Nazionale di calcio della Germania

rappresentativa nazionale maschile di calcio della Germania

La nazionale di calcio della Germania (in tedesco deutsche Fußballnationalmannschaft) è la rappresentativa calcistica della Germania ed è posta sotto l'egida della Deutscher Fussball-Bund.

Bandiera della GermaniaGermania
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Sport Calcio
FederazioneDFB
Deutscher Fußball-Bund
ConfederazioneUEFA
Codice FIFAGER
SoprannomeDie Mannschaft (La Squadra)
SelezionatoreBandiera della Germania Julian Nagelsmann
Record presenzeLothar Matthäus (150)
CapocannoniereMiroslav Klose (71)
Ranking FIFA16º (4 aprile 2024)[1]
Sponsor tecnicoAdidas
Esordio internazionale
Bandiera della Svizzera Svizzera 5 - 3 Germania Bandiera della Germania
Basilea, Svizzera; 5 aprile 1908
Migliore vittoria
Bandiera della Germania Germania 16 - 0 Impero russo Bandiera della Russia
Stoccolma, Svezia; 1º luglio 1912
Peggiore sconfitta
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra dilettanti 9 - 0 Germania Bandiera della Germania
Oxford, Regno Unito; 13 marzo 1909
Campionato del mondo
Partecipazioni20 (esordio: 1934)
Miglior risultatoOro Campioni nel 1954, 1974, 1990, 2014
Campionato d'Europa
Partecipazioni13 (esordio: 1972)
Miglior risultatoOro Campioni nel 1972, 1980, 1996
Confederations Cup
Partecipazioni3 (esordio: 1999)
Miglior risultatoOro Campioni nel 2017
Torneo Olimpico
Partecipazioni3[2] (esordio: 1912)
Miglior risultatoQuarti di finale nel 1928, 1936
UEFA Nations League
Partecipazioni2 (esordio: 2018-2019)
Miglior risultato8º posto nella Lega A 2020-2021

È una delle nazionali di calcio più blasonate al mondo, nonché la più titolata d'Europa, essendosi aggiudicata per quattro volte il campionato mondiale, per tre volte il campionato europeo e per una volta la Confederations Cup. Nelle due principali competizioni cui partecipa (campionato mondiale e campionato europeo) è giunta a disputare la finale rispettivamente otto e sei volte: in entrambi i casi si tratta di un record. A livello europeo condivide con la Spagna il primato di vittorie nella manifestazione continentale (3) e con l'Italia quello di vittorie nel mondiale (4).

La Germania fu inserita al primo posto al momento dell'istituzione della classifica mondiale della FIFA, stilata per la prima volta nell'agosto 1993, e ritrovò altre volte la vetta: nel 1993, nel 1994, dal luglio 2014 al giugno 2015, nel luglio 2017, dal settembre 2017 al luglio 2018. Il piazzamento più basso è stato il 22º posto, occupato nel marzo 2006. Ad aprile 2024 occupa la 16ª posizione.[1]

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della nazionale di calcio della Germania.

Dagli esordi ai primi successi internazionali

La nazionale tedesca propriamente detta esordì nel 1908, otto anni dopo la fondazione della Federazione calcistica della Germania (DFB), perdendo per 5-3 contro la Svizzera a Basilea. Eliminata al turno preliminare del torneo olimpico di calcio 1912, la squadra ebbe il primo commissario tecnico qualche anno dopo: fu Otto Nerz, un insegnante scolastico di Mannheim, a guidare la Mannschaft dal 1926 al 1936. La Germania arrivò terza nel campionato mondiale del 1934, nella sua prima apparizione ad un torneo iridato. Due anni dopo l'incarico di commissario tecnico fu affidato a Sepp Herberger, con cui la squadra uscì al primo turno del campionato mondiale del 1938. Dopo che l'Austria (avente all'epoca una forte nazionale) fu annessa alla Germania nazista nel 1938, i giocatori austriaci del Rapid Vienna (che diverrà l'unico club austriaco a vincere la Gauliga) si erano aggiunti alla nazionale tedesca in breve tempo per motivi politici.

La nazionale teutonica al torneo olimpico di Stoccolma 1912

Al termine della seconda guerra mondiale, con la Germania ormai divisa in due entità politiche differenti – la Repubblica Democratica e quella Federale – e devastata dalla guerra, la situazione calcistica era alquanto problematica. Si formò un'altra federazione che si staccò dalla DFB per amministrare indipendentemente il calcio nella Germania dell'Est, formando una propria nazionale. Oltre a questo, la formazione tedesco-occidentale, ormai Germania Ovest, non era vista di buon occhio: per i primi anni solo le vicine Svizzera e Austria, oltre che la Turchia, giocarono sfide con l'Ovest. Fu la Repubblica d'Irlanda a rompere questo tabù ed accordarsi con la federcalcio occidentale per una partita.

La Germania Ovest per la prima volta iridata al campionato del mondo 1954

Dopo essere stati esclusi dal campionato mondiale del 1950 in Brasile, i tedeschi occidentali sorprendentemente vinsero il successivo, nel 1954 in Svizzera, guidati da Fritz Walter e ancora allenati da Sepp Herberger, battendo in finale la favoritissima Ungheria. L'evento, passato alla storia come "miracolo di Berna", entusiasmò la Germania del dopoguerra ed è stato considerato un fattore importante della ripresa economico-morale del paese.

Un frangente della sfida tra Germania Ovest e Argentina al campionato del mondo 1966, edizione che vide i tedeschi finalisti.

Conclusasi con un quarto posto l'avventura al campionato mondiale del 1958 e raggiunti i quarti di finale in quello del 1962, la squadra, sotto la guida di Helmut Schön, raggiunse la finale del campionato mondiale del 1966, persa contro l'Inghilterra padrona di casa a Wembley. Mancata la qualificazione al campionato d'Europa 1968 a causa di un pareggio per 0-0 contro l'Albania a Tirana nell'ultima partita del girone di qualificazione, la Germania Ovest si piazzò terza al campionato mondiale del 1970 in Messico, dopo la celebre eliminazione patita contro l'Italia in semifinale, nella cosiddetta Partita del secolo (in tedesco Jahrhundertspiel); l'attaccante tedesco occidentale Gerd Müller si aggiudicò la classifica marcatori della competizione con 10 reti.

Overath e Müller sollevano la Coppa del mondo vinta dalla Germania Ovest nel 1974.

Dai gloriosi anni '70 ai successi degli anni '90

Nel 1971 Franz Beckenbauer divenne capitano della Germania Ovest e la guidò alla conquista prima dell'europeo successivo e poi del mondiale disputato in casa. La prima vittoria del torneo continentale, nel 1972, si concretizzò con una netta affermazione per 3-0 sull'Unione Sovietica nella finale di Bruxelles,[3] mentre due anni dopo, al campionato mondiale del 1974, fu il turno dei Paesi Bassi di Johan Cruyff, che persero per 1-2 la finale disputata allo stadio Olimpico di Monaco di Baviera. Una storica partita tra le due nazionali tedesche si giocò ad Amburgo il 22 giugno 1974 nella fase finale del mondiale di quell'anno: vinse la Germania Est per 1-0 grazie ad un gol di Jürgen Sparwasser, ma secondo molti la partita in oggetto fu combinata per consentire alle due nazionali il passaggio di turno, con reciproco vantaggio (la Ovest, perdendo, evitò il girone di ferro con Olanda, Brasile e Argentina).

La Germania Ovest vincitrice del campionato d'Europa 1980

I tedeschi occidentali furono poi finalisti al campionato d'Europa 1976, che persero nell'atto conclusivo contro la Cecoslovacchia ai tiri di rigore (5-3 dopo che i supplementari si conclusero sul 2-2). Questa è, ad oggi, l'unica sconfitta subita ai tiri di rigore dalla nazionale tedesca in una partita ufficiale. Eliminata al secondo turno a gironi al campionato del mondo 1978, dopo una storica sconfitta con l'Austria, la Germania Ovest fu affidata al commissario tecnico Jupp Derwall, che guidò la Mannschaft alla vittoria del campionato d'Europa 1980, ottenuta battendo il Belgio nella finale dello stadio Olimpico di Roma grazie a una doppietta di Hrubesch (2-1).[4] Due anni dopo, la squadra raggiunse anche la finale del campionato del mondo 1982, ma fu battuta per 3-1 dall'Italia.

L'undici della Germania Ovest sceso in campo nella vittoriosa finale del campionato del mondo 1990, che ha dato ai tedesco-occidentali il terzo titolo mondiale.

