Nazionale di calcio dell'Ecuador

rappresentativa nazionale maschile di calcio dell'Ecuador

La nazionale di calcio dell'Ecuador (in spagnolo Selección de fútbol de Ecuador) è la rappresentativa nazionale di calcio dell'omonimo paese sudamericano ed è posta sotto l'egida della Federación Ecuatoriana de Fútbol.

Bandiera dell'EcuadorEcuador
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Sport Calcio
FederazioneFEF
Federación Ecuatoriana de Fútbol
ConfederazioneCONMEBOL
Codice FIFAECU
SoprannomeLa Tricolor (La Tricolore)
La Tri
La Banana Mecánica (La Banana meccanica)
SelezionatoreBandiera della Spagna Félix Sánchez Bas
Record presenzeIván Hurtado (168)
CapocannoniereEnner Valencia (40)
Ranking FIFA31º (15 febbraio 2024)[1]
Sponsor tecnicoMarathon Sports
Esordio internazionale
Bandiera della Bolivia Bolivia 1 - 2 Ecuador Bandiera dell'Ecuador
Bogotà, Colombia; 8 agosto 1938
Migliore vittoria
Bandiera dell'Ecuador Ecuador 6 - 0 Perù Bandiera del Perù
Quito, Ecuador; 22 giugno 1975
Peggiore sconfitta
Bandiera dell'Argentina Argentina 12 - 0 Ecuador Bandiera dell'Ecuador
Montevideo, Uruguay; 22 gennaio 1942
Campionato del mondo
Partecipazioni4 (esordio: 2002)
Miglior risultatoOttavi di finale nel 2006
Copa América
Partecipazioni29 (esordio: 1939)
Miglior risultatoQuarto posto nel 1959, 1993
Campionato CONCACAF/Gold Cup
Partecipazioni1 (esordio: 2002)
Miglior risultatoPrimo turno nel 2002

L'Ecuador si è qualificato a quattro edizioni del campionato del mondo (2002, 2006, 2014, 2022) , raggiungendo gli ottavi di finale nel 2006. Insieme al Venezuela, la Tri è una delle due nazionali sudamericane che non hanno vinto la Coppa America. Nel torneo continentale ha ottenuto due quarti posti, nel 1959 e nel 1993, in due delle tre edizioni giocate in patria.

Il miglior posizionamento dell'Ecuador nel ranking FIFA, istituito nell'agosto 1993, è il 13º posto, raggiunto nel 2012 e nel novembre 2015[2], mentre il peggior posizionamento è il 71º posto occupato nel novembre 2017; occupa il 31º posto della graduatoria.[1]

Storia

Esordi (1930-1960)

La federcalcio ecuadoriana fu fondata il 30 maggio 1925 e si affiliò alla FIFA nel 1926 e alla CONMEBOL nel 1927. Nel 1930 la selezione ecuadoriana fu invitata a partecipare alla prima edizione della Coppa del mondo, ma rinunciò per motivi economici[3]. L'8 ottobre 1938, in occasione dell'incontro inaugurale dei Giochi bolivariani di Bogotà, in Colombia, l'Ecuador disputò la sua prima partita ufficiale, contro la Bolivia (1-1). Nel 1939 l'Ecuador partecipò per la prima volta al Campeonato Sudamericano de Football, torneo antesignano della Coppa America, organizzato quell'anno a Lima. Guidata dall'allenatore-giocatore Ramón Unamuno, la compagine ecuadoriana perse tutti i quattro incontri disputati. Alcívar e Arenas segnano un gol ciascuno.

Nel 1945, alla quarta partecipazione al Campeonato Sudamericano de Football, l'Ecuador mise fine alla serie di sconfitte consecutive subite dall'esordio nella competizione: l'11 febbraio 1945 pareggiò per 0-0 contro la Bolivia a Santiago del Cile, ma poi terminò all'ultimo posto il proprio girone, dopo aver perso tutti gli altri incontri. Aguayo fu autore di quattro gol per i suoi. Il 30 novembre 1947 l'Ecuador disputò per la prima volta una partita in casa: quell'anno, infatti, fu l'Ecuador ad organizzare il Campeonato Sudamericano. Nonostante il sostegno dello stadio George Capwell di Guayaquil, l'Ecuador non riuscì, tuttavia, a vincere alcuna partita. La prima vittoria dell'Ecuador in gare ufficiali data infatti solo due anni dopo, contro la Colombia (4-1) a Rio de Janeiro, ma rimase un caso isolato, dal momento che nei successivi dieci anni, vale a dire per tre edizioni di Campeonato Sudamericano, l'Ecuador non conobbe successi.

Nel Campeonato Sudamericano 1959, disputato in casa, l'Ecuador si piazzò quarto, stabilendo il proprio miglior piazzamento nella competizione. Nel torneo la squadra ottenne una vittoria nell'ultimo match contro il Paraguay (3-0), due sconfitte contro Uruguay (0-4) e Brasile (1-3) e un pareggio per 1-1 contro l'Argentina.

Primi passi sulla scena internazionale (1960-1970)

Nel 1960, sotto la guida del commissario tecnico uruguaiano Juan López Fontana, l'Ecuador prese parte per la prima volta alle eliminatorie della Coppa del mondo, in vista di Cile 1962. Opposta all'Argentina in una doppia sfida di andata e ritorno, la Tri subì due sonore sconfitte (3-6 a Guayaquil e 0-5 alla Bombonera di Buenos Aires) e fu eliminata. Non disputò più alcun match sino al 1963, quando si recò in Bolivia per partecipare al Campeonato Sudamericano. Dopo aver pareggiato per 4-4 contro i padroni di casa boliviani (poi vincitori del torneo), l'Ecuador ottiene una sola vittoria (4-3 contro la Colombia nel suo ultimo match, due altri pareggi e tre sconfitte, classificandosi penultimo. I gol fatti sono 14, quelli subiti 18. L'ecuadoriano Carlos Alberto Raffo è il capocannoniere della manifestazione con 6 gol.

Nelle qualificazioni al Mondiale di Inghilterra 1966 l'Ecuador ottenne buoni risultati, ma non riuscì a centrare l'obiettivo. Nel girone con Cile e Colombia chiuse a 5 punti, a pari merito con il Cile, con cui dovette dunque disputare uno spareggio, che a Lima si concluse con la vittoria per 2-1 del Cile[4]. Quell'organico poteva fare affidamento su Washington Muñoz, Alberto Spencer, Carlos Alberto Raffo, Enrique Raymondi e Jorge Bolaños.

