Elezioni europee del 2009

7ª elezione del Parlamento europeo
Elezioni europee 2009
AreaBandiera dell'Unione europea Unione europea
Data
4-7 giugno
LegislaturaVII legislatura
Affluenza42,97% (Diminuzione 2,50%)
Eletti736 Europarlamentari
Seggi per gruppo politico
PPE
265 / 736
S&D
184 / 736
ALDE
84 / 736
Verdi/ALE
55 / 736
ECR
55 / 736
GUE/NGL
35 / 736
EFD
32 / 736
NI
26 / 736
Gruppi europei maggioritari
per numero di seggi nei singoli stati
Commissione
Barroso II
20042014

Le elezioni europee del 2009 si sono tenute tra il 4 e il 7 giugno nei 27 stati dell'Unione europea; ogni stato ha scelto la data delle elezioni a seconda delle consuetudini proprie della nazione o secondo quanto stabilito dai singoli governi — ad esempio, in Italia il 6 e 7 giugno, di sabato e domenica, come nel 2004, ma diversamente da quanto accaduto nelle più recenti elezioni[1], mentre nel Regno Unito il 4 giugno, di giovedì, come avviene solitamente. 500 milioni di europei[2] sono rappresentati, a seguito delle elezioni, da 736[3] iscritti del Parlamento europeo con il sistema proporzionale, superando le elezioni del 2004 che furono le più grandi elezioni trans-nazionali della storia.

Contesto

I nuovi Stati membri e la nuova composizione del Parlamento europeo

Le elezioni europee del 2009 furono le prime a cui parteciparono in contemporanea con gli altri stati membri anche le due nazioni entrate nell'Unione europea nel 2007 ovverosia Bulgaria e Romania. I seggi dell'europarlamento sono stati riallocati tra i paesi membri per portarli alla quota di 736 componenti concordemente con il Trattato di Nizza all'epoca in vigore. Il Trattato di Lisbona, poi entrato in vigore dopo le elezioni e cioè il 1º dicembre 2009, pone invece la soglia massima di componenti il Parlamento Europeo a 751 membri (vedere sezione frazionamento sotto).[4]

Presidenza della Commissione

Congresso di Varsavia del 30 aprile 2009: i capi di Stato e di governo aderenti al Partito Popolare Europeo sostengono la rielezione di José Manuel Durão Barroso (al centro con la cravatta azzurra) alla guida della Commissione aprendo la campagna elettorale per le europee 2009. L'unica donna è Angela Merkel. Il settimo da destra è Silvio Berlusconi.

Era atteso che entro le elezioni europee del 2009 entrasse in vigore il Trattato di Lisbona,[5] il quale prevede gran parte dei cambiamenti originariamente previsti dalla defunta Costituzione europea: se la ratifica fosse avvenuta allora, i cambiamenti apportati dal Trattato avrebbero immediatamente aumentato le prerogative dell'europarlamento, tra cui i poteri riguardanti l'approvazione della fiducia alla Commissione europea e ai suoi membri incluso il Presidente della Commissione.[6] Alcuni commentatori politici suggerirono allora l'idea che i partiti europei avrebbero potuto concorrere proponendo i propri candidati alla Presidenza della Commissione Europea già prima delle elezioni e quindi direttamente ai cittadini.[7] Il suggerimento venne accolto dal Partito Popolare Europeo (PPE) che sostenne José Manuel Durão Barroso, egli stesso membro del PPE, alla rielezione come guida della Commissione, da lui già presieduta dal 2004.

I principali partiti europei e il rimescolamento delle alleanze

Le principali famiglie politiche a livello europeo che hanno partecipato alle elezioni attraverso i partiti nazionali membri furono il Partito Popolare Europeo, il Partito del Socialismo Europeo e il Partito dell'Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l'Europa. Nell'ambito dei partiti presenti negli Stati Membri in Italia Alleanza Nazionale si fuse con Forza Italia dando luogo al Popolo della Libertà e così aderendo al Partito Popolare Europeo. Alcuni partiti, tra i quali Diritto e Giustizia in Polonia, costituirono un gruppo unico assieme al Partito Conservatore (Regno Unito), che fino ad allora aveva aderito ai Democratici Europei all'interno del gruppo PPE-DE: nacque così il Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei. Altri partiti decisero di costituire il gruppo Europa della Libertà e della Democrazia, erede di Indipendenza e Democrazia (ID), tra i quali la Lega Nord. Infine il Fianna Fáil (Irlanda), sempre più distante dalla politica di destra di alcuni membri del suo precedente gruppo, aderì all'ALDE.

