Elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2013

11ª elezione del Presidente della Repubblica Italiana
Elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2013
StatoBandiera dell'Italia Italia
Data
18-20 aprile 2013
LegislaturaXVII legislatura
Eletto
Partito
Voti
738[1]
73,2%
Scrutinio
VI
Presidente uscente
Giorgio Napolitano
20062015

L'elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2013 si svolse tra il 18 e il 20 aprile.

Il presidente uscente è Giorgio Napolitano, che viene rieletto al VI scrutinio.

Contesto

Risultati sesto scrutinio per l'elezione del presidente della Repubblica del 2013

In vista della scadenza del mandato di Giorgio Napolitano, tra alcune forze politiche (PD, PdL, Lega Nord, Scelta Civica e UdC) nasce l'ipotesi di una sua rielezione, anche per mantenere un punto fisso nella politica italiana molto apprezzato dai cittadini e all'estero in un periodo politico turbolento. Ma lo stesso Napolitano, a più riprese, ribadisce la non disponibilità al rinnovo del mandato, sia per ragioni anagrafiche, sia perché ritiene che un secondo settennato mal si confà alle caratteristiche proprie della forma repubblicana dello Stato italiano, secondo quanto affermato a suo tempo anche dal suo predecessore Carlo Azeglio Ciampi.[2]

Il Movimento 5 Stelle conduce delle votazioni online tra i propri iscritti, battezzate quirinarie[3], per individuare un candidato da proporre in sede di votazione. La persona scelta è la giornalista Milena Gabanelli,[4] ma dopo la rinuncia di quest'ultima e del secondo più votato, Gino Strada, i parlamentari del M5S convergono sul nome del terzo classificato, il giurista Stefano Rodotà,[5] che viene proposto dai grillini come candidato comune con il PD.[6]

Il 17 aprile, nel corso di un'assemblea molto contestata, i parlamentari e i delegati regionali del PD decidono a maggioranza di votare l'ex presidente del Senato Franco Marini,[7] sul quale era stato raggiunto un accordo trasversale con PdL e SC per la prima votazione con quorum più alto. Il nome di Marini era stato proposto dal segretario PD Pier Luigi Bersani al presidente del PdL Silvio Berlusconi in una rosa che comprendeva anche l'ex presidente del Consiglio Giuliano Amato e il giudice costituzionale Sergio Mattarella. La scelta di Marini determina il dissenso esplicito dei grandi elettori vicini a Matteo Renzi, molti dei quali alla prima e alla seconda votazione decidono di votare l'ex sindaco di Torino Sergio Chiamparino,[6] e di altri che scelgono di sostenere la candidatura di Rodotà. La designazione di Marini viene duramente contestata anche da parte dei grandi elettori di SEL, tanto da indurli ad abbandonare l'assemblea del PD, alla quale partecipavano in virtù dell'alleanza elettorale nella coalizione Italia. Bene Comune, per ufficializzare poi la convergenza sul nome di Rodotà.[8]

La Lega Nord, che aveva inizialmente lanciato la candidatura di Manuela Dal Lago,[9] decide in seguito di votare Franco Marini,[10] insieme anche a PdL, Fratelli d'Italia[11], UdC e parte di Scelta Civica[12].

La prima votazione non attribuisce alla candidatura di Marini i risultati sperati, anche se i voti ottenuti (521) sarebbero stati sufficienti a garantirne l'elezione dal quarto scrutinio e superano di gran lunga quelli poi ottenuti da Prodi. I voti ottenuti da Marini sono anche più di quelli ottenuti in passato da tre presidenti eletti (Einaudi, Segni e Leone) e di poco inferiori a quelli ottenuti nel 2006 da Napolitano. Nonostante ciò, la candidatura di Marini viene ritirata. Alla seconda tornata il PD, il PdL e la Lega Nord indicano di votare scheda bianca,[13][14] scelta che nel PD non viene condivisa né dall'ala renziana né dall'ala più a sinistra. Fratelli d'Italia, invece, sceglie di votare il colonnello Sergio De Caprio detto Capitano Ultimo.[15] Alla terza votazione anche Scelta Civica indica di votare scheda bianca.