Nel 1967 la sconfitta nel turno preliminare contro il Paraguay privò gli ecuadoriani allenati da Muñoz della partecipazione al Campeonato Sudamericano.

Nel 1969, nelle qualificazioni al Mondiale di Messico 1970, l'Ecuador terminò ultimo nel proprio girone, dietro Uruguay e Cile, senza riuscire a vincere alcun incontro. Il 24 maggio 1970 esordì all'Estadio Olímpico Atahualpa di Quito affrontando l'Inghilterra campione del mondo in carica davanti a 22.250 spettatori. Gli ecuadoriani, al debutto contro una nazionale non sudamericana, furono sconfitti per 2-0.

Anni 1970

Nel luglio 1972 affrontò Portogallo, Cile, Irlanda e Iran nel girone B della Coppa d'Indipendenza Brasiliana, raccogliendo un pari (1-1 contro gli iraniani) e tre sconfitte. La nazionale, allenata da Roberto Resquín, disputò poi una serie di amichevoli (tra cui una contro la Germania Est e una contro i futuri campioni della CONCACAF di Haiti) prima dell'esordio nelle eliminatorie del campionato del mondo 1974. Inserita nel gruppo 1 di qualificazione al Mondiale insieme a Uruguay e Colombia, l'Ecuador mancò ancora una volta la qualificazione, chiudendo il girone senza vincere una partita.

Il 22 giugno 1975, per l'esordio dell'uruguaiano Roque Máspoli come CT, l'Ecuador ottenne la più larga vittoria della propria storia travolgendo per 6-0 in amichevole il Perù a Quito. Nella Coppa America 1975 l'Ecuador tornò a disputare il torneo, che proprio da quell'edizione cessò di chiamarsi Campeonato Sudamericano, dopo otto anni. Anche in questo caso il cammino nel torneo fu deludente: l'Ecuador non vinse neanche una partita e fu sopravanzato da Colombia e Paraguay. Due anni dopo, nelle qualificazioni per il campionato del mondo di Argentina 1978, terminò, per la terza volta consecutiva, il girone di qualificazione all'ultimo posto e senza vittorie, dietro Perù e Cile.

Nella Coppa America 1979 la compagine ecuadoriana colse una vittoria nel torneo che mancava dal 1965, battendo per 2-1 l'Uruguay all'Estadio Olímpico Atahualpa di Quito, ma perse le altre tre partite e terminò all'ultimo posto in classifica nel proprio raggruppamento, dietro Paraguay e Uruguay. Non riuscì, pertanto, a qualificarsi per le semifinali.

Tra i giocatori più rappresentativi degli anni settanta e ottanta si ricorda José Villafuerte.

Anni 1980

L'Ecuador iniziò il 1981 con due amichevoli perse contro la Bulgaria e il Brasile, prima di cimentarsi nelle eliminatorie del campionato del mondo 1982. Inserita nel gruppo 3 con Cile e Paraguay, la squadra terminò il girone davanti al Paraguay, ma distante ben quattro punti dal Cile capolista.Nella Coppa America 1983, inserita in un girone di ferro con Argentina e Brasile, fermò sul pari gli argentini di Jorge Burruchaga, ma perse due volte contro i verde-oro, vittoriosi per 5-0 in casa. Nella seconda parte del 1984 la Tri svolse un tour di amichevoli di sei mesi negli Stati Uniti e in America centrale, con un bilancio di due pareggi e quattro sconfitte.

Dopo aver disputato vari match di preparazione contro nazionali europee (Germania Est e Finlandia), l'Ecuador fu impegnato nelle eliminatorie del campionato del mondo 1986 nel girone con Uruguay e Cile, ma ottenne solo un punto, in casa contro i cileni. Dopo il nuovo insuccesso la nazionale rimase ferma due anni, riprendendo a giocare solo nella Coppa America 1987. L'edizione, rinnovata nel formato, si svolse in Argentina e vide gli ecuadoriani nel gruppo A insieme all'Argentina padrona di casa e campione del mondo in carica e al Perù. Perso per 3-0 l'incontro con i padroni di casa (doppietta di Diego Armando Maradona), la Tri pareggiò contro il Perù e fu eliminata.

Nel giugno 1988 la panchina della nazionale fu affidata allo jugoslavo Dušan Drašković, che esordì con un tour di amichevoli negli USA e in America Centrale molto più fruttuoso di quello effettuato quattro anni prima. In vista della Coppa America 1989 l'Ecuador disputò alcune amichevoli contro altre nazionali sudamericane con risultati negativi (una sola vittoria in dieci partite). Inserito nel gruppo 3 di Coppa America contro Argentina, Uruguay, Bolivia e Cile, debuttò con una sorprendente vittoria, la prima nel torneo dal 1979, contro l'Uruguay. La squadra, tuttavia, non si confermò negli impegni successivi e chiuse il girone al quarto posto, dopo due pareggi senza reti con boliviani e argentini e una sconfitta di misura contro i cileni.

Sei settimane dopo iniziarono le eliminatorie del Mondiale di Italia 1990, in cui la Tri se la vide con Colombia e Paraguay nel gruppo 2 della zona CONMEBOL. Terminò di nuovo in ultima posizione il girone, ma ottenne una vittoria casalinga per 3-1 in rimonta all'ultima giornata contro il Paraguay.

Anni 1990: lenti progressi

Nella Coppa America 1991 l'Ecuador chiuse il proprio girone piazzandosi dietro a Colombia, Brasile, Uruguay e davanti alla Bolivia in classifica e uscendo dopo la prima fase. Alla sconfitta di misura contro la Colombia seguì il pareggio contro l'Uruguay e la vittoria per 4-0 contro la Bolivia, sino a quel momento la più larga vittoria degli ecuadoriani in un match ufficiale (il portiere Erwin Ramírez si permise il lusso di calciare e segnare il calcio di rigore che all'80º minuto di gioco fissò il risultato sul 4-0). Un'altra sconfitta, contro il Brasile, condannò la squadra di Drašković all'eliminazione.