Il Partito Democratico di Dario Franceschini

Nel Partito Democratico in Italia, durante la leadership di Dario Franceschini, si discusse lungamente riguardo al gruppo ove collocare i propri membri all'interno del Parlamento europeo, giungendo a una soluzione solo dopo le votazioni. Il Partito Democratico era stato creato sotto la guida di Walter Veltroni ufficialmente il 14 ottobre 2007 dall'unione dei due principali partiti di centro-sinistra italiani, ovverosia i Democratici di Sinistra e La Margherita, i cui membri appartenevano rispettivamente al Partito del Socialismo Europeo (PSE) e al Partito Democratico Europeo (PDE). La soluzione venne poi trovata grazie alla creazione di una federazione con il PSE dando così vita a un gruppo parlamentare unico PSE-PD denominato Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D).

Sistema elettorale

Per eleggere i propri rappresentanti al Parlamento europeo ciascuno stato membro è tenuto a utilizzare il sistema proporzionale in conformità dei principii comuni concernenti le elezioni europee ed emanati nel 2002 sulla base del trattato di Amsterdam del 1997. La legge italiana venne modificata il 20 febbraio 2009 e previde sempre il metodo Hare-Niemeyer già in vigore precedentemente, ma con aggiunta una soglia di sbarramento equivalente al 4% sul piano nazionale. Secondo tale legge elettorale ogni elettore poté esprimere un massimo di tre preferenze. Il territorio italiano si suddivide in cinque circoscrizioni ai soli fini della presentazione delle candidature, essendo la ripartizione dei seggi effettuata nel collegio unico nazionale.

Distribuzione dei seggi

Cambiamento dell'assegnazione dei seggi al Parlamento europeo alle elezioni del 2009[8].

Stato20072009
Nizza
2009
Lisbona
 Germania999999
 Rep. Ceca242222
 Slovacchia141313
 Francia787274
 Grecia242222
 Irlanda131212
 Italia787273
 Ungheria242222
 Lituania131212
 Regno Unito787273
 Portogallo242222
 Lettonia989
 Spagna545054
 Svezia191820
 Slovenia778
 Polonia545051
 Austria181719
 Cipro666
 Romania353333
 Bulgaria181718
 Estonia666
 Paesi Bassi272526
 Finlandia141313
 Lussemburgo666
 Belgio242222
 Danimarca141313
 Malta556
Totale785736754

La ripartizione dei seggi fra gli Stati membri applicata alle elezioni del 2009 è stata quella riportata nella colonna centrale. Questa ripartizione si differenzia da quella applicata alle precedenti elezioni, giacché nel frattempo entrò in vigore il Trattato di Nizza.

La ripartizione precedente (nella colonna 2007) fu quella decisa per le elezioni del 2004, ed integrata dal successivo ingresso nell'UE della Bulgaria e della Romania.

La terza colonna ("2009 Lisbona") si riferisce alla composizione secondo il trattato di Lisbona. Se esso fosse stato ratificato e fosse entrato in vigore prima delle elezioni (cosa tuttavia non avvenuta) il numero di europarlamentari sarebbe stato incrementato a 751 membri. Salvo nuove modifiche ai trattati europei, la ripartizione dei seggi conseguente al Trattato di Lisbona sarà in vigore per le elezioni europee del 2014.

Gruppi politici

Ripartizione dei seggi
GruppoPartitoCapogruppoSeggi
Gruppo del Partito Popolare Europeo (PPE)Partito Popolare EuropeoJoseph Daul265
Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D)Partito del Socialismo EuropeoMartin Schulz184
Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa (ALDE)Guy Verhofstadt84
I Verdi/Alleanza Libera Europea (Verdi/ALE)Daniel Cohn-Bendit,
Rebecca Harms
55
Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei (ECR) 1Jan Zahradil55
Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica (GUE/NGL)Lothar Bisky35
Europa della Libertà e della Democrazia (EFD)Movimento per un'Europa della Libertà e della DemocraziaNigel Farage32
Non iscritti (NI) 1Indipendentinessuno26
Totale736
Fonte: Parlamento europeo
  • 1 Detta fonte annovera 54 membri per il gruppo ERC e 27 per il gruppo NI; il seggio controverso è quello di Edward McMillan-Scott, eletto nelle file del Partito Conservatore e che, all'inaugurazione della legislatura, aderì al gruppo ECR, salvo lasciarlo immediatamente dopo (in particolare, in data 20.07.2019, cfr.) a seguito di alcuni contrasti con Michał Tomasz Kamiński, esponente di Diritto e Giustizia e anch'egli iscritto al gruppo ECR.