Dalla quarta votazione è richiesta la sola maggioranza assoluta dei componenti dell'assemblea. PD e SEL lanciano pertanto la candidatura di Romano Prodi, osteggiata da tutto il centrodestra[16] che decide di non partecipare alla votazione. La candidatura non viene condivisa neanche dal Movimento 5 Stelle, che continua a votare Rodotà, e dai montiani, che propongono invece la candidatura del Ministro dell'interno Anna Maria Cancellieri.[17] Prodi raggiunge alla quarta votazione solo 395 voti, evidenziando così la presenza di almeno 101 franchi tiratori all'interno dell'alleanza di centrosinistra[18]; peraltro, se anche i 101 voti fossero andati a Prodi, i 496 consensi non sarebbero stati sufficienti a determinarne l'elezione, visto che il quorum era fissato a 504 voti. Prendendo atto della disfatta, la sera del 19 aprile Prodi ritira la propria disponibilità[19], mentre Rosy Bindi si dimette da presidente del PD e Pier Luigi Bersani annuncia le dimissioni dall'incarico di segretario.[20] Alla quinta votazione, PD e Scelta Civica annunciano di votare scheda bianca mentre Il Popolo della Libertà e la Lega Nord decidono ancora di non prendervi parte; il Movimento 5 Stelle conferma la candidatura di Rodotà, su cui tornano a confluire i voti di SEL.

Nella mattinata del 20 aprile Monti, Bersani, Berlusconi e alcuni delegati regionali (tra cui i leghisti Maroni, Cota e Zaia) incontrano separatamente il presidente della Repubblica Napolitano per analizzare l'incerta situazione creatasi e trovare una soluzione intermedia a tal proposito.[21] Nei rispettivi incontri da parte dei vari interlocutori viene espressa la convinzione che «nella grave situazione venutasi a determinare col succedersi delle votazioni per l'elezione del nuovo capo dello Stato, sia altamente necessario e urgente che il Parlamento in seduta comune possa dar luogo a una manifestazione di unità e coesione nazionale attraverso la rielezione dello stesso Napolitano».[22] Viene pertanto richiesta, da un ampio schieramento parlamentare, la disponibilità di Napolitano a essere rieletto alla presidenza della Repubblica[23]. Il presidente uscente decide di accettare la ricandidatura[24] e viene pertanto eletto al sesto scrutinio ricevendo consensi da parte di tutta l'assemblea con le eccezioni di Movimento 5 Stelle e SEL, che mantengono la candidatura di Rodotà, e di Fratelli d'Italia, che conferma la propria preferenza a De Caprio. Napolitano, con 738 voti, diventa così il primo presidente della Repubblica ad essere eletto per un secondo mandato.[25]

L'assemblea elettrice

Convocazione dell'assemblea

Nei primi giorni di aprile il presidente Napolitano invita la presidente della Camera Laura Boldrini ad iniziare i lavori per la preparazione dell'elezione del suo successore, secondo anche quanto emerge da un comunicato del Quirinale:

«La seduta comune del Parlamento, integrato dai delegati regionali, per l'elezione del nuovo capo dello Stato, potrà aver luogo già a partire da giovedì 18 aprile. Il presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, nella sua qualità di presidente del Parlamento, nel comunicare che provvederà lunedì 15 aprile a diramare le convocazioni previste dal secondo comma dell'art. 85 della Costituzione, ha precisato che "su invito" del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e "sentito" il presidente del Senato, Pietro Grasso, la seduta potrà aver luogo appunto già a partire da giovedì 18 aprile, "confidando che gli adempimenti relativi alla designazione da parte delle Regioni dei propri delegati si svolgano con la massima tempestività.»

[26]

Per i delegati Friuli Venezia Giulia il cui Consiglio regionale è in corso di rinnovo, come avvenuto in altre analoghe occasioni, il Consiglio uscente provvede alle opportune designazioni.

Composizione dell'assemblea

Oltre ai 630 deputati, i 315 senatori eletti e i 4 senatori a vita, partecipano all'elezione del presidente della Repubblica anche 58 rappresentanti delle regioni.