Nel giugno 1993 si disputò in Ecuador la trentaseiesima edizione della Coppa America. La nazionale guidata da Drašković, decisa a ben figurare davanti al proprio pubblico, riuscì a vincere il proprio girone mettendosi dietro, in classifica, Uruguay, Venezuela e Stati Uniti. Nel match d'esordio, battendo per 6-1 i venezuelani, l'Ecuador ottenne la più larga vittoria della propria storia in una partita ufficiale. Ai quarti di finale la squadra ecuadoriana eliminò il Paraguay con un secco 3-0, ma in semifinale si arrese al Messico di Hugo Sánchez (2-0). Nella finale per il terzo posto uscì sconfitta contro la Colombia (1-0), chiudendo quarta, miglior piazzamento di sempre dell'Ecuador in Coppa America.

Nelle eliminatorie del Mondiale di USA '94 l'Ecuador affrontò Brasile, Bolivia, Uruguay e Venezuela. Il girone di andata fu discreto, con un pareggio casalingo contro il Brasile e uno esterno contro l'Uruguay. Tuttavia nel girone di ritorno la squadra perse in casa contro l'Uruguay e in trasferta contro il Venezuela, ottenendo un solo punto, contro la Bolivia in casa, e terminando il girone davanti al solo Venezuela.

L'ultimo incontro del girone, contro la Bolivia a Quito il 19 settembre 1993 (1-1), fu l'ultimo per Dušan Drašković come CT. Dopo un anno di pausa, nel 1995 la squadra si spostò in Asia, prima in Giappone per la Kirin Cup e poi in Corea del Sud per la Korea Cup. In seguito si recò in Uruguay, a Rivera, per disputare la Coppa America 1995. Allenata dal colombiano Francisco Maturana, la Tri volle confermarsi tra le semifinaliste, come nell'edizione di due anni prima, ma non riuscì ad andare oltre il primo turno: furono decisive due sconfitte di misura contro i campioni del mondo del Brasile e la Colombia, prima dell'inutile vittoria contro il Perù, insufficiente per qualificarsi per i quarti di finale.

Iván Kaviedes ha totalizzato 57 presenze e 17 reti in nazionale dal 1996 al 2011

Nel 1996 l'Ecuador effettuò la prima tournée in Medio Oriente, disputando partite amichevoli in casa di Libano, Arabia Saudita, Qatar e Kuwait. Nella primavera del 1996 iniziarono le qualificazioni CONMEBOL al Mondiale di Francia 1998, disputate per la prima volta con la formula dei girone unico comprendente tutte le nazionali sudamericane. Nonostante il sesto posto finale e la mancata qualificazione alla rassegna iridata per quattro punti, fu in queste qualificazioni che si iniziò a registrare un miglioramento rispetto al passato, con ben sei vittorie su otto gare casalinghe. La squadra ecuadoriana poteva contare su molti giocatori di talento come Luis Capurro, Álex Aguinaga, Eduardo Hurtado, Ángel Fernández, Iván Kaviedes, Agustín Delgado e Ariel Graziani.

La Coppa America tenutasi in Bolivia nel giugno 1997 vide una netta ripresa dell'Ecuador, capace di vincere il girone davanti ad Argentina, Paraguay e Cile. Ai quarti di finale gli ecuadoriani ritrovarono il Messico che quattro anni prima li aveva sconfitti in semifinale a domicilio. La partita, combattuta, si chiuse sull'1-1 e si decise ai tiri di rigore per la prima volta nella storia della nazionale ecuadoriana, che ebbe la peggio.

L'Ecuador giocò poi un solo incontro, a Washington contro il Brasile (sconfitta per 1-5) prima della Coppa America 1999 in Paraguay. Allenato dal nuovo CT Carlos Sevilla, fu sorteggiato nel gruppo C con Argentina, Colombia e Uruguay. Anche questa volta arrivò una delusione, con tre sconfitte consecutive. L'attaccante Iván Kaviedes realizzò due dei tre gol ecuadoriani, insufficienti per la qualificazione al turno successivo.

Nell'ottobre 1999 l'arrivo del colombiano Hernán Darío Gómez al posto di Sevilla inaugurò una fase di progresso per la squadra ecuadoriana.

Anni 2000

Agli albori del nuovo millennio la nazionale ecuadoriana si rese protagonista di una rapida ascesa, ottenendo due qualificazioni consecutive al campionato del mondo, nel 2002 e 2006. Figura tra le nazionali sudamericane che hanno compiuto più progressi a partire dai primi anni del XXI secolo.

L'Ecuador si mise in mostra come una delle squadre rivelazione durante le qualificazioni al campionato del mondo 2002. La squadra ottenne il secondo posto nel gruppo di qualificazione sudamericano, con un punto di vantaggio sui futuri campioni del mondo del Brasile, venendo superata solo dall'Argentina. L'ossatura della nazionale ecuadoriana era composta da giocatori come Agustín Delgado, Álex Aguinaga, Iván Kaviedes, Iván Hurtado, Ulises de la Cruz, José Cevallos ed Édison Méndez: in particolare, Delgado fu capocannoniere del girone CONMEBOL di qualificazione al mondiale del 2002 con 9 reti (al pari di Hernán Crespo). La nazionale allenata dal colombiano Hernán Darío Gómez diede una svolta decisiva al girone di qualificazione il 28 marzo 2001, sconfiggendo il Brasile a Quito. In seguito vinse a Lima contro il Perù e a La Paz contro la Bolivia: la qualificazione fu centrata alla penultima giornata, grazie all'1-1 interno contro l'Uruguay.

La fase finale del campionato mondiale, disputatasi in Giappone e Corea del Sud, si rivelò, tuttavia, infausta per la nazionale ecuadoriana, al contrario di quanto i risultati delle qualificazioni avevano fatto sperare. L'esordiente Ecuador fu sconfitto prima dall'Italia per 2-0 e poi dal Messico per 2-1. Contro i messicani Delgado segnò il primo gol degli ecuadoriani in un campionato del mondo. All'ultima giornata l'Ecuador fu eliminato, ma riuscì ad ottenere una storica vittoria contro la Croazia con una rete di Édison Méndez, che condannò i croati all'eliminazione.

L'eliminazione al primo turno nella Coppa America 2004 causò le dimissioni di Gómez, che venne sostituito dal connazionale Luis Fernando Suárez.