Dopo l'eliminazione al primo turno al campionato europeo del 1984, Franz Beckenbauer tornò in nazionale come allenatore. Egli condusse i suoi alla finale del campionato del mondo 1986, persa per 3-2 contro l'Argentina di Diego Armando Maradona. Semifinalista al campionato europeo del 1988 giocato in casa, la Germania Ovest, capitanata da Lothar Matthäus, vinse il proprio terzo titolo mondiale a Italia 1990 (1-0 in finale contro la stessa Argentina), cogliendo l'ultimo successo prima della riunificazione con la Germania Est, nella terza finale disputata consecutivamente al campionato del mondo (risultato conseguito solo dalla Germania Ovest e dal Brasile nelle tre edizioni successive a quella del 1990). Beckenbauer si ritrovò quindi ad aver vinto il mondiale da giocatore, capitano (nel 1974) ed allenatore; tale record era stato ottenuto, in precedenza, solo da Mário Zagallo, e verrà ottenuto anche, nel 2018, da Didier Deschamps.

Lothar Matthäus a segno dal dischetto nel corso del campionato del mondo 1994

Dopo la vittoria del mondiale italiano, Beckenbauer lasciò la panchina all'assistente Berti Vogts, mentre la caduta del Muro di Berlino e la riunificazione tedesca del 3 ottobre 1990 portarono alla fusione delle due nazionali in una nuova definitiva nazionale tedesca, che esordì il 19 dicembre successivo, battendo per 4-0 in amichevole la Svizzera.[5] Una nuova finale fu raggiunta dalla Germania al campionato d'Europa 1992, dove i tedeschi furono sconfitti per 2-0 nell'atto conclusivo dalla sorprendente Danimarca, al primo successo in una manifestazione internazionale di rilievo e chiamata all'ultimo momento a partecipare all'europeo in sostituzione della squalificata Jugoslavia.

Oliver Bierhoff decise con due gol (tra cui il primo golden goal della storia dell'europeo) la finale del campionato d'Europa 1996 tra Germania e Rep. Ceca

Ammessa di diritto alla fase finale del campionato del mondo 1994 negli Stati Uniti in quanto campione del mondo in carica, la Germania deluse, uscendo ai quarti di finale contro la Bulgaria, ma al campionato d'Europa 1996, dopo aver superato un duro girone comprendente Italia, Rep. Ceca e Russia, la Mannschaft di Vogts, capitanata da Jürgen Klinsmann, trionfò nuovamente nella rassegna continentale, sconfiggendo in finale per 2-1 a Wembley proprio i cechi, grazie alla doppietta di Oliver Bierhoff; la sfida fu decisa dal primo golden goal nella storia dell'europeo, quello dello stesso Bierhoff, il quale, andando in gol nel primo tempo supplementare, mise fine all'incontro. La partita si chiuse dunque immediatamente dopo la rete del centravanti dell'Udinese: per i tedeschi fu il terzo titolo europeo; il difensore Matthias Sammer fu eletto miglior calciatore della competizione e avrebbe vinto qualche mese dopo l'ambito Pallone d'oro.

La crisi d'inizio millennio, i nuovi successi e le delusioni mondiali

Bandiere tedesche a Bochum per assistere a Germania-Ecuador (20 giugno 2006).

Dopo la vittoria al campionato europeo del 1996, per la Germania iniziò un periodo di declino. La qualificazione al campionato del mondo 1998 in Francia fu ottenuta con patemi e si risolse in una brutta eliminazione ai quarti di finale. La gestione di Vogts si chiuse di lì a poco, lasciando una difficile eredità e una squadra da rifondare perché giunta alla fine di un ciclo. La Germania disputò, in qualità di campione d'Europa in carica, la Confederations Cup del 1999, dove, con una rosa piena di seconde linee, fu eliminata già dopo la fase a gironi. Qualificatasi al campionato d'Europa 2000, fu anche qui eliminata nella fase a gironi, senza vincere alcuna partita;[6] al termine di questa competizione si chiuse anche la carriera ultraventennale di Lothar Matthäus in nazionale.

Sotto la guida del commissario tecnico Rudi Völler, i tedeschi si risollevarono al campionato mondiale del 2002, a cui si qualificarono tramite i play-off per la prima volta nella storia della Mannschaft. Sovvertendo i pronostici della vigilia, raggiunsero poi la finale di Yokohama, persa per 2-0 contro il Brasile di Ronaldo; il portiere tedesco Oliver Kahn vinse il premio come miglior giocatore del torneo, prima volta per un estremo difensore. Völler si dimise due anni dopo, al termine della fallimentare campagna al campionato d'Europa 2004, chiusa con l'eliminazione nella fase a gironi. La federcalcio tedesca dovette cercare il terzo commissario tecnico in nemmeno sei anni, contro i sei avuti nei settantacinque anni precedenti.

La Germania festeggia il mondiale 2014

A Völler subentrò l'ex centravanti Jürgen Klinsmann,[7] all'esordio come allenatore.[8] Il nuovo selezionatore diede fiducia a promesse e calciatori di prospettiva, con l'intenzione di costruire una squadra giovane, in grado di produrre un calcio offensivo e divertente per il pubblico, in vista del successivo campionato del mondo, da disputare in casa. Nella Confederations Cup 2005, ospitata proprio dai tedeschi, gli uomini di Klinsmann ottennero il terzo posto,[9] risultato che fece ben sperare in vista del mondiale casalingo dell'anno successivo. Al campionato del mondo 2006 la squadra ottenne, difatti, un altro terzo posto, eliminata ancora una volta dall'Italia poi campione del mondo, stavolta in semifinale dopo i tempi supplementari.[10]

Dopo le dimissioni di Klinsmann, gli subentrò il suo vice Joachim Löw. Egli confermò la squadra ai vertici mondiali, conseguendo il secondo posto al campionato d'Europa 2008, avendo perso per 1-0 la finale contro la Spagna, e il terzo posto al campionato del mondo 2010, dove fu ancora fatale una sconfitta contro la Spagna (questa volta in semifinale). Qualificatasi per il campionato europeo del 2012 con 10 vittorie in altrettanti incontri del girone eliminatorio, in Polonia e Ucraina la squadra di Löw, capitanata da Philipp Lahm e compagine dall'età media più bassa del torneo, si arrestò in semifinale, eliminata ancora dall'Italia. Seguì il trionfo al campionato del mondo 2014, ottenuto grazie allo storico successo per 7-1 contro il Brasile padrone di casa in semifinale e alla vittoria per 1-0 in finale contro l'Argentina dopo i tempi supplementari (gol di Mario Götze): per i tedeschi fu il quarto titolo mondiale della storia, risultato che consentì loro di agganciare gli italiani e di porsi alle spalle del solo Brasile per numero di vittorie nella massima rassegna calcistica planetaria.

Joachim Löw, commissario tecnico della nazionale tedesca dal 2006 al 2021, ha vinto il campionato del mondo 2014 e la FIFA Confederations Cup 2017

Dopo il mondiale brasiliano lasciarono la nazionale Philipp Lahm, Per Mertesacker e Miroslav Klose. Al campionato d'Europa 2016 la squadra fu eliminata in semifinale dalla Francia padrona di casa. Bastian Schweinsteiger e Lukas Podolski si congedarono dalla Mannschaft, che vinse poi la Confederations Cup 2017 (battuto in finale il Cile per 1-0) con una rosa composta da molti giovani e giocatori da rodare in vista del mondiale di Russia 2018; tre giocatori tedeschi, Leon Goretzka, Lars Stindl e Timo Werner, furono capocannonieri della manifestazione con 3 gol ciascuno.

Malgrado la convincente qualificazione al mondiale russo, raggiunta con 10 vittorie in altrettanti incontri del girone eliminatorio, la Germania fu eliminata nella fase a gironi della Coppa del mondo, evento senza precedenti in un mondiale.[11] Nonostante le aspre critiche ricevute, Löw si vide confermato l'incarico alla guida della nazionale tedesca almeno per il successivo biennio,[12] segnato dal deludente risultato nella UEFA Nations League 2018-2019, dove la Germania giunse ultima nel proprio minigirone, evitando la retrocessione in Lega B solo per una modifica regolamentare.[13] Malgrado la decisione di rinunciare a pedine fondamentali quali Müller (richiamato due anni dopo), Hummels e Boateng[14] per rifondare l'organico, Löw mancò la qualificazione alla final four della UEFA Nations League 2020-2021 perdendo rovinosamente per 6-0 in casa della Spagna (peggiore rovescio della storia della Mannschaft in gare ufficiali), in una partita in cui un pareggio sarebbe bastato per qualificarsi alla fase finale del torneo, e deluse anche al campionato d'Europa 2020, dove la Germania uscì agli ottavi di finale. L'eliminazione segnò l'epilogo della gestione di Löw, rimasto in carica per poco meno di quindici anni (secondo commissario tecnico della Mannschaft più longevo dopo Herberger).

