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Leon Battista Alberti (Genova, 14 febbraio 1404 – Roma, 20 aprile 1472) è stato un architetto, matematico e poeta italiano; fu inoltre crittografo, linguista, filosofo, musicista e archeologo: una delle figure artistiche più poliedriche del Rinascimento. Il suo primo nome si trova spesso, soprattutto in lingue straniere, come Leone...
Alberti fa parte della seconda generazione di artisti del Rinascimento, di cui fu una figura emblematica, per il suo interesse nelle più varie discipline.Un suo costante interesse era la ricerca delle regole, teoriche o pratiche, in grado di guidare il lavoro degli artisti; nelle sue opere menziona alcuni canoni; ad esempio nel De statua espone le proporzioni del corpo umano, nel De pictura fornisce la prima definizione della prospettiva scientifica ed infine del De re aedificatoria (opera terminata nel 1450) descrive tutta la casistica relativa all'architettura moderna, sottolineando l'importanza del progetto, le diverse tipologie di edifici a seconda della loro funzione.
L'aspetto innovativo delle sue proposte consiste nel mescolare l'antico ed il moderno esaltando così la prassi degli antichi e quella moderna inaugurata da Brunelleschi. Inoltre, secondo Leon Battista Alberti: «...l'artista in questo contesto sociale non deve essere un semplice artigiano, ma un intellettuale preparato in tutte le discipline ed in tutti i campi». Una concezione figlia dell'enciclopedismo medievale degli uomini dotti (che non mancavano), ma aggiornata all'avanguardia umanista.
La villa Savoye situata a Poissy in Francia è una delle opere più celebri di Le Corbusier e fu realizzata tra il 1929 e il 1931.Questo edificio è diventato monumento storico il 16 dicembre 1965. Dopo anni di abbandono la villa è stata restaurata ed è ormai aperta al pubblico.
In questa costruzione, Le Corbusier applica integralmente i suoi cinque punti (i pilotis, il tetto-giardino, la pianta libera, la facciata libera e la finestra a nastro) dimostrando allo stesso momento quanta varietà è possibile ottenere pur rispettando tale guida normativa. Inoltre la costruzione riflette altri suoi parametri progettuali: i legami con la pittura purista, la coesistenza di forme "libere" e geometriche, l'architettura dei percorsi, il rapporto con l'ambiente naturale che la rendono tra le più emblematiche del suo pensiero.
Il Premio Pritzker per l'architettura è stato creato da Jay Pritzker nel 1979 tramite la fondazione Hyatt ed ammonta a 100.000 dollari US.
- 1979 - Philip Johnson, Stati Uniti
- 1980 - Luis Barragán, Messico
- 1981 - James Stirling, Regno Unito
- 1982 - Kevin Roche, Stati Uniti
- 1983 - Ieoh Ming Pei, Stati Uniti
- 1984 - Richard Meier, Stati Uniti
- 1985 - Hans Hollein, Austria
- 1986 - Gottfried Böhm, Germania
- 1987 - Kenzō Tange, Giappone
- 1988 - Gordon Bunshaft, Stati Uniti e Oscar Niemeyer, Brasile
- 1989 - Frank O. Gehry, Stati Uniti
- 1990 - Aldo Rossi, Italia
- 1991 - Robert Venturi, Stati Uniti
- 1992 - Álvaro Siza, Portogallo
- 1993 - Fumihiko Maki, Giappone
- 1994 - Christian de Portzamparc, Francia
- 1995 - Tadao Andō, Giappone
- 1996 - Rafael Moneo, Spagna
- 1997 - Sverre Fehn, Norvegia
- 1998 - Renzo Piano, Italia
- 1999 - Norman Foster, Regno Unito
- 2000 - Rem Koolhaas, Paesi Bassi
- 2001 - Herzog & de Meuron, Svizzera
- 2002 - Glenn Murcutt, Australia
- 2003 - Jørn Utzon, Danimarca
- 2004 - Zaha Hadid, Regno Unito
- 2005 - Thom Mayne, Stati Uniti
- 2006 - Paulo Mendes da Rocha, Brasile
- 2007 - Richard Rogers, Regno Unito
- 2008 - Jean Nouvel, Francia
- 2009 - Peter Zumthor, Svizzera
- 2010 - Kazuyo Sejima, Ryūe Nishizawa, Giappone
- 2011 - Eduardo Souto de Moura, Portogallo
- 2012 - Wang Shu, Cina
- 2013 - Toyo Ito, Giappone
- 2014 - Shigeru Ban, Giappone
- 2015 - Frei Otto, Germania
- 2016 - Alejandro Aravena, Cile
- 2017 - Rafael Aranda, Carme Pigem & Ramón Vilalta (RCR Arquitectes), Spagna
- 2018 - Balkrishna Doshi, India
- 2019 - Arata Isozaki, Giappone
- 2020 - Yvonne Farrell e Shelley McNamara, Irlanda
- 2021 - Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal, Francia
- 2022 - Diébédo Francis Kéré, Burkina Faso-Germania
L'architettura postmoderna deriva dalla corrente di pensiero del postmodernismo, definizione più completa della parola slang inglese post-modern, che letteralmente ha il significato di “dopo moderno”; gli anglosassoni tendono anche a definirlo anche come "late modern" cioè "tardo moderno".