Prima dell'inizio delle qualificazioni sudamericane al campionato del mondo 2006 l'Ecuador si trovava al 71º posto nel ranking mondiale della FIFA. La squadra riuscì, però, a scalare numerose posizioni, fino ad entrare nelle prime trenta, a conferma dei progressi compiuti. Dopo il negativo avvio del girone di qualificazione (delle prime otto partite, su diciotto totali, l'Ecuador ne perse quattro), la Tri si riprese, vincendo cinque gare consecutive, tra cui quella contro il Brasile, fino a piazzarsi al terzo posto e staccare così il biglietto per il mondiale tedesco.

Inghilterra-Ecuador, ottavo di finale del campionato mondiale di Germania 2006

Nella rassegna tedesca, la Tri finì nel gruppo A, che comprendeva anche la Germania padrona di casa, la Polonia e la Costa Rica. L'Ecuador esordì con una vittoria per 2-0 contro i polacchi, seguita dal successo per 3-0 sui costaricani che consentì alla squadra di balzare in testa al girone (per via della migliore differenza reti nei confronti dei tedeschi). Pur perdendo l'ultima partita con la Germania, l'Ecuador superò il turno come seconda classificata. Agli ottavi di finale fu eliminato dall'Inghilterra, vittoriosa per 1-0.

Nel 2007 l'Ecuador fu eliminato al primo turno della Coppa America. A causa della pessima partenza nelle qualificazioni al campionato del mondo 2010, Suárez fu esonerato e sostituito da Sixto Vizuete. Fallito l'accesso al mondiale sudafricano, anche Vizuete fu sollevato dall'incarico e rimpiazzato da un altro colombiano, Reinaldo Rueda.

Anni 2010

Il 6 febbraio 2013 l'Ecuador ottenne una storica vittoria in trasferta contro il Portogallo per 2-3[5].

Il 15 ottobre 2013 l'Ecuador conseguì la qualificazione al campionato del mondo 2014 piazzandosi quarto nel girone di qualificazione sudamericano, dietro Argentina, Colombia e Cile e davanti all'Uruguay, costretto allo spareggio interzona con la Giordania per accedere al mondiale[6]. Nella fase finale della competizione, nel giugno 2014, la nazionale ecuadoriana fu eliminata al primo turno, perdendo la prima partita contro la Svizzera per 2-1, vincendo per 2-1 contro l'Honduras e pareggiando 0-0 con la Francia, risultato che non bastò per approdare agli ottavi di finale.

Nella Coppa America 2015, in Cile, la Tricolor rimediò due sconfitte contro Cile (0-2) e Bolivia (2-3) e ottenne una vittoria contro il Messico (2-1), ma fu la peggiore delle tre terze classificate dei tre gironi e fu, dunque, eliminata al primo turno.

Nella Copa América Centenario del 2016 l'Ecuador pareggiò contro il Brasile (0-0) e contro il Perù (2-2). Vincendo nettamente la terza partita contro Haiti (4-0) superò la fase a gironi per la prima volta dal 1997. Ai quarti di finale fu eliminato dagli Stati Uniti padroni di casa, che vinsero per 2-1.

L'inizio delle eliminatorie sudamericane per il campionato del mondo 2018 fu ottimo per l'Ecuador, con la vittoria per 2-0 in casa dell'Argentina priva di Lionel Messi e tre altre vittorie di fila, per un totale di quattro successi consecutivi e primato nel girone con 12 punti. Ciononostante l'Ecuador non riuscì a qualificarsi per il mondiale russo. Da quel momento, infatti, ottenne due sole vittorie e due pareggi, a fronte di dieci sconfitte, che non consentirono alla squadra di andare oltre il terzultimo posto nel girone.

Negativa fu la partecipazione alla Coppa America 2019 in Brasile. La Tricolor fu infatti eliminata al primo turno, dopo aver subito due sconfitte contro Uruguay (0-4) e Cile (1-2) e aver raccolto un pari contro il Giappone (1-1).

Anni 2020

Si fermò ai quarti di finale il percorso ecuadoriano nella Coppa America 2021: la squadra di Gustavo Alfaro fu sconfitta all'esordio dalla Colombia (1-0), poi pareggiò contro il Venezuela (2-2), il Perù (2-2) e il Brasile (1-1), accedendo ai quarti, dove fu eliminata dall'Argentina (3-0).

Non sfuggì all'Ecuador la qualificazione al campionato del mondo 2022, centrata grazie al quarto posto nel girone sudamericano, con un bilancio di 7 vittorie, 5 pareggi e 6 sconfitte. Nei mesi successivi la partecipazione fu messa in discussione a causa del presunto falso passaporto di Byron Castillo, caso poi archiviato dalla FIFA.[7] In Qatar la selezione ecuadoriana esordì con una vittoria (2-0) contro i padroni di casa nella gara inaugurale del torneo, poi pareggiò (1-1) contro i Paesi Bassi e fu sconfitta di misura (1-2) dal Senegal, venendo eliminata al primo turno.

Commissari tecnici

Dati aggiornati al 24 marzo 2024.