La nazionale tedesca fu poi affidata ad Hans-Dieter Flick, che con sette vittorie nelle sue prime sette gare, evento senza precedenti per un selezionatore della nazionale tedesca, qualificò la squadra al campionato del mondo 2022. Nei mesi seguenti, tuttavia, i tedeschi delusero dapprima nella UEFA Nations League 2022-2023, rimanendo fuori dalla final four, e poi nella fase finale del mondiale 2022 in Qatar, dove, come già accaduto quattro anni prima, vennero nuovamente estromessi al primo turno; a seguito di tali deludenti risultati Flick fu esonerato e sostituito da Julian Nagelsmann.

Strutture

Stadio

La nazionale tedesca di calcio non dispone di uno stadio che ne ospita le partite casalinghe in modo fisso. Nel corso della sua storia la Mannschaft ha giocato in 43 città diverse, compresa Vienna, che dal 1938 al 1942, all'epoca dell'Anschluss, ospitò tre partite della nazionale tedesca.

La città che ha ospitato la maggior parte delle partite interne della Germania è Berlino, che fu sede del primo match dei tedeschi, nel 1908 contro l'Inghilterra. Altre città in cui la nazionale ha giocato di frequente sono Amburgo, Stoccarda, Hannover, Dortmund e Monaco di Baviera, che ospitò la finale del campionato mondiale di calcio 1974, vinta dalla Germania Ovest contro i Paesi Bassi.

Colori e simboli

Philipp Lahm con la classica divisa casalinga tedesca: maglia bianca abbinata a calzoncini neri e calzettoni bianchi.

Dagli esordi la nazionale tedesca ha sempre indossato come prima tenuta un completo bianco (a volte con bordini neri), con calzoncini neri e calzettoni bianchi; si trattava dei colori della bandiera della Prussia. Dopo la scissione delle due Germanie, la Germania Ovest ha continuato a usare questo abbigliamento casalingo, mentre la Germania Est ha giocato in blu, colore che non verrà mai ripreso dopo la riunificazione.

Nel 1988 appare un vistoso tricolore tedesco che parte dalla spalla destra e copre quasi tutto il petto. La scelta del fornitore tecnico è felice, perché ricollega la caduta del muro di Berlino, la successiva fusione delle due nazionali e la vittoria al mondiale italiano del 1990, pertanto i colori nazionali diventano un motivo frequente per almeno sei anni: ridotti alle spalle nel 1992, tornano in maniera molto invasiva nel petto nel 1994 ma come rombi a sfumature tricolori, simili al piumaggio presente nel petto di un'aquila. Nel 1996 c'è un ritorno alla semplicità, con una tenuta completamente bianca e nera con un tricolore nel colletto e nei bordi delle maniche. Un piccolo tricolore, formato da tre righine orizzontali sul petto, torna nel 1998, per poi figurare negli anni successivi in piccoli ornamenti più o meno vistosi. In occasione del campionato mondiale del 2014 viene realizzata una divisa decisamente di rottura rispetto al passato: la maglia, bianca, reca in petto una vistosa "V" con gradiente di varie tonalità di rosso, mentre i pantaloncini non sono più neri ma diventano anch'essi bianchi.[15] Nel campionato mondiale del 2018 viene ripresa la famosa grafica del 1990, questa volta con le tre strisce di diverse tonalità di grigio. Per il campionato d'Europa 2020 (disputatosi nel 2021 a causa della pandemia di COVID-19) adidas disegna una maglia innovativa, caratterizzata dalle sottili strisce orizzontali di colore nero.

Pierre Littbarski e Lothar Matthäus sollevano la Coppa del mondo vinta dalla Germania Ovest a Italia 1990, con indosso la maglia introdotta al campionato d'Europa 1988, fasciata dal tricolore tedesco e presto divenuta tra le più iconiche nella storia della Mannschaft.[16]

Se la tenuta casalinga, ornamenti a parte, è rimasta quasi sempre invariata anche e nonostante le vicissitudini politiche, molto più tribolata è la storia della divisa da trasferta. La seconda casacca tedesca è tradizionalmente di color verde. Per lungo tempo è sopravvissuta la credenza secondo cui questo colore fosse stato scelto in onore e rispetto dell'Irlanda, prima compagine non confinante che accettò un confronto calcistico con la Germania Ovest nell'immediato secondo dopoguerra;[17] in realtà, il verde è semplicemente derivato dal colore preminente nello stemma del Deutscher Fußball-Bund, la federcalcio tedesca.[18][19] La maglia verde, indossata per la prima volta al campionato del mondo 1954,[18] ha caratterizzato la vittoria del primo Campionato europeo del 1972,[20] e ha accompagnato la Germania anche dopo la riunificazione con l'Est, fino al 1º settembre 2001, data in cui la Germania ha giocato in maglia verde quella che è stata la sua peggior sconfitta casalinga in epoca moderna, un 1-5 contro l'Inghilterra all'Olympiastadion di Monaco di Baviera.

Dopo questa débâcle la maglia verde è stata accantonata,[21] e nel decennio successivo è iniziata una lenta evoluzione della seconda divisa. Il 2002 ha visto l'introduzione di una divisa con due tonalità di grigio, mentre nel 2004 ha debuttato una maglia completamente nera con dettagli gialli e rossi.[21] La Confederations Cup 2005 ha visto l'esordio di una maglia rossa, fortemente voluta dal commissario tecnico Jürgen Klinsmann (convinto che il colore rosso potesse dare un vantaggio psicologico alla squadra in termini di aggressività[22]); questa divisa è stata la più utilizzata come seconda maglia durante gli anni duemila, e in particolare Klinsmann premette per utilizzare proprio questa come prima divisa al mondiale casalingo del 2006,[22] salvo poi desistere. Il 2010 ha visto nuovamente una maglia nera, stavolta con inserti oro.[21] Con il campionato d'Europa d 2012, in occasione del quarantennale della conquista del primo alloro continentale, c'è il ritorno della classica seconda divisa verde.[20][23][24] Per il campionato mondiale del 2014 vinto dalla compagine tedesca viene realizzata una rivoluzionaria maglia a larghe strisce orizzontali rosse e nere.

Il simbolo della nazionale tedesca non è quello del DFB, ma una tradizionale aquila nera stilizzata, che richiama lo stemma nazionale. Il fornitore tecnico è, oramai dal 1980, il gruppo tedesco adidas, rimpiazzando la Erima, un'azienda teutonica di proprietà della stessa adidas.

Divise storiche

Casa[25]

1908 (prima maglia)
Mondiale 1954
 
Mondiale 1962
 
Mondiali
1966-1970
Mondiale 1974
 
Mondiale 1978
 
Europeo 1980
 
Mondiale 1982
 
Europeo 1984
 
Mondiale 1986
 
Europeo 1988 e Mondiale 1990
Europeo 1992
 
Mondiale 1994
 
Mondiale 2002
 
Europeo 2004
 
Confederations Cup 2017
Europeo 2024
 

Trasferta[25]

Mondiali 1954-1958
Mondiali 1966-1970
Mondiale 1974
 
Europeo 1980 e Mondiale 1982
Europeo 1984
 
Mondiale 1986
 
Europeo 1988 e Mondiale 1990
Europeo 1992
 
Mondiale 1994
 
Mondiale 2002
 
Europeo 2004
 
Confederations Cup 2005
Europeo 2024
 

Palmarès

Svizzera 1954, Germania Ovest 1974, Italia 1990, Brasile 2014
Russia 2017
Belgio 1972, Italia 1980, Inghilterra 1996