PartitoDeputatiSenatoriDelegati regionaliTotale
Centrosinistra34512028493
Partito Democratico29310624423
Sinistra Ecologia Libertà367[27]144
Südtiroler Volkspartei5[28]3[29]19
Partito Socialista Italiano4[30]2[29]06
Centro Democratico5005
Il Megafono - Lista Crocetta01[31]12
Alleanza per l'Italia1[32]001
Partito dei Comunisti Italiani0011
Verdi del Sudtirolo1[33]001
Partito Autonomista Trentino Tirolese01[29]01
Centrodestra12511727269
Il Popolo della Libertà979123211
Lega Nord1816438
Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale9009
Grandi Autonomie e Libertà0505
Grande Sud03[34]03
Movimento per le Autonomie1[35]2[34]03
Movimento 5 Stelle109540163
Centro4722271
Scelta Civica3817055
Unione di Centro8[36]2[36]212
Futuro e Libertà per l'Italia1[36]2[36]03
Unione per il Trentino01[29]01
Movimento Associativo Italiani all'Estero3003
Vallée d'Aoste1113
Stella Alpina1[35]001
Union Valdôtaine01[29]12
Altri05[37]05
Totale Grandi Elettori630319581007
Composizione dell'Assemblea elettrice del XII presidente della Repubblica Italiana:

     Centrosinistra

     Centrodestra

     Movimento 5 Stelle

     Centro

     MAIE

     Vallée d'Aoste

     Non iscritti

Delegati regionali

Abruzzo
Basilicata
  • Vito De Filippo (PD), Presidente della giunta regionale
  • Vincenzo Santochirico (PD), Presidente del Consiglio regionale
  • Paolo Castelluccio (PdL), consigliere regionale
Calabria
Campania
  • Stefano Caldoro (PdL), Presidente della giunta regionale
  • Paolo Romano (PdL), Presidente del Consiglio regionale
  • Peppe Russo (PD), consigliere regionale
Emilia-Romagna
  • Vasco Errani (PD), Presidente della giunta regionale
  • Palma Costi (PD), Presidente del Consiglio regionale
  • Enrico Aimi (PdL), Vicepresidente del Consiglio regionale
Friuli-Venezia Giulia
  • Maurizio Franz (LN), Presidente del Consiglio regionale
  • Luca Ciriani (PdL), Vicepresidente della Giunta regionale
  • Franco Bussa (PD), consigliere regionale
Lazio
  • Nicola Zingaretti (PD), Presidente della giunta regionale
  • Daniele Leodori (PD), Presidente del Consiglio regionale
  • Mario Abbruzzese (PdL), consigliere regionale
Liguria
  • Claudio Burlando (PD), Presidente della giunta regionale
  • Rosario Monteleone (UdC), Presidente del Consiglio regionale
  • Luigi Morgillo (PdL), Vicepresidente del Consiglio regionale
Lombardia
  • Roberto Maroni (LN), Presidente della giunta regionale
  • Raffaele Cattaneo (PdL), Presidente del Consiglio regionale
  • Umberto Ambrosoli (PD), consigliere regionale
Marche
  • Gian Mario Spacca (PD), Presidente della giunta regionale
  • Vittoriano Solazzi (PD), Presidente del Consiglio regionale
  • Giacomo Bugaro (PdL), Vicepresidente del Consiglio regionale
Molise
  • Salvatore Ciocca (PdCI), consigliere regionale
  • Francesco Totaro (PD), consigliere regionale
  • Angiolina Fusco Perrella (PdL), consigliere regionale
Piemonte
  • Roberto Cota (LN), Presidente della giunta regionale
  • Luca Pedrale (PdL), consigliere regionale
  • Gianni Wilmer Ronzani (PD), consigliere regionale
Puglia
  • Onofrio Introna (SEL), Presidente del Consiglio regionale
  • Antonio Maniglio (PD), Vicepresidente del Consiglio regionale
  • Nino Marmo (PdL), Vicepresidente del Consiglio regionale
Sardegna
  • Ugo Cappellacci (PdL), Presidente della giunta regionale
  • Claudia Lombardo (PdL), Presidente del Consiglio regionale
  • Giampaolo Diana (PD), consigliere regionale
Sicilia
Toscana
  • Enrico Rossi (PD), Presidente della giunta regionale
  • Alberto Monaci (PD), Presidente del Consiglio regionale
  • Roberto Benedetti (PdL), Vicepresidente del Consiglio regionale
Trentino-Alto Adige
  • Alberto Pacher (PD), Presidente della giunta regionale
  • Rosa Zelger Thaler (SVP), Presidente del Consiglio regionale
  • Pino Morandini (PdL), consigliere regionale
Umbria
  • Catiuscia Marini (PD), Presidente della giunta regionale
  • Eros Brega (PD), Presidente del Consiglio regionale
  • Massimo Mantovani (PdL), consigliere regionale
Valle d'Aosta
Veneto
  • Luca Zaia (LN), Presidente della giunta regionale
  • Clodovaldo Ruffato (PdL), Presidente del Consiglio regionale
  • Franco Bonfante (PD), Vicepresidente del Consiglio regionale