Commissario tecnicoPeriodoGVNP
Enrique Lamas8 agosto 1938 - 22 agosto 19385113
Ramón Unamuno15 gennaio 1939 - 12 febbraio 19394004
Juan Parodi2 febbraio 1941 - 5 febbraio 1942100010
Rodolfo Orlandini14 gennaio 1945 - 21 febbraio 19456015
Ramón Unamuno30 novembre 1947 - 29 dicembre 19477034
José Planas3 aprile 1949 - 3 maggio 19497106
Gregorio Esperón28 febbraio 1953 - 23 marzo 19536024
José María Díaz Granados27 febbraio 1955 - 23 marzo 19555005
Eduardo Spandre7 marzo 1957 - 1º aprile 19576015
Juan López6 dicembre 1959 - 17 dicembre 19607115
Fausto Montalván10 marzo 1963 - 31 marzo 19636123
José María Rodríguez20 luglio 1965 - 12 ottobre 19655212
Fausto Montalván21 dicembre 1966 - 28 dicembre 19662011
José Gomes Nogueira22 luglio 1969 - 3 agosto 19695113
Ernesto Guerra29 aprile 1970 - 24 maggio 19702002
Jorge Lazo11 giugno 1972 - 21 giugno 19724013
Roberto Resquín18 febbraio 1973 - 8 luglio 197310163
Roque Máspoli22 giugno 1975 - 20 marzo 1977195410
Héctor Morales13 giugno 1979 - 16 settembre 19798314
Otto Vieira27 gennaio 1981 - 14 febbraio 19812002
Juan Eduardo Hohberg17 maggio 1981 - 14 giugno 19814112
Ernesto Guerra26 luglio 1983 - 7 settembre 19836042
Antoninho Ferreira30 novembre 1984 - 31 marzo 198515357
Luis Grimaldi18 novembre 1986 - 4 luglio 198713256
Dušan Drašković2 giugno 1988 - 19 settembre 199356171722
Carlos Torres Garcés25 maggio 1994 - 5 giugno 19942200
Carlos Ron17 agosto 1994 - 21 settembre 19942011
Francisco Maturana24 maggio 1995 - 8 giugno 19973416612
Luis Fernando Suárez11 giugno 1997 - 22 giugno 19974220
Francisco Maturana6 luglio 1997 - 16 novembre 19977313
Polo Carrera14 ottobre 19981001
Carlos Sevilla28 gennaio 1999 - 7 luglio 199915366
Hernán Darío Gómez12 ottobre 1999 - 23 luglio 200466241824
Luis Fernando Suárez4 settembre 2004 - 17 novembre 20075117925
Sixto Vizuete21 novembre 2007 - 11 luglio 201025979
Reinaldo Rueda4 settembre 2010 - 25 giugno 201445181512
Sixto Vizuete23 luglio 2014 - 28 gennaio 20154211
Gustavo Quinteros16 marzo 2015 - 12 settembre 201719847
Jorge Célico12 settembre 2017 – 31 luglio 20182002
Hernán Darío Gómez1º agosto 2018 – 31 luglio 2019241
Jorge Célico1º agosto 2019 – 12 gennaio 20205302
Jordi Cruijff14 gennaio 2020 – 23 luglio 20200000
Gustavo Alfaro26 agosto 2020 – 29 nivembre 20223512149
Félix Sánchez Bas11 marzo 2023 – in carica12723

Colori e simboli

La divisa della nazionale ecuadoriana ricalca i colori della bandiera: maglia gialla, calzoncini blu e calzettoni rossi. Dal 1994 il fornitore è Marathon, azienda ecuadoriana.

Stadio

L'Ecuador gioca le partite casalinghe ufficiali allo stadio Olimpico Atahualpa di Quito, impianto da 35 724 posti situato a 2850 m s.l.m., altitudine spesso ostica per i giocatori di squadre avversarie non abituati a giocare a queste altezze.

In questo stadio la nazionale ecuadoriana sconfisse l'Uruguay nella Coppa America 1993 e il Brasile nelle eliminatorie del campionato del mondo 2002. Pareggiando con l'Uruguay in questo stadio il 7 novembre 2001, l'Ecuador si qualificò per la prima volta alla Coppa del mondo, quella di Corea del Sud-Giappone 2002.

In previsione della sua demolizione e della costruzione di un nuovo impianto più capiente in suo luogo, l'Ecuador usa dal 2020 lo stadio Rodrigo Paz Delgado.

Numeri ritirati

A causa della prematura scomparsa, nell'agosto 2013, del calciatore Christian Benítez a causa di un attacco di cuore, la federazione calcistica dell'Ecuador ha deciso di omaggiare la sua memoria con il ritiro della maglia numero 11 della nazionale che apparteneva al Chucho.[8].Il numero 11 è stato reintrodotto in occasione del campionato del mondo 2014.

Partecipazioni ai tornei internazionali

Campionato del mondo
EdizioneRisultato
1938Non partecipante[9]
1950Ritirata prima delle qualificazioni
1954Non partecipante
1958Non partecipante
1962Non qualificata
1966Non qualificata
1970Non qualificata
1974Non qualificata
1978Non qualificata
1982Non qualificata
1986Non qualificata
1990Non qualificata
1994Non qualificata
1998Non qualificata
2002Primo turno
2006Ottavi di finale
2010Non qualificata
2014Primo turno
2018Non qualificata
2022Primo turno
Copa América
EdizioneRisultato
1939Quinto posto
1941Quinto posto
1942Settimo posto
1945Settimo posto
1946Rinuncia
1947Sesto posto
1949Settimo posto
1953Settimo posto
1955Settimo posto
1956Rinuncia
1957Settimo posto
1959Rinuncia
1959 (II)Quarto posto
1963Sesto posto
1967Non qualificata
1975Primo turno
1979Primo turno
1983Primo turno
1987Primo turno
1989Primo turno
1991Primo turno
1993Quarto posto
1995Primo turno
1997Quarti di finale
1999Primo turno
2001Primo turno
2004Primo turno
2007Primo turno
2011Primo turno
2015Primo turno
2016Quarti di finale
2019Primo turno
2021Quarti di finale
Giochi olimpici[10]
EdizioneRisultato
1948Non partecipante
Confederations Cup
EdizioneRisultato
1992Non invitata
1995Non invitata
1997Non qualificata
1999Non qualificata
2001Non qualificata
2003Non qualificata
2005Non qualificata
2009Non qualificata
2013Non qualificata
2017Non qualificata


Legenda: Grassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni

CONCACAF Gold Cup

Pur non essendo affiliata alla CONCACAF, la nazionale ecuadoriana è stata invitata all'edizione 2002 della Gold Cup, uscendo di scena dopo il girone iniziale tramite il lancio della monetina (parità totale fra le tre squadre del gruppo).[11]

Giochi bolivariani

La Tricolor si è classificata al terzo posto ai Giochi bolivariani colombiani del 1938, gli unici disputati dalle selezioni maggiori delle nazioni partecipanti.[12] Per la nazionale dell'Ecuador si trattava dell'esordio assoluto.