Partecipazioni ai tornei internazionali

Campionato del mondo
EdizioneRisultato
1930Non partecipante
1934Terzo posto
1938Ottavi di finale
1950Squalificata
1954Campione
1958Quarto posto
1962Quarti di finale
1966Secondo posto
1970Terzo posto
1974Campione
1978Secondo turno
1982Secondo posto
1986Secondo posto
1990Campione
1994Quarti di finale
1998Quarti di finale
2002Secondo posto
2006Terzo posto
2010Terzo posto
2014Campione
2018Primo turno
2022Primo turno
Campionato europeo
EdizioneRisultato
1960Non partecipante
1964Non partecipante
1968Non qualificata
1972Campione
1976Secondo posto
1980Campione
1984Primo turno
1988Semifinali
1992Secondo posto
1996Campione
2000Primo turno
2004Primo turno
2008Secondo posto
2012Semifinali
2016Semifinali
2020Ottavi di finale
Giochi olimpici[27]
EdizioneRisultato
1908Non partecipante
1912Turno di qualificazione
1920Non partecipante
1924Non partecipante
1928Quarti di finale
1936Quarti di finale
1948Non partecipante
Confederations Cup
EdizioneRisultato
1992Rinuncia
1995Non invitata
1997Rinuncia
1999Primo turno
2001Non qualificata
2003Rinuncia[28]
2005Terzo posto
2009Non qualificata
2013Non qualificata
2017Campione


Legenda: Grassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni


Statistiche

  • La prima partita in campo internazionale della nazionale tedesca fu giocata il 5 aprile 1908 a Basilea, in Svizzera, contro la nazionale elvetica, che batté i tedeschi per 5-3. La vittoria con più gol della nazionale tedesca (16-0) si verificò contro la Russia il 1º luglio 1912 a Stoccolma, in Svezia. La partita in cui la Germania subì più gol risale al 13 marzo 1909 ad Oxford in Inghilterra; i tedeschi persero per 0-9 contro la nazionale inglese dilettanti.
  • La nazionale tedesca ha giocato 20 volte la fase finale della Coppa del mondo, la prima nel 1934; ha trionfato quattro volte, nel 1954, 1974, 1990 e 2014, e ha ottenuto il secondo posto quattro volte, oltre a detenere il record di semifinali disputate (13, due in più del Brasile, fermo a quota 11 malgrado abbia dsputato due fasi finali del mondiale in più rispetto ai tedeschi).
  • L'esordio della Germania al campionato europeo risale al 1972; la Germania ha giocato in tutto 13 fasi finali del torneo (record), vincendo 3 volte: nel 1972, 1980 e 1996. Nella competizione vanta altresì tre secondi posti. Complessivamente la Germania è la nazionale europea con il maggior numero di presenze e di partite disputate nelle due massime competizioni, europeo e mondiale.
  • La nazionale tedesca ha partecipato a tre edizioni della Confederations Cup, vincendone l'edizione 2017.
  • Capitani onorari della squadra (Ehrenspielführer) sono Fritz Walter, Uwe Seeler, Franz Beckenbauer e Lothar Matthäus. Il calciatore che ha giocato più partite con la squadra è Lothar Matthäus, con 150 presenze; Miroslav Klose ha invece segnato il maggior numero di gol nella storia della nazionale, 71.
  • La nazionale tedesca è, insieme a quella brasiliana, l'unica ad avere sempre ottenuto sul campo (con l'esclusione delle edizioni del 1974 e del 2006 giocate in casa, per le quali la qualificazione era diretta, così come lo era per le nazionali campioni in carica fino al 2002) la qualificazione alle fasi finali della Coppa del mondo (le due edizioni a cui non ha partecipato furono dovute a rinuncia, nel 1930, ed esclusione per motivi politici post-bellici, nel 1950).
  • La Germania è, insieme al Brasile, una delle due nazionali che hanno disputato più di 100 partite nelle fasi finali della medesima competizione (dopo il campionato del mondo 2022 i tedeschi sono a quota 112 partite, secondi dietro ai brasiliani, che hanno disputato 114 partite). Le due squadre si sono affrontate nelle fasi finali del mondiale due volte, nella finale del campionato del mondo 2002 (vinta per 2-0 dai brasiliani) e nella semifinale del campionato del mondo 2014 (vinta per 7-1 dai tedeschi).
  • Nella partita d'esordio al campionato del mondo 2014 contro il Portogallo la Germania è diventata la prima squadra a giocare 100 partite nelle fasi finali del torneo[29] (seguita, nel corso dello stesso torneo, dal Brasile, che ha raggiunto e superato anch'essa il totale delle 100 partite; attualmente, dopo l'edizione 2022, la nazionale tedesca ha disputato 112 partite nella fase finale del mondiale, mentre la nazionale brasiliana ne ha disputate 114, con due partecipazioni in più rispetto a quella tedesca).
  • La Germania è, insieme al Brasile, una delle due sole nazionali che hanno disputato tre finali del mondiale consecutive (1982, 1986 e 1990) e la sola nazionale ad aver disputato tre finali dell'europeo consecutive (1972, 1976, 1980).
  • La Germania è la nazionale che ha ottenuto la più ampia vittoria in una semifinale del mondiale, avendo battuto, al campionato del mondo 2014, i padroni di casa del Brasile per 7-1. Con la successiva vittoria finale dell'edizione la Germania è diventata, infine, la prima nazionale europea a vincere il titolo mondiale nel continente americano.[30]
  • Dalla Confederations Cup 2005 alla Confederations Cup 2017 la nazionale tedesca ha fatto registrare una striscia di 8 competizioni consecutive tra europei, mondiali e Confederations Cup in cui ha raggiunto almeno la semifinale.

Statistiche dettagliate sui tornei internazionali

Mondiali

AnnoLuogoPiazzamentoVNPGol
1930  UruguayNon partecipante----
1934  ItaliaTerzo posto 30111:8
1938  FranciaOttavi di finale0113:5
1950  BrasileSqualificata[31]----
1954  SvizzeraCampione 50125:14
1958  SveziaQuarto posto22212:14
1962  CileQuarti di finale2114:2
1966  InghilterraSecondo posto 41115:6
1970  MessicoTerzo posto 50117:10
1974 Germania OvestCampione 60113:4
1978  ArgentinaSecondo turno14110:5
1982  SpagnaSecondo posto 32212:10
1986  MessicoSecondo posto 3228:7
1990  ItaliaCampione 52015:5
1994  Stati UnitiQuarti di finale3119:7
1998  FranciaQuarti di finale3118:6
2002  Corea del Sud /  GiapponeSecondo posto 51114:3
2006  GermaniaTerzo posto 51114:6
2010  SudafricaTerzo posto 50216:5
2014  BrasileCampione 61018:4
2018  RussiaPrimo turno1022:4
2022  QatarPrimo turno1116:5

Europei

AnnoLuogoPiazzamentoVNPGol
1960  FranciaNon partecipante----
1964  SpagnaNon partecipante----
1968  ItaliaNon qualificata----
1972  BelgioCampione 2005:1
1976  JugoslaviaSecondo posto 1106:4
1980  ItaliaCampione 3106:3
1984  FranciaPrimo turno1112:2
1988 Germania OvestSemifinali2116:3
1992  SveziaSecondo posto 2127:8
1996  InghilterraCampione 42010:3
2000  Belgio /  Paesi BassiPrimo turno0121:5
2004  PortogalloPrimo turno0212:3
2008  Austria /  SvizzeraSecondo posto 40210:7
2012  Polonia /  UcrainaSemifinali40110:6
2016  FranciaSemifinali3217:3
2020[32]  EuropaOttavi di finale1126:7
2024  GermaniaQualificata0000:0

Confederations Cup

AnnoLuogoPiazzamentoVNPGol
1992  Arabia SauditaRinuncia----
1995  Arabia SauditaNon invitata----
1997  Arabia SauditaRinuncia----
1999  MessicoPrimo turno1022:6
2001  Corea del Sud /  GiapponeNon qualificata----
2003  FranciaRinuncia----
2005  GermaniaTerzo posto 31115:11
2009  SudafricaNon qualificata----
2013  BrasileNon qualificata----
2017  RussiaCampione 41012:5

Nations League

AnnoLuogo (fase finale)PiazzamentoVNPGol
2018-2019  Portogallo11º in Lega A[33]0223:7
2020-2021  Italia8º in Lega A23110:13
2022-2023  Paesi Bassi10º in Lega A14111:9

Olimpiadi

AnnoLuogoPiazzamentoVNPGol
1908LondraNon partecipante----
1912StoccolmaTurno di qualificazione0011:5
1920AnversaNon partecipante----
1924ParigiNon partecipante----
1928AmsterdamQuarti di finale1015:4
1936BerlinoQuarti di finale1019:2
1948LondraNon partecipante----

Tutte le rose

Mondiali

Germania nazista e post-bellica (dal 1933 al 1949)