Elezione

Preferenze per Giorgio Napolitano

ScrutinioVotiPercentuale
I101%
II40,4%
III121,2%
IV20,2%
V202%
VI73873,2%

18 aprile 2013

I scrutinio

Per la nomina è richiesta una maggioranza dei due terzi dei 1007 membri dell'Assemblea.

Dati votazioneNomeVoti
Presenti999Franco Marini521
Votanti999Stefano Rodotà240
Astenuti0Sergio Chiamparino41
Maggioranza672Romano Prodi14
Emma Bonino13
Massimo D'Alema12
Giorgio Napolitano10
Anna Finocchiaro7
Anna Maria Cancellieri2
Mario Monti2
Voti dispersi18
Schede bianche104
Schede nulle15

Poiché nessun candidato ha raggiunto il quorum richiesto, si procede ad un secondo scrutinio.

Tra i voti dispersi: Margherita Hack, Veronica Lario, Santo Versace, Pietro Grasso, Claudio Magris, Gustavo Zagrebelsky, Milena Gabanelli, Paolo Bolognesi, Claudio Sabelli Fioretti, Umberto Ranieri, Mario Segni, Franco Cardini, Augusto Antonio Barbera, Pier Luigi Bersani, Marcello Pera. Un voto per Valeria Marini, Mara Carfagna e Giulio Napolitano, non eleggibili per non aver ancora compiuto il 50º anno di età e i cui voti vengono pertanto annoverati fra le schede nulle, nelle quali vengono anche inclusi due voti per Franco Marino, uno per Francesco Marini e uno per Raffaello Mascetti[38][39].

II scrutinio

Per la nomina è richiesta una maggioranza dei due terzi dei 1007 membri dell'Assemblea.

Dati votazioneNomeVoti
Presenti948Stefano Rodotà230
Votanti948Sergio Chiamparino90
Astenuti0Massimo D'Alema38
Maggioranza672Franco Marini15
Alessandra Mussolini15
Romano Prodi13
Emma Bonino10
Sergio De Caprio9
Cosimo Sibilia7
Rosy Bindi6
Paola Severino5
Silvio Berlusconi4
Pier Luigi Bersani4
Anna Finocchiaro4
Giorgio Napolitano4
Ricardo Antonio Merlo3
Pierluigi Castagnetti2
Michele Cucuzza2
Arnaldo Forlani2
Pietro Grasso2
Grazia Maniscalco2
Antonio Palmieri2
Claudio Sabelli Fioretti2
Daniela Santanchè2
Santo Versace2
Voti dispersi41
Schede bianche418
Schede nulle14

Poiché nessun candidato ha raggiunto il quorum richiesto, si procede ad un terzo scrutinio.

Tra i voti dispersi: Gianfranco Fini, Fiorello, Sophia Loren, Giovanni Trapattoni, Gianni Rivera, Giuliano Amato, Antonio Martino, Ciriaco De Mita, Pietro Ingrao, Sabino Cassese, Renato Brunetta, Paola Pelino, Giulio Andreotti, Paolo Mieli, Mario Segni, Michele Serra.

19 aprile 2013

III scrutinio

Per la nomina è richiesta una maggioranza dei due terzi dei 1007 membri dell'Assemblea.