Statistiche dettagliate sui tornei internazionali

Mondiali

AnnoLuogoPiazzamentoVNPGol
1938  FranciaNon partecipante[9]----
1950  BrasileRitirata prima delle qualificazioni----
1954  SvizzeraNon partecipante----
1958  SveziaNon partecipante----
1962  CileNon qualificata----
1966  InghilterraNon qualificata----
1970  MessicoNon qualificata----
1974  GermaniaNon qualificata----
1978  ArgentinaNon qualificata----
1982  SpagnaNon qualificata----
1986  MessicoNon qualificata----
1990  ItaliaNon qualificata----
1994  Stati UnitiNon qualificata----
1998  FranciaNon qualificata----
2002  Giappone /  Corea del SudPrimo turno1022:4
2006  GermaniaOttavi di finale2025:3
2010  SudafricaNon qualificata----
2014  BrasilePrimo turno1113:3
2018  RussiaNon qualificata----
2022  QatarPrimo turno1114:3

Copa América

Fasi di gioco durante un incontro fra Ecuador e Argentina alla Copa América 1983
AnnoLuogoPiazzamentoVNPGol
1939  PerùQuinto posto0044:18
1941  CileQuinto posto0041:21
1942  UruguaySettimo posto0064:31
1945  CileSettimo posto0159:27
1946  ArgentinaRinuncia----
1947  EcuadorSesto posto0343:17
1949  BrasileSettimo posto1067:21
1953  PerùSettimo posto0241:13
1955  CileSettimo posto0054:22
1956  UruguayRinuncia----
1957  PerùSettimo posto0157:23
1959 I  ArgentinaRinuncia----
1959 II  EcuadorQuarto posto1125:9
1963  BoliviaSesto posto12314:18
1967  UruguayNon qualificata----
1975ItinerantePrimo turno0134:10
1979ItinerantePrimo turno1034:7
1983ItinerantePrimo turno0224:10
1987  ArgentinaPrimo turno0111:4
1989  BrasilePrimo turno1212:2
1991  CilePrimo turno1126:5
1993  EcuadorQuarto posto40213:5
1995  UruguayPrimo turno1022:3
1997  BoliviaQuarti di finale2205:2
1999  ParaguayPrimo turno0033:7
2001  ColombiaPrimo turno1025:5
2004  PerùPrimo turno0033:10
2007  VenezuelaPrimo turno0033:6
2011  ArgentinaPrimo turno0122:5
2015  CilePrimo turno1024:6
2016  Stati UnitiQuarti di finale1218:3
2019  BrasilePrimo turno0122:7
2021  BrasileQuarti di finale0325:9

Olimpiadi

AnnoLuogoPiazzamentoVNPGol
1948LondraNon partecipante----
  • Nota bene: per le informazioni sui risultati ai Giochi olimpici nelle edizioni successive al 1948 visionare la pagina della nazionale olimpica.

Confederations Cup

AnnoLuogoPiazzamentoVNPGol
1992  Arabia SauditaNon invitata----
1995  Arabia SauditaNon invitata----
1997  Arabia SauditaNon qualificata----
1999  MessicoNon qualificata----
2001  Corea del Sud /  GiapponeNon qualificata----
2003  FranciaNon qualificata----
2005  GermaniaNon qualificata----
2009  SudafricaNon qualificata----
2013  BrasileNon qualificata----
2017  RussiaNon qualificata----

CONCACAF Gold Cup

AnnoLuogoPiazzamentoVNPGol
2002 Stati UnitiPrimo turno[13]1012:2

Giochi bolivariani

AnnoLuogoPiazzamentoVNPGol
1938 BogotàTerzo posto 21210:15

Tutte le rose

Mondiali

Coppa del Mondo FIFA 2002
Cevallos, 2 Porozo, 3 Hurtado, 4 de la Cruz, 5 Obregón, 6 Guerrón, 7 Asencio, 8 L. Gómez, 9 Kaviedes, 10 Aguinaga, 11 Delgado, 12 Ibarra, 13 Fernández, 14 Burbano, 15 M. Ayoví, 16 Chalá, 17 Espinoza, 18 C. Tenorio, 19 Méndez, 20 E. Tenorio, 21 Sánchez, 22 Viteri, 23 W. Ayoví, CT: H. Gómez
Coppa del Mondo FIFA 2006
Villafuerte, 2 Guagua, 3 Hurtado, 4 de la Cruz, 5 Perlaza, 6 Urrutia, 7 Lara, 8 Méndez, 9 Borja, 10 Kaviedes, 11 Delgado, 12 Mora, 13 Ambrosi, 14 Castillo, 15 Ayoví, 16 Valencia, 17 Espinoza, 18 Reasco, 19 Saritama, 20 E. Tenorio, 21 C. Tenorio, 22 Lanza, 23 Benítez, CT: Suárez
Coppa del Mondo FIFA 2014
Banguera, 2 Guagua, 3 Erazo, 4 Paredes, 5 Ibarra, 6 Noboa, 7 Montero, 8 Méndez, 9 Rojas, 10 W. Ayoví, 11 Caicedo, 12 Bone, 13 E. Valencia, 14 Minda, 15 Arroyo, 16 A. Valencia, 17 J. Ayoví, 18 Bagüí, 19 Saritama, 20 Martínez, 21 Achilier, 22 Domínguez, 23 Gruezo, CT: Rueda
Coppa del Mondo FIFA 2022
Galíndez, 2 Torres, 3 Hincapié, 4 Arboleda, 5 Cifuentes, 6 Pacho, 7 Estupiñán, 8 Gruezo, 9 Ay. Preciado, 10 Ibarra, 11 Estrada, 12 Ramírez, 13 Valencia, 14 Arreaga, 15 Mena, 16 Sarmiento, 17 An. Preciado, 18 Palacios, 19 Plata, 20 Méndez, 21 Franco, 22 Domínguez, 23 Caicedo, 24 Reasco, 25 Porozo, 26 Rodríguez, CT: Alfaro