- In generale, per postmodernismo si intende la tendenza e la consapevolezza della società contemporanea che considera superato lo status quo del progresso continuo ed ascendente proprio della modernità. Le certezze ideali, filosofiche, scientifiche in un futuro sempre migliore ed in perenne ascesa vengono ad affievolirsi, fino a negarne la validità. Occorre invece ripensare la storia e recuperare la memoria del passato.
- In particolare, nell'architettura postmoderna si definiscono gli studi e le esperienze che, dalla metà degli anni sessanta /anni settanta del XX secolo, hanno contestato le funzioni, le forme, gli spazi i particolari, l'ambiente costruito propri del Movimento Moderno. L'architetto post-modern progetta una nuova architettura, che esprime una libertà stilistica sgombra dai vincoli modernisti, che attinge dalla storia del passato “frammenti” di diverse culture, elaborando non una falsificazione storica, come l'eclettismo ottocentesco, ma una nuova composizione “post-moderna”.
Charles Jencks, architetto paesaggista americano, noto per i suoi scritti su questo movimento (uno dei più famosi è “The Language of Post-Modern Architecture", Rizzoli, NY 1977), vede l'architettura postmoderna come un “complesso” “fluire” di elementi e significati da precedenti elementi e significati che abbiano storiche motivazioni. Recentemente affermava: ”In molti aspetti il Movimento Moderno ha privilegiato la semplificazione innata nei suoi principi. Il postmodernismo è basato su una differente visione, che accorda cose che emergono da altre cose e questo processo è generalmente formulato sotto i termini di una complessa teoria (...) un'architettura della complessità basata su significati (...)socialmente e politicamente motivati.”.
Villa Capra detta La Rotonda (conosciuta anche come Villa Almerico-Capra o Villa Capra-Valmarana) è una villa veneta a pianta centrale costruita da Andrea Palladio a partire dal 1566 a ridosso della città di Vicenza. Il nome "Capra" deriva dal cognome dei due fratelli che completarono l'edificio dopo che fu ceduto loro nel 1591. Villa più famosa del Palladio e probabilmente di tutte le ville venete, la Rotonda è uno dei più celebrati edifici della storia dell'architettura dell'epoca moderna.
Quando nel 1565 il canonico e conte Paolo Almerico, ritiratosi dalla Curia Romana dopo essere stato referendario apostolico sotto i papi Pio IV e Pio V, decise di tornare alla sua città natale Vicenza e costruirsi una residenza di campagna, non avrebbe potuto immaginare che la casa da lui commissionata all'architetto Andrea Palladio sarebbe divenuta uno dei prototipi architettonici più studiati e imitati per i successivi cinque secoli. Malgrado Villa Capra abbia ispirato in seguito migliaia di edifici, essa stessa è senza dubbio ispirata al Pantheon di Roma. Nel corso della sua vita, Palladio progettò più di venti ville in terra veneta. Questa residenza, più tardi nota come "La Rotonda", sarebbe divenuta una delle sue più celebri eredità al mondo dell'architettura.
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