Dati votazioneNomeVoti
Presenti948Stefano Rodotà250
Votanti948Massimo D'Alema34
Astenuti0Romano Prodi22
Maggioranza672Giorgio Napolitano12
Anna Maria Cancellieri9
Claudio Sabelli Fioretti8
Sergio De Caprio7
Franco Marini6
Alessandra Mussolini5
Antonio Palmieri5
Emma Bonino4
Sergio Chiamparino4
Ricardo Antonio Merlo4
Ilaria Borletti Buitoni3
Gianroberto Casaleggio3
Fabrizio Cicchitto3
Gherardo Colombo2
Ermanno Leo2
Pierluigi Castagnetti2
Roberto Di Giovan Paolo2
Antonio Martino2
Nicolò Pollari2
Voti dispersi44
Schede bianche465
Schede nulle47

Poiché nessun candidato ha raggiunto il quorum richiesto, si procede ad un quarto scrutinio.

Tra i voti dispersi: Drupi, Fiorello, Francesco Guccini, Miuccia Prada, Sandro Veronesi, Fabrizio Rondolino, Mario Draghi, Giancarlo Antognoni, Antonio Cabrini, Claudio Martelli, Maurizio Lupi, Rosy Bindi, Vannino Chiti, Vincenzo D'Anna, Marcello Pera, Walter Veltroni, Paola Binetti, Silvio Sircana, Ciriaco De Mita, Pietro Ingrao, Santo Versace, Giacomo Caliendo, Paola Severino, Paolo Mieli. Un voto per Angelino Alfano, non eleggibile per non aver ancora compiuto il 50º anno di età e il cui voto viene pertanto annoverato fra le schede nulle.[39]

IV scrutinio

Per la nomina è richiesta una maggioranza assoluta dei 1007 membri dell'Assemblea.

Dati votazioneNomeVoti
Presenti732Romano Prodi395
Votanti732Stefano Rodotà213
Astenuti0Anna Maria Cancellieri78
Maggioranza504Massimo D'Alema15
Franco Marini3
Giorgio Napolitano2
Voti dispersi7
Schede bianche15
Schede nulle4

Poiché nessun candidato ha raggiunto il quorum richiesto, si procede ad un quinto scrutinio.

Voti dispersi: Vittorio Prodi, Giuseppe Fioroni, Emma Bonino, Maurizio Migliavacca, Giulio Andreotti, Walter Veltroni, Ricardo Antonio Merlo. Un voto espresso anche per Massimo Prodi, annoverato fra le schede nulle.[39]

20 aprile 2013

V scrutinio

Per la nomina è richiesta una maggioranza assoluta dei 1007 membri dell'Assemblea.

Dati votazioneNomeVoti
Presenti741Stefano Rodotà210
Votanti741Giorgio Napolitano20
Astenuti0Rosario Monteleone15
Maggioranza504Emma Bonino9
Claudio Zin4
Anna Maria Cancellieri3
Massimo D'Alema2
Franco Marini2
Voti dispersi14
Schede bianche445
Schede nulle17

Poiché nessun candidato ha raggiunto il quorum richiesto, si procede ad un sesto scrutinio.

Tra i voti dispersi: Francesco De Gregori, Pietro Grasso, Giorgetto Giugiaro, Gustav Thöni, Marcello Dell'Utri, Giuseppe De Rita, Luciano Ravasio, Pierluigi Castagnetti, Claudio Magris, Santo Versace, Gianni Pittella, Virgilio Cornetti.[39]

VI scrutinio

Per la nomina è richiesta una maggioranza assoluta dei 1007 membri dell'Assemblea.

Dati votazioneNomeVoti
Presenti997Giorgio Napolitano738
Votanti997Stefano Rodotà217
Astenuti0Sergio De Caprio8
Maggioranza504Massimo D'Alema4
Romano Prodi2
Voti dispersi6
Schede bianche10
Schede nulle12

Risulta eletto: Giorgio Napolitano (2º mandato).

Tra i voti dispersi: Francesco Guccini, Michele Pisacane, Silvio Berlusconi e Renato Schifani.

Note

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