Coppa del Mondo FIFA 1934
Buchloh, P Jakob, P Kreß, D Busch, D Haringer, D Schwartz, C Albrecht, C Gramlich, C Janes, C Münzenberg, C Szepan, C Zielinski, A Bender, A Conen, A Dienert, A Heidemann, A Hohmann, A Kobierski, A Lehner, A Noack, A Siffling, A Streb, CT: Nerz
Coppa del Mondo FIFA 1938
Buchloh, P Jakob, P Raftl, D Janes, D Schmaus, D Streitle, C Goldbrunner, C Kitzinger, C Kupfer, C Mock, C Münzenberg, C Skoumal, C Wagner, A Gauchel, A Gellesch, A Hahnemann, A Lehner, A Neumer, A Pesser, A Siffling, A Stroh, A Szepan, CT: Herberger

Germania Ovest (dal 1949 al 1990)

Coppa del Mondo FIFA 1954
Turek, 2 Laband, 3 Kohlmeyer, 4 Bauer, 5 Erhardt, 6 Eckel, 7 Posipal, 8 Mai, 9 Mebus, 10 Liebrich, 11 Metzner, 12 Rahn, 13 Morlock, 14 Klodt, 15 O. Walter, 16 F. Walter, 17 Herrmann, 18 Biesinger, 19 Pfaff, 20 Schäfer, 21 Kubsch, 22 Kwiatkowski, CT: Herberger
Coppa del Mondo FIFA 1958
Herkenrath, 2 Erhardt, 3 Juskowiak, 4 Eckel, 5 Wewers, 6 Szymaniak, 7 Stollenwerk, 8 Rahn, 9 Walter, 10 Schmidt, 11 Schäfer, 12 Seeler, 13 Klodt, 14 Cieslarczyk, 15 Kelbassa, 16 Sturm, 17 Schnellinger, 18 Hoffmann, 19 Peters, 20 Nuber, 21 Sawitzki, 22 Kwiatkowski, CT: Herberger
Coppa del Mondo FIFA 1962
Tilkowski, 2 Erhardt, 3 Schnellinger, 4 Schulz, 5 Wilden, 6 Szymaniak, 7 Koslowski, 8 Haller, 9 Seeler, 10 Brülls, 11 Schäfer, 12 Nowak, 13 Kurbjuhn, 14 Werner, 15 Giesemann, 16 Sturm, 17 Kraus, 18 Herrmann, 19 Strehl, 20 Vollmar, 21 Sawitzki, 22 Fahrian, CT: Herberger
Coppa del Mondo FIFA 1966
Tilkowski, 2 Höttges, 3 Schnellinger, 4 Beckenbauer, 5 Schulz, 6 Weber, 7 Brülls, 8 Haller, 9 Seeler, 10 Held, 11 Emmerich, 12 Overath, 13 Hornig, 14 Lutz, 15 Patzke, 16 Lorenz, 17 Paul, 18 Sieloff, 19 Krämer, 20 Grabowski, 21 Bernard, 22 Maier, CT: Schön
Coppa del Mondo FIFA 1970
Maier, 2 Höttges, 3 Schnellinger, 4 Beckenbauer, 5 Schulz, 6 Weber, 7 Vogts, 8 Haller, 9 Seeler, 10 Held, 11 Fichtel, 12 Overath, 13 Müller, 14 Libuda, 15 Patzke, 16 Lorenz, 17 Löhr, 18 Sieloff, 19 Dietrich, 20 Grabowski, 21 Manglitz, 22 Wolter, CT: Schön
Coppa del Mondo FIFA 1974
Maier, 2 Vogts, 3 Breitner, 4 Schwarzenbeck, 5 Beckenbauer, 6 Höttges, 7 Wimmer, 8 Cullmann, 9 Grabowski, 10 Netzer, 11 Heynckes, 12 Overath, 13 Müller, 14 Hoeneß, 15 Flohe, 16 Bonhof, 17 Hölzenbein, 18 Herzog, 19 Kapellmann, 20 Kremers, 21 Nigbur, 22 Kleff, CT: Schön
Coppa del Mondo FIFA 1978
Maier, 2 Vogts, 3 Dietz, 4 Rüssmann, 5 Kaltz, 6 Bonhof, 7 Abramczik, 8 Zimmermann, 9 Fischer, 10 Flohe, 11 Rummenigge, 12 Schwarzenbeck, 13 Konopka, 14 D. Müller, 15 Beer, 16 Cullmann, 17 Hölzenbein, 18 Zewe, 19 Worm, 20 H. Müller, 21 Kargus, 22 Burdenski, CT: Schön
Coppa del Mondo FIFA 1982
Schumacher, 2 Briegel, 3 Breitner, 4 K. Förster, 5 B. Förster, 6 Dremmler, 7 Littbarski, 8 Fischer, 9 Hrubesch, 10 Müller, 11 Rummenigge, 12 Hannes, 13 Reinders, 14 Magath, 15 Stielike, 16 T.Allofs, 17 Engels, 18 Matthäus, 19 Hieronymus, 20 Kaltz, 21 Franke, 22 Immel, CT: Derwall
Coppa del Mondo FIFA 1986
Schumacher, 2 Briegel, 3 Brehme, 4 Förster, 5 Herget, 6 Eder, 7 Littbarski, 8 Matthäus, 9 Völler, 10 Magath, 11 Rummenigge, 12 Stein, 13 Allgöwer, 14 Berthold, 15 Augenthaler, 16 Thon, 17 Jakobs, 18 Rahn, 19 K.Allofs, 20 Hoeneß, 21 Rolff, 22 Immel, CT: Beckenbauer
Coppa del Mondo FIFA 1990
Illgner, 2 Reuter, 3 Brehme, 4 Kohler, 5 Augenthaler, 6 Buchwald, 7 Littbarski, 8 Häßler, 9 Völler, 10 Matthäus, 11 Mill, 12 Aumann, 13 Riedle, 14 Berthold, 15 Bein, 16 Steiner, 17 Möller, 18 Klinsmann, 19 Pflügler, 20 Thon, 21 Hermann, 22 Köpke, CT: Beckenbauer

Germania riunificata (dal 1991)

Coppa del Mondo FIFA 1994
Illgner, 2 Strunz, 3 Brehme, 4 Kohler, 5 Helmer, 6 Buchwald, 7 Möller, 8 Häßler, 9 Riedle, 10 Matthäus, 11 Kuntz, 12 Köpke, 13 Völler, 14 Berthold, 15 Gaudino, 16 Sammer, 17 Wagner, 18 Klinsmann, 19 Kirsten, 20 Effenberg, 21 Basler, 22 Kahn, CT: Vogts
Coppa del Mondo FIFA 1998
Köpke, 2 Wörns, 3 Heinrich, 4 Kohler, 5 Helmer, 6 Thon, 7 Möller, 8 Matthäus, 9 Kirsten, 10 Häßler, 11 Marschall, 12 Kahn, 13 Jeremies, 14 Babbel, 15 Freund, 16 Hamann, 17 Ziege, 18 Klinsmann, 19 Reuter, 20 Bierhoff, 21 Tarnat, 22 Lehmann, CT: Vogts
Coppa del Mondo FIFA 2002
Kahn, 2 Linke, 3 Rehmer, 4 Baumann, 5 Ramelow, 6 Ziege, 7 Neuville, 8 Hamann, 9 Jancker, 10 Ricken, 11 Klose, 12 Lehmann, 13 Ballack, 14 Asamoah, 15 Kehl, 16 Jeremies, 17 Bode, 18 Böhme, 19 Schneider, 20 Bierhoff, 21 Metzelder, 22 Frings, 23 Butt, CT: Völler
Coppa del Mondo FIFA 2006
Lehmann, 2 Jansen, 3 Friedrich, 4 Huth, 5 Kehl, 6 Nowotny, 7 Schweinsteiger, 8 Frings, 9 Hanke, 10 Neuville, 11 Klose, 12 Kahn, 13 Ballack, 14 Asamoah, 15 Hitzlsperger, 16 Lahm, 17 Mertesacker, 18 Borowski, 19 Schneider, 20 Podolski, 21 Metzelder, 22 Odonkor, 23 Hildebrand, CT: Klinsmann
Coppa del Mondo FIFA 2010
Neuer, 2 Jansen, 3 Friedrich, 4 Aogo, 5 Taşçı, 6 Khedira, 7 Schweinsteiger, 8 Özil, 9 Kießling, 10 Podolski, 11 Klose, 12 Wiese, 13 Müller, 14 Badstuber, 15 Trochowski, 16 Lahm, 17 Mertesacker, 18 Kroos, 19 Cacau, 20 Boateng, 21 Marin, 22 Butt, 23 Gómez, CT: Löw
Coppa del Mondo FIFA 2014
Neuer, 2 Großkreutz, 3 Ginter, 4 Höwedes, 5 Hummels, 6 Khedira, 7 Schweinsteiger, 8 Özil, 9 Schürrle, 10 Podolski, 11 Klose, 12 Zieler, 13 Müller, 14 Draxler, 15 Durm, 16 Lahm, 17 Mertesacker, 18 Kroos, 19 Götze, 20 Boateng, 21 Mustafi, 22 Weidenfeller, 23 Kramer, CT: Löw
Coppa del Mondo FIFA 2018
Neuer, 2 Plattenhardt, 3 Hector, 4 Ginter, 5 Hummels, 6 Khedira, 7 Draxler, 8 Kroos, 9 Werner, 10 Özil, 11 Reus, 12 Trapp, 13 Müller, 14 Goretzka, 15 Süle, 16 Rüdiger, 17 Boateng, 18 Kimmich, 19 Rudy, 20 Brandt, 21 Gündoğan, 22 ter Stegen, 23 Gómez, CT: Löw
Coppa del Mondo FIFA 2022
Neuer, 2 Rüdiger, 3 Raum, 4 Ginter, 5 Kehrer, 6 Kimmich, 7 Havertz, 8 Goretzka, 9 Füllkrug, 10 Gnabry, 11 Götze, 12 Trapp, 13 Müller, 14 Musiala, 15 Süle, 16 Klostermann, 17 Brandt, 18 Hofmann, 19 Sané, 20 Günter, 21 Gündoğan, 22 Ter Stegen, 23 Schlotterbeck, 24 Adeyemi, 25 Bella-Kotchap, 26 Moukoko, CT: Flick