Ripartizione dei seggi

StatoPPES&DALDEVerdi/ALEECRGUE/NGLEFDNITotale
 Austria
(risultati)
6 ÖVP4 SPÖ2 Grünen3 Martin
2 FPÖ
17
 Belgio
(risultati)
3 CD&V
1 CDH
1 CSP
3 PS
2 SP.A
3 VLD
2 MR
1 Verdi
2 Ecolo
1 N-VA
1 LDD2 VB22
 Bulgaria
(risultati)
5 GERB
1 SDS/DSB
4 BSP3 DPS
2 NDSV
2 Ataka17
 Cipro
(risultati)
2 DISY1 EDEK
1 DIKO
2 AKEL6
 Danimarca
(risultati)
1 C4 A3 V2 F1 N2 O13
 Estonia
(risultati)
1 IRL1 SDE1 ER
2 KE
1 Tarand6
 Finlandia
(risultati)
3 Kok.
1 KD
2 SDP3 Kesk.
1 SFP
2 Vihr.1 PS13
 Francia
(risultati)
24 UMP
3 NC
2 LGM
14 PS6 MoDem14 E-É4 FG
1 AOM
1 MpF3 FN72
 Germania
(risultati)
34 CDU
8 CSU
23 SPD12 FDP14 Grüne8 Linke99
 Grecia
(risultati)
8 ND8 PASOK1 OP2 KKE
1 SYRIZA
2 LAOS22
 Irlanda
(risultati)
4 FG3 Lab3 FF
1 Harkin
1 SP12
 Italia
(risultati)
29 PdL
5 UDC
1 SVP
21 PD7 IdV9 LN72
 Lettonia
(risultati)
1 JL
2 PS
1 SDP1 LPP/LC1 PCTVL1 TB/LNKK1 LSP8
 Lituania
(risultati)
4 TS-LKD3 LSDP1 DP
1 LRLS
1 AWPL2 TT12
 Lussemburgo
(risultati)
3 CSV1 LSAP1 DP1 Verdi6
 Malta
(risultati)
2 PN3 PL5
 Paesi Bassi
(risultati)
5 CDA3 PvdA3 VVD
3 D66
3 GL1 CU2 SP1 SGP4 PVV25
 Polonia
(risultati)
25 PO
3 PSL
7 SLD-UP15 PiS50
 Portogallo
(risultati)
8 PSD
2 CDS-PP
7 PS2 PCP
3 BE
22
 Regno Unito
(risultati)
13 Lab11 LibDem2 GP
2 SNP
1 PC
25 Con
1 UUP
1 SF13 UKIP2 BNP
1 DUP
72
 Rep. Ceca
(risultati)
2 KDU–ČSL7 ČSSD9 ODS4 KSČM22
 Romania
(risultati)
10 PD-L
3 UDMR
1 Băsescu
11 PSD-PC5 PNL3 PRM33
 Slovacchia
(risultati)
2 SDKÚ-DS
2 KDH
2 SMK-MKP
5 Smer1 LS-HZDS1 SNS13
 Slovenia
(risultati)
2 SDS
1 NSi
2 SD1 LDS
1 Zares
7
 Spagna
(risultati)
23 PP21 PSOE1 CDC
1 EAJ
1 ERC
1 ICV
1 PCE1 UPyD50
 Svezia
(risultati)
4 M
1 KD
5 S3 FP
1 C
2 MP
1 PP
1 V18
 Ungheria
(risultati)
14 Fidesz-MPP4 MSZP1 MDF3 Jobbik22
Totale265184845555353226736

Seggi assegnati per effetto delle modifiche dei trattati

Seggi assegnati nel dicembre 2011.

PaeseSeggiListeGruppi
 Austria21 Partito Socialdemocratico d'Austria
1 Alleanza per il Futuro dell'Austria
S&D
NI
 Bulgaria1Coalizione Blu (Democratici per una Bulgaria Forte)PPE
 Francia21 Unione per un Movimento Popolare
1 Europa Ecologia
PPE
Verdi/ALE
 Italia1Unione di CentroPPE
 Lettonia1Unione Civica (confluito in Unità)PPE
 Malta1Partito LaburistaS&D
 Paesi Bassi1Partito per la LibertàNI
 Polonia1Partito Popolare PolaccoPPE
 Regno Unito1Partito ConservatoreECR
 Slovenia1Partito Democratico SlovenoPPE
 Spagna42 Partito Socialista Operaio Spagnolo
1 Partito Popolare
1 Coalizione per l'Europa (Unione Democratica di Catalogna)
S&D
PPE
PPE
 Svezia21 Partito Socialdemocratico dei Lavoratori di Svezia
1 Partito Pirata
S&D
Verdi/Ale

Elezioni svolte contemporaneamente alle europee

In alcuni stati UE si sono tenute varie altre elezioni contemporaneamente alle europee: in Lussemburgo si sono tenute le amministrative, in Belgio si sono svolte le regionali, in Irlanda le amministrative come già nel 1999 e nel 2004, in Danimarca una modifica della costituzione. Nella stessa occasione vi sono state le elezioni locali in Inghilterra. In Italia il 6 e 7 giugno si è tenuta contemporaneamente alle europee anche la tornata ordinaria delle elezioni amministrative.

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Portale Unione europea: accedi alle voci di Wikipedia che trattano l'Unione europea