperin-KaddariMembro
12ItaliaTiziana MaioloMembro
13SloveniaVioleta NeubauerMembro
14MauritiusPramila PattenMembro
15BrasileSilvia PimentelMembro
16GiapponeFumiko SaigaMembro
17GermaniaHanna Beate Schöpp-SchillingMembro
18Corea del SudHeisoo Shin Heisoo ShinMembro
19SingaporeAnamah Tan Anamah TanMembro
20PortogalloMaria Regina Tavares da SilvaMembro
21Repubblica popolare cineseZou Xiaoqiao Zou XiaoqiaoMembro
22MalaysiaMary Shanthi DairiamMembro e relatore

Protocollo facoltativo

Il protocollo facoltativo alla Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna è un accordo collaterale alla convenzione che consente alle parti di riconoscere la competenza del Comitato per l'eliminazione della discriminazione contro le donne, a prendere in considerazione reclami di singoli individui.

Il Protocollo venne adottato dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 6 ottobre 1999 ed entrò in vigore il 22 dicembre 2000. Attualmente è stato firmato da 105 Stati.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • Scheda della convenzione, su treaties.un.org. URL consultato il 16 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2015).
Controllo di autoritàVIAF (EN177815291 · GND (DE4517635-8 · J9U (ENHE987007289002305171 · NDL (ENJA00645418