Campionato d'Europa

Germania Ovest (dal 1960 al 1990)

Campionato d’Europa UEFA 1972
Kleff, P Maier, D Beckenbauer, D Bella, D Breitner, D Höttges, D Schwarzenbeck, D Vogts, C Bonhof, C Hoeneß, C Köppel, C Netzer, A Grabowski, A Heynckes, A Kremers, A Löhr, A Müller, A Wimmer, CT: Schön
Campionato d’Europa UEFA 1976
Maier, 2 Vogts, 3 Dietz, 4 Schwarzenbeck, 5 Beckenbauer, 6 Wimmer, 7 Bonhof, 8 Hoeneß, 9 D. Müller, 10 Beer, 11 Hölzenbein, 12 Worm, 13 Danner, 14 Bongartz, 15 Flohe, 16 Nogly, 17 Kaltz, 18 Kargus, 19 Reichel, 20 Stielike, 21 Dürnberger, 22 Franke, CT: Schön
Campionato d’Europa UEFA 1980
Schumacher, 2 Briegel, 3 Cullmann, 4 K.H. Förster, 5 Dietz, 6 Schuster, 7 B. Förster, 8 Rummenigge, 9 Hrubesch, 10 H. Müller, 11 K. Allofs, 12 Memering, 13 Bonhof, 14 Magath, 15 Stielike, 16 Zimmermann, 17 Del'Haye, 18 Matthäus, 19 Votava, 20 Kaltz, 21 Junghans, 22 Immel, CT: Derwall
Campionato d’Europa UEFA 1984
Schumacher, 2 Briegel, 3 Strack, 4 K.H. Förster, 5 B. Förster, 6 Rolff, 7 Brehme, 8 K. Allofs, 9 Völler, 10 Meier, 11 Rummenigge, 12 Burdenski, 13 Matthäus, 14 Falkenmayer, 15 Stielike, 16 Bruns, 17 Littbarski, 18 Buchwald, 19 Bommer, 20 Roleder, CT: Derwall
Campionato d’Europa UEFA 1988
Immel, 2 Buchwald, 3 Brehme, 4 Kohler, 5 Herget, 6 Borowka, 7 Littbarski, 8 Matthäus, 9 Völler, 10 Thon, 11 Mill, 12 Illgner, 13 Wuttke, 14 Berthold, 15 Pflügler, 16 Eckstein, 17 Dorfner, 18 Klinsmann, 19 Sauer, 20 Rolff, CT: Beckenbauer

Germania riunificata (dal 1991)

Campionato d’Europa UEFA 1992
Illgner, 2 Reuter, 3 Brehme, 4 Kohler, 5 Binz, 6 Buchwald, 7 Möller, 8 Häßler, 9 Völler, 10 Doll, 11 Riedle, 12 Kopke, 13 Thom, 14 Helmer, 15 Frontzek, 16 Sammer, 17 Effenberg, 18 Klinsmann, 19 Schulz, 20 Wörns, CT: Vogts
Campionato d’Europa UEFA 1996
Köpke, 2 Reuter, 3 Bode, 4 Freund, 5 Helmer, 6 Sammer, 7 Möller, 8 Scholl, 9 Bobic, 10 Häßler, 11 Kuntz, 12 Kahn, 13 Basler, 14 Babbel, 15 Kohler, 16 Schneider, 17 Ziege, 18 Klinsmann, 19 Strunz, 20 Bierhoff, 21 Eilts, 22 Reck, 23 Todt, CT: Vogts
Campionato d’Europa UEFA 2000
Kahn, 2 Babbel, 3 Rehmer, 4 Linke, 5 Bode, 6 Nowotny, 7 Scholl, 8 Häßler, 9 Kirsten, 10 Matthäus, 11 Rink, 12 Lehmann, 13 Ballack, 14 Hamann, 15 Wosz, 16 Jeremies, 17 Ziege, 18 Deisler, 19 Jancker, 20 Bierhoff, 21 Ramelow, 22 Butt, CT: Ribbeck
Campionato d’Europa UEFA 2004
Kahn, 2 Hinkel, 3 Friedrich, 4 Wörns, 5 Nowotny, 6 Baumann, 7 Schweinsteiger, 8 Hamann, 9 Bobic, 10 Kurányi, 11 Klose, 12 Lehmann, 13 Ballack, 14 Brdarić, 15 Kehl, 16 Jeremies, 17 Ziege, 18 Ernst, 19 Schneider, 20 Podolski, 21 Lahm, 22 Frings, 23 Hildebrand, CT: Völler
Campionato d’Europa UEFA 2008
Lehmann, 2 Jansen, 3 Friedrich, 4 Fritz, 5 Westermann, 6 Rolfes, 7 Schweinsteiger, 8 Frings, 9 Gómez, 10 Neuville, 11 Klose, 12 Enke, 13 Ballack, 14 Trochowski, 15 Hitzlsperger, 16 Lahm, 17 Mertesacker, 18 Borowski, 19 Odonkor, 20 Podolski, 21 Metzelder, 22 Kurányi, 23 Adler, CT: Löw
Campionato d’Europa UEFA 2012
Neuer, 2 Gündoğan, 3 Schmelzer, 4 Höwedes, 5 Hummels, 6 Khedira, 7 Schweinsteiger, 8 Özil, 9 Schürrle, 10 Podolski, 11 Klose, 12 Wiese, 13 Müller, 14 Badstuber, 15 Bender, 16 Lahm, 17 Mertesacker, 18 Kroos, 19 Götze, 20 Boateng, 21 Reus, 22 Zieler, 23 Gómez, CT: Löw
Campionato d’Europa UEFA 2016
Neuer, 2 Mustafi, 3 Hector, 4 Höwedes, 5 Hummels, 6 Khedira, 7 Schweinsteiger, 8 Özil, 9 Schürrle, 10 Podolski, 11 Draxler, 12 Leno, 13 Müller, 14 Can, 15 Weigl, 16 Tah, 17 Boateng, 18 Kroos, 19 Götze, 20 Sané, 21 Kimmich, 22 ter Stegen, 23 Gómez, CT: Löw
Campionato d'Europa UEFA 2020
Neuer, 2 Rüdiger, 3 Halstenberg, 4 Ginter, 5 Hummels, 6 Kimmich, 7 Havertz, 8 Kroos, 9 Volland, 10 Gnabry, 11 Werner, 12 Leno, 13 Hofmann, 14 Musiala, 15 Süle, 16 Klostermann, 17 Neuhaus, 18 Goretzka, 19 Sané, 20 Gosens, 21 Gündoğan, 22 Trapp, 23 Can, 24 Koch, 25 Müller, 26 Günter, CT: Löw