Campeonato Sudamericano de Football/Copa América

Copa América 1975
Delgado, P Méndez, P Vera, D Camacho, D F. Carrera, D Guevara, D Guerrero, D Klinger, D Perlaza, D Pérez, C Armendáriz, C Cabezas, C Castañeda, C C. Ron, C J. Tapia, C Tobar, A P. Carrera, A Gómez, A Lasso, A Paz y Miño, A G. Tapia, CT: Máspoli
Copa América 1979
Delgado, P Rodríguez, D Escalante, D Figueroa, D Klinger, D Paes, D Pérez, D Perlaza, C Granda, C C. Ron, C Torres Garcés, C Villafuerte, A Alarcón, A Barrera, A Madruñero, A Mantilla, A Párraga, A J. Ron, A Tenorio, CT: Morales
Copa América 1983
Delgado, P I. Rodríguez, P M. Rodríguez, D Armas, D Encalada, D Klinger, D Maldonado, D Narváez, D Proaño, C Carrera, C Granda, C Quinteros, C C. Ron, C Ruiz, C Vásquez, C Vega, C Villafuerte, A Cuvi, A Gorosabel, A Moreno, A Quiñónez, A J. Ron, A Tenorio, CT: Guerra
Copa América 1987
Chiriboga, 2 Mosquera, 3 Fajardo, 4 Macías, 5 Domínguez, 6 Capurro, 7 Baldeón, 8 Aguinaga, 9 Quiñónez, 10 Cuvi, 11 Mera, 12 Morales, 13 Marín, 14 Avilés, 15 Cangá, 16 Jácome, 17 Marsetti, 18 Vásquez, 19 Vega, 20 Enríquez, CT: Grimaldi
Copa América 1989
Morales, 2 Izquierdo, 3 Quiñónez, 4 Macías, 5 Fajardo, 6 Capurro, 7 Marsetti, 8 Aguinaga, 9 Tenorio, 10 Cuvi, 11 Guerrero, 12 Mendoza, 13 Alcívar, 14 Avilés, 15 Verduga, 16 Rosero, 17 Muñoz, 18 Quinteros, 19 Benítez, 20 Montanero, CT: Drašković
Copa América 1991
Ramírez, 2 Bravo, 3 Capurro, 4 Macías, 5 Montanero, 6 Quiñónez, 7 Muñoz, 8 Garay, 9 Tenorio, 10 Burbano, 11 Batioja, 12 Enríquez, 13 Guerrero, 14 Avilés, 15 Carcelén, 16 Aguinaga, 17 Ron, 18 Guamán, 19 Uquillas, 20 Fernández, 21 Hurtado, 22 Rivera, CT: Drašković
Copa América 1993
Espinoza, 2 Montanero, 3 Quiñónez, 4 B. Tenorio, 5 Carabalí, 6 Capurro, 7 Muñoz, 8 Carcelén, 9 E. Hurtado, 10 Aguinaga, 11 Fernández, 12 Mendoza, 13 M. Tenorio, 14 Avilés, 15 Gavica, 16 Chalá, 17 Zambrano, 18 Coronel, 19 Chérrez, 20 I. Hurtado, 21 Guerrero, 22 Noriega, CT: Drašković
Copa América 1995
Cevallos, 2 Guamán, 3 Capurro, 4 Tenorio, 5 I. Hurtado, 6 Carcelén, 7 Aguinaga, 8 Garay, 9 E. Hurtado, 10 Ron, 11 P. Hurtado, 12 Morales, 13 Asencio, 14 Noriega, 15 Coronel, 16 Quiñónez, 17 Díaz, 18 Herrera, 19 León, 20 Mora, 21 Carabalí, 22 Espinoza, CT: Maturana
Copa América 1997
J. Cevallos, 2 Constante, 3 de la Cruz, 4 Méndez, 5 Tenorio, 6 Capurro, 7 Sánchez, 8 Carabalí, 9 Hurtado, 10 Gavica, 11 Fernández, 12 Ibarra, 13 Delgado, 14 Montaño, 15 Rosero, 16 Smith, 17 Burbano, 18 Maldonado, 19 Chalá, 20 Graziani, 21 González, 22 A. Cevallos, CT: Maturana
Copa América 1999
Cevallos, 2 Coronel, 3 Hurtado, 4 Anangonó, 5 Montaño, 6 de la Cruz, 7 Moreira, 8 Blandón, 9 Graziani, 10 Aguinaga, 11 Asencio, 12 Kaviedes, 13 Delgado, 14 Ayoví, 15 Candelario, 16 Carabalí, 17 George, 18 Gómez, 19 Zamora, 20 Sánchez, 21 Quiñónez, 22 Ibarra, CT: Sevilla
Copa América 2001
Cevallos, 2 Porozo, 3 Hurtado, 4 de la Cruz, 5 Burbano, 6 Guerrón, 7 J. Aguinaga, 8 Ordóñez, 9 Borja, 10 Á. Aguinaga, 11 Delgado, 12 Ibarra, 13 Fernández, 14 W. Ayoví, 15 M. Ayoví, 16 Chalá, 17 Espinoza, 18 Obregón, 19 Méndez, 20 Tenorio, 21 Sánchez, 22 Guagua, CT: Gómez
Copa América 2004
J. Espinoza, 2 Guagua, 3 Hurtado, 4 de la Cruz, 5 Obregón, 6 Ambrosi, 7 Salas, 8 Ordóñez, 9 Figueroa, 10 Aguinaga, 11 Delgado, 12 Ibarra, 13 Saritama, 14 Baldeón, 15 Ayoví, 16 Chalá, 17 G. Espinoza, 18 Reasco, 19 Méndez, 20 Tenorio, 21 Soledispa, 22 Lanza, CT: Gómez
Copa América 2007
Elizaga, 2 Guagua, 3 Hurtado, 4 de la Cruz, 5 Urrutia, 6 Quiñónez, 7 Quiroz, 8 Méndez, 9 Borja, 10 Caicedo, 11 Benítez, 12 Mora, 13 Calle, 14 Castillo, 15 Bagüí, 16 Valencia, 17 Espinoza, 18 Reasco, 19 Ayoví, 20 E. Tenorio, 21 C. Tenorio, 22 Palacios, CT: Suárez
Copa América 2011
Elizaga, 2 G. Caicedo, 3 Erazo, 4 Checa, 5 Minda, 6 Noboa, 7 Arroyo, 8 Méndez, 9 F. Caicedo, 10 Ayoví, 11 Benítez, 12 Banguera, 13 Reasco, 14 Castillo, 15 Quiroz, 16 Valencia, 17 Montaño, 18 Nazareno, 19 Araujo, 20 Calderón, 21 Achilier, 22 Domínguez, 23 Mina, CT: Rueda
Copa América 2015
Azcona, 2 Mina, 3 Erazo, 4 Paredes, 5 Ibarra, 6 Noboa, 7 Montero, 8 Bolaños, 9 Martínez, 10 Ayoví, 11 Cazares, 12 Dreer, 13 Valencia, 14 Lastra, 15 Quiñónez, 16 Pineida, 17 Angulo, 18 Bagüí, 19 Larrea, 20 Narváez, 21 Achilier, 22 González, 23 Domínguez, CT: Quinteros
Copa América Centenario
Banguera, 2 Mina, 3 Erazo, 4 Paredes, 5 Ramírez, 6 Noboa, 7 Montero, 8 Gaibor, 9 Martínez, 10 W. Ayoví, 11 Arroyo, 12 Dreer, 13 E. Valencia, 14 Mena, 15 Larrea, 16 L. Valencia, 17 J. Ayoví, 18 Gruezo, 19 Cazares, 20 Arboleda, 21 Achilier, 22 Domínguez, 23 Bolaños, CT: Quinteros
Copa América 2019
Banguera, 2 Mina, 3 Arboleda, 4 Velasco, 5 Re. Ibarra, 6 Ramírez, 7 Ro. Ibarra, 8 Gruezo, 9 Garcés, 10 Mena, 11 Preciado, 12 Ortíz, 13 E. Valencia, 14 Arreaga, 15 Intriago, 16 L. A. Valencia, 17 Quintero, 18 Orejuela, 19 Caicedo, 20 Chicaiza, 21 Achilier, 22 Domínguez, 23 Méndez, CT: Gómez
Copa América 2021
Galíndez, 2 Torres, 3 Hincapié, 4 Arboleda, 5 Arroyo, 6 Noboa, 7 Estupiñán, 8 Martínez, 9 Campana, 10 Díaz/Gruezo, 11 Estrada, 12 Ortíz, 13 Valencia, 14 Arreaga, 15 Mena, 16 Pineida, 17 An. Preciado, 18 Ay. Preciado, 19 Plata, 20 Méndez, 21 Franco, 22 Domínguez, 23 M. Caicedo, 24 León, 25 Carabalí, 26 J. Caicedo, 27 Palacios, 28 Hurtado, CT: Alfaro