Confederations Cup

FIFA Confederations Cup 1999
Lehmann, 2 Wörns, 3 Heinrich, 4 Linke, 5 Dogan, 6 Maul, 7 Scholl, 8 Wosz, 9 Marschall, 10 Matthäus, 11 Preetz, 12 Enke, 13 Neuville, 14 Baumann, 15 Ballack, 16 Schneider, 17 Gerber, 18 Ricken, 19 Heldt, 20 Rink, CT: Ribbeck
FIFA Confederations Cup 2005
Kahn, 2 Hinkel, 3 Friedrich, 4 Huth, 5 Owomoyela, 6 Engelhardt, 7 Schweinsteiger, 8 Frings, 9 Hanke, 10 Deisler, 11 Brdarić, 12 Lehmann, 13 Ballack, 14 Asamoah, 15 Ernst, 16 Hitzlsperger, 17 Mertesacker, 18 Borowski, 19 Schneider, 20 Podolski, 21 Schulz, 22 Kurányi, 23 Hildebrand, CT: Klinsmann
FIFA Confederations Cup 2017
Trapp, 2 Mustafi, 3 Hector, 4 Ginter, 5 Plattenhardt, 6 Henrichs, 7 Draxler, 8 Goretzka, 9 Wagner, 10 Demirbay, 11 Werner, 12 Leno, 13 Stindl, 14 Can, 15 Younes, 16 Rüdiger, 17 Süle, 18 Kimmich, 19 Sané, 20 Brandt, 21 Rudy, 22 ter Stegen, 23 Demme, CT: Löw

Giochi olimpici

Impero tedesco (dal 1871 al 1918)

Calcio ai Giochi Olimpici Estivi 1912
Weber, P Werner, D Hempel, D Hollstein, D Reese, D Röpnack, C Bosch, C Breunig, C Burger, C Glaser, C Hirsch, C Krogmann, C Ugi, A Förderer, A Fuchs, A Jäger, A Kipp, A Oberle, A Thiel, A Uhle, A Wegele, A Worpitzky, CT: commissione tecnica

Repubblica di Weimar (dal 1919 al 1933)

Calcio ai Giochi Olimpici Estivi 1928
Gehlhaar, P Stuhlfauth, P Wentorf, D Beier, D Heidkamp, D Kutterer, D Weber, C Gruber, C Kalb, C Knöpfle, C Leinberger, C Müller, C Nagelschmitz, C Reinmann, A Albrecht, A L. Hofmann, A R. Hofmann, A Horn, A Hornauer, A Kuzorra, A Pöttinger, A Schmitt, CT: Nerz

Germania nazista e post-bellica (dal 1933 al 1949)

Calcio ai Giochi Olimpici Estivi 1936
Buchloh, P Jakob, P Jürissen, D Ditgens, D Munkert, D Münzenberg, C Bernard, C Gellesch, C Goldbrunner, C Gramlich, C Janes, C Mehl, C Sold, A Eckert, A Elbern, A Gauchel, A Hohmann, A Lehner, A Lenz, A Siffling, A Simetsreiter, A Urban, CT: Nerz

NOTA: Per le informazioni sulle rose successive al 1948 visionare la pagina della Nazionale olimpica.

Mundialito

Mundialito 1980
Schumacher, 2 Kaltz, 3 Bonhof, 4 Förster, 5 Dietz, 6 Briegel, 7 Magath, 8 Rummenigge, 9 Hrubesch, 10 H. Müller, 11 K. Allofs, 12 Immel, 13 Niedermayer, 14 Hannes, 15 Votava, 16 Dremmler, 17 Allgöwer, 18 Borchers, CT: Derwall

Rosa attuale

Lo stesso argomento in dettaglio: Calciatori della Nazionale tedesca.

Lista dei giocatori convocati dal CT Julian Nagelsmann per le partite amichevoli contro Francia e Paesi Bassi rispettivamente del 23 e 26 marzo 2024.[34]

Presenze e reti aggiornate al 26 marzo 2024, dopo la partita contro i Paesi Bassi.

N.Pos.GiocatoreData nascita (età)Pres.RetiSquadra
12PBernd Leno4 marzo 1992 (32 anni)9-10
22PMarc-André ter Stegen30 aprile 1992 (31 anni)40-48
24POliver Baumann2 giugno 1990 (33 anni)0-0
2DAntonio Rüdiger3 marzo 1993 (31 anni)683
3DDavid Raum22 aprile 1998 (26 anni)200
4DJonathan Tah11 febbraio 1996 (28 anni)230
6DJoshua Kimmich8 febbraio 1995 (29 anni)846
15DRobin Koch17 luglio 1996 (27 anni)80
16DWaldemar Anton20 luglio 1996 (27 anni)10
18DMaximilian Mittelstädt18 marzo 1997 (27 anni)21
20DBenjamin Henrichs23 febbraio 1997 (27 anni)140
5CPascal Groß15 giugno 1991 (32 anni)50
8CToni Kroos4 gennaio 1990 (34 anni)10817
10CJamal Musiala26 febbraio 2003 (21 anni)272
11CChris Führich9 gennaio 1998 (26 anni)30
17CFlorian Wirtz3 maggio 2003 (20 anni)161
21Cİlkay Gündoğan 24 ottobre 1990 (33 anni)7518
23CRobert Andrich22 novembre 1994 (29 anni)30
7AKai Havertz11 giugno 1999 (24 anni)4415
9ANiclas Füllkrug9 febbraio 1993 (31 anni)1511
13AThomas Müller13 settembre 1989 (34 anni)12845
14AMaximilian Beier17 ottobre 2002 (21 anni)00
26ADeniz Undav19 luglio 1996 (27 anni)10

Record individuali

Lo stesso argomento in dettaglio: Calciatori della nazionale tedesca.

Statistiche aggiornate al 19 novembre 2023.

In grassetto i giocatori in attività con la maglia della nazionale.

Classifica presenze

PosizioneGiocatorePresenzeRetiPeriodo
1Lothar Matthäus150231980-2000
2Miroslav Klose137712001-2014
3Lukas Podolski130492004-2017
4Thomas Müller128452010-
5Bastian Schweinsteiger121242004-2016
6Manuel Neuer11702009-
7Philipp Lahm11352004 2014
8Jürgen Klinsmann108471987-1998
9Toni Kroos108172010-
10Jürgen Kohler10521986-1998

Classifica reti

PosizioneGiocatoreRetiPresenzePeriodo
1Miroslav Klose711372001-2014
2Gerd Müller68621966-1974
3Lukas Podolski491302004-2017
4Rudi Völler47901982-1994
Jürgen Klinsmann1081987-1998
6Karl-Heinz Rummenigge45951976-1986
Thomas Müller1282010-
8Uwe Seeler43721954-1970
9Michael Ballack42981999-2010
10Oliver Bierhoff37701996-2002

Record presenze e reti di ex giocatori della Germania Est nella Germania

NomePresenze con
la Germania Est
Reti con la
Germania Est
Presenze con
la Germania
Reti con
la Germania
Totale
presenze
Totale
reti
Ulf Kirsten49 (1985 - 1990)1451 (1992 - 2000)2010034
Matthias Sammer23 (1986 - 1990)651 (1990 - 1997)87414
Andreas Thom51 (1984 - 1990)1610 (1990 - 1992)26118
Thomas Doll29 (1986 - 1990)718 (1990 - 1993)1478
Dariusz Wosz7 (1989 - 1990)-17 (1997 - 2000)1241
Olaf Marschall4 (1984 - 1989)-13 (1994 - 1999)3173
Heiko Scholz7 (1987 - 1990)-1 (1992)-8-
Dirk Schuster4 (1990)-3 (1991)-7-
Per i giocatori che hanno giocato solo nella Nazionale della Germania Est, vedi la voce Nazionale di calcio della Germania dell'Est

Capitani

Nei primi anni di esistenza della nazionale tedesca, priva di un selezionatore propriamente detto, il capitano aveva il compito di impostare le tattiche della squadra, che veniva scelta dalla commissione tecnica. Il primo capitano della Germania fu Arthur Hiller, che giocò 4 partite internazionali, di cui 2 da capitano. Il primo giocatore che riuscì a mettere a referto 10 presenze come capitano della Germania fu, nel 1924, Adolf Jäger, che dopo quelle presenze terminò la propria carriera in nazionale. Quando fu assunto come commissario tecnico Otto Nerz, un addestratore del Terzo Reich, divenne capitano della nazionale il braccio esteso dell'addestratore. Sotto la gestione Nerz, Ludwig Leinberger batté il record di Jäger nella sua ultima partita in nazionale, nel 1933. Due anni dopo Fritz Szepan lo superò, portando il record a 30 partite da capitano nel 1939. Nell'ultima partita della nazionale del Reich, Paul Janes migliorò il record di partite da capitano con la Nationalmanschaft, innalzandolo a 31 partite.

Il primato di Szepan resistette per 28 anni, per poi essere battuto da Uwe Seeler il 9 maggio 1970. Nello stesso anno, Seeler portò il record a 40 partite prima della sua partita d'addio. Dal 19 novembre 1975 a detenere il record fu Franz Beckenbauer, che nella sua ultima partita giocata con la nazionale tedesca fissò il nuovo primato a 50 partite da capitano, di cui 47 consecutive. Egli è anche l'unico capitano ad aver vinto due titoli con la squadra (il campionato europeo di Belgio 1972 e il campionato mondiale di Germania Ovest 1974) e l'unico ad essere stato capitano in tre finali (due del campionato europeo - oltre alle due già citate, anche quella di Jugoslavia 1976 - e una del campionato mondiale). Bernard Dietz succedette come capitano a Beckenbauer e si aggiudicò in queste vesti il campionato d'Europa 1980, mentre Karl-Heinz Rummenigge, disputando la finale del campionato del mondo 1986, sua ultima partita in nazionale, divenne il nuovo primatista di presenze da capitano con la rappresentativa tedesca.

A privare Rumenigge del record fu, nel 1993, Lothar Matthäus, che, il 14 novembre 1999, portò il primato a 75 partite da capitano (72 dal primo minuto di gioco). Dal 1995 Matthäus indossò la fascia di capitano della Mannschaft solo quando il capitano Jürgen Klinsmann o, dal 1998, il suo successore Oliver Bierhoff non erano impiegati o venivano sostituiti durante la partita. Il successore di Bierhoff fu Oliver Kahn, che guidò la squadra da capitano nella finale del campionato del mondo 2002 e al campionato d'Europa 2004. Il commissario tecnico Klinsmann, subentrato nel 2004, nominò capitano Michael Ballack; durante le qualificazioni al campionato d'Europa 2008, questi fu costretto all'inattività da un infortunio prolungato, ragion per cui la fascia passò a Bernd Schneider. Ciononostante, Ballack figura al secondo posto nella classifica di presenze da capitano della Germania di tutti i tempi, con 55 partite. Al campionato del mondo 2010, stante un infortunio di Ballack, la fascia di capitano fu sul braccio di Philipp Lahm. Dopo il forfait mondiale e a seguito di alcune polemiche con Philipp Lahm e con il selezionatore Joachim Löw in merito alla fascia di capitano, Ballack non venne più convocato in nazionale. Il 16 giugno 2011 l'allenatore Löw annunciò la decisione di programmare il futuro della squadra senza Ballack.

Lahm vinse con i compagni il campionato del mondo 2014 dopo aver collezionato 53 partite da capitano (figura ancora oggi al terzo posto nella classifica di presenze con la fascia di capitano della Germania). Bastian Schweinsteiger, il suo successore come capitano, ritiratosi dalla nazionale nel 2016, collezionò 18 partite in questa veste, la maggior parte delle quali prima della sua nomina a capitano stabile. Il successivo capitano fu Manuel Neuer, che spesso aveva sostituito in questo ruolo Schweinsteiger e ha superato quota 50 presenze da capitano. Julian Draxler fu il capitano della Mannschaft durante la Confederations Cup 2017, avendo l'allenatore Löw deciso di fare a meno, per la competizione, della maggior parte dei calciatori stabilmente impiegati in nazionale. Draxler ebbe i gradi di capitano della nazionale tedesca per la prima volta contro la Polonia il 13 maggio 2014, divenendo, all'età di 20 anni e 235 giorni, il più giovane capitano nella storia della Nationalmannschaft, battendo così Christian Schmidt.

CalciatoreRuoloPeriodo in nazionalePeriodo da capitanoPresenzeReti
Arthur HillerA1908-1909190840
Eugen KippA1908-191319081810
Josef GlaserC1909-19121909-191050
Camillo UgiC1909-19121910-1911151
Max BreunigC1910-19131910-191392
Helmut RöpnackC1909-19131913100
Adolf JägerA1908-19241914-19241810
Otto HarderA1914-19261925-19261514
Hans KalbC1920-19281927-1928152
Heinrich StuhlfauthP1920-19301920-1930210
Ludwig HofmannA1926-19311930184
Richard HofmannA1927-19331930-19312524
Heinrich WeberD1928-19311931120
Ludwig LeinbergerC1927-19331931-1933240
Ernst AlbrechtA1928-19341933-1934174
Fritz SzepanA1929-19391934-1939348
Paul JanesD1932-19421939-1942717
Andreas KupferC1935-19501950441
Fritz WalterA1940-19581951-19566133
Hans SchäferA1952-19621957-1958 e 19623915
Helmut RahnA1951-19601958-19594021
Herbert ErhardtD1953-19611959-1962500
Uwe SeelerA1954-19701962-19707244
Wolfgang OverathC1963-19741970-19718117
Franz BeckenbauerD1965-19771972-197710314
Berti VogtsD1967-19781977-1978961
Sepp MaierP1966-19791978-1979950
Bernard DietzD1974-19811979-1981530
Karl-Heinz RummeniggeA1975-19861981-19869545
Harald SchumacherP1978-19861986760
Klaus AllofsC1978-19881986-19885617
Lothar MatthäusD/C1980-20001988-199415023
Jürgen KlinsmannA1987-19981995-199813656
Oliver BierhoffA1996-20021998-20017037
Oliver KahnP1994-20062001-2004860
Michael BallackC1998-20102004-20109842
Philipp LahmD2004-20142010-20141135
Bastian SchweinsteigerC2004-20162014-201612124
Manuel NeuerP2010-2016-1090

Commissari tecnici

Dal debutto nel 1908, la nazionale tedesca ha avuto dieci selezionatori, tutti di nazionalità tedesca, di cui solo cinque non hanno vestito la maglia della Nationalmannschaft: Otto Nerz, Erich Ribbeck, Joachim Löw,[35] Hans-Dieter Flick e Julian Nagelsmann.

Dal 1908 al 1926 non vi era un vero e proprio commissario tecnico (Bundestrainer), dato che i calciatori della nazionale venivano selezionati da un comitato della DFB, la federcalcio nazionale.[36] Nel 1926 fu nominato il primo commissario tecnico, Otto Nerz, che condusse la squadra al terzo posto al campionato del mondo 1934 e ai quarti di finale del torneo calcistico dei Giochi olimpici del 1936, tenutisi a Berlino. Nerz fu poi sostituito dal proprio vice, Sepp Herberger,[37] timoniere della spedizione tedesca vittoriosa al campionato del mondo 1954 e poi fermatasi alle semifinali al campionato del mondo 1958 e ai quarti di finale al campionato del mondo 1962. Berger, alla guida della Mannschaft per quasi vent'anni ad eccezione del periodo 1942-1950, in cui l'attività calcistica fu limitata dalla seconda guerra mondiale, è il selezionatore rimasto in carica più a lungo nella storia della nazionale tedesca. Nel 1964, dopo un'amichevole contro la Finlandia, si dimise per lasciare il posto al suo vice, Helmut Schön,[38] già selezionatore della nazionale della Saar dal 1952 al 1957. Schön ottenne il secondo posto al campionato del mondo 1966 e trionfò al campionato d'Europa 1972 e al campionato del mondo 1974 disputato in casa, oltre a ottenere il secondo posto al campionato d'Europa 1976 e il terzo posto al campionato del mondo 1970, grazie anche a una squadra molto forte, che aveva in Uli Hoeneß, Franz Beckenbauer e Gerd Müller i propri punti di forza. Eliminato al secondo turno al campionato del mondo 1978, Schön si dimise con un bilancio lusinghiero: record di partite (25) e di vittorie (16) da commissario tecnico della Mannschaft in Coppa del mondo. Nel primo periodo alla guida della compagine tedesca, Derwall registrò, inoltre, un primo record, quello del maggior numero di partite giocate senza una sconfitta (23), oltre al record del maggior numero di vittorie consecutive (12).

Sepp Herberger, Bundestrainer della nazionale del Reich dal 1936 al 1942 e poi della Germania federale dal 1950 al 1964, è il tecnico più longevo sulla panchina tedesca.

Jupp Derwall, vice di Schön, prese la guida della nazionale nel 1978 e la condusse alla vittoria del campionato d'Europa 1980 e al secondo posto al campionato del mondo 1982, per poi essere esonerato dopo la fallimentare esperienza al campionato d'Europa 1984, chiusa al primo turno.[39] Per sostituirlo la federazione nominò una bandiera del calcio tedesco, Franz Beckenbauer[40] che all'epoca esordiva nelle vesti di allenatore. Kaiser Franz conseguì il secondo posto al campionato del mondo 1986