Gold Cup

CONCACAF Gold Cup 2002
Cevallos, 2 Porozo, 3 Hurtado, 5 Obregón, 6 Guerrón, 7 Lara, 8 L. Gómez, 9 C. Tenorio, 10 Aguinaga, 11 Asencio, 13 Fernández, 15 Ayoví, 16 Chalá, 17 Espinoza, 18 Hidalgo, 19 Méndez, 20 E. Tenorio, 21 Sánchez, CT: H. Gómez

Rosa attuale

Lo stesso argomento in dettaglio: Calciatori della nazionale ecuadoriana.

Lista dei giocatori convocati per le gare di qualificazione al campionato mondiale di calcio 2026 contro Venezuela e Cile del 16 e 21 novembre 2023.

Presenze e reti aggiornate al termine della seconda gara.

N.Pos.GiocatoreData nascita (età)Pres.RetiSquadra
PAlexander Domínguez5 giugno 1987 (36 anni)710 LDU Quito
PHernán Galíndez30 marzo 1987 (37 anni)180 Aucas
PJavier Burrai9 ottobre 1990 (33 anni)00 Barcelona SC
DRobert Arboleda22 ottobre 1991 (32 anni)382 San Paolo
DAngelo Preciado18 febbraio 1998 (26 anni)360 Sparta Praga
DFélix Torres Caicedo11 novembre 1997 (26 anni)305 Santos Laguna
DPiero Hincapié9 gennaio 2002 (22 anni)301 Bayer Leverkusen
DWilliam Pacho16 ottobre 2001 (22 anni)92 Eintracht Francoforte
DJosé Hurtado23 dicembre 2001 (22 anni)60 RB Bragantino
DAníbal Chalá9 maggio 1996 (27 anni)20 Emelec
DLeonardo Realpe26 febbraio 2001 (23 anni)20 RB Bragantino
DLeonel Quiñónez3 luglio 1993 (30 anni)10 LDU Quito
CÁngel Mena21 gennaio 1988 (36 anni)558 León
CCarlos Gruezo19 aprile 1995 (29 anni)541 S.J. Earthquakes
CMoisés Caicedo2 novembre 2001 (22 anni)383 Chelsea
CAlan Franco21 agosto 1998 (25 anni)321 Atlético Mineiro
CJosé Cifuentes12 marzo 1999 (25 anni)190 Los Angeles FC
CJunior Sornoza28 gennaio 1994 (30 anni)172 Independiente del Valle
CJoao Ortiz1º maggio 1996 (27 anni)70 Independiente del Valle
CKendry Páez4 maggio 2007 (16 anni)51 Independiente del Valle
CJohn Yeboah23 giugno 2000 (23 anni)00 Raków Częstochowa
CÓscar Zambrano20 aprile 2004 (20 anni)00 LDU Quito
ALeonardo Campana24 luglio 2000 (23 anni)150 Inter Miami
AJordy Caicedo18 novembre 1997 (26 anni)122 Atlas
AKevin Rodríguez4 marzo 2000 (24 anni)111 Union Saint-Gilloise
AJhojan Julio11 febbraio 1998 (26 anni)90 LDU Quito

Record individuali

Statistiche aggiornate al 17 ottobre 2023.

In grassetto i giocatori ancora attivi in nazionale.

Presenze

Pos.GiocatorePresenzeRetiPeriodo
1Iván Hurtado16841992-2014
2Walter Ayoví12282001-2017
3Édison Méndez112182000-2014
4Álex Aguinaga109231987-2004
5Ulises de la Cruz10161995-2010
6Luis Capurro10011985-2003
7Luis Antonio Valencia99112005-2019
8Giovanny Espinoza9032000-2009
9Segundo Castillo8802003-2016
José Francisco Cevallos81994-2010

Reti

Pos.GiocatoreRetiPresenzePeriodo
1Enner Valencia40832012-
2Agustin Delgado31711994-2006
3Eduardo Hurtado26741992-2002
4Christian Benítez25712005-2013
5Álex Aguinaga231091987-2004
6Felipe Caicedo22682005-2017
7Édison Méndez181122000-2014
8Raúl Avilés16551987-1993
Iván Kaviedes571996-2012
10Ariel Graziani15341997-2000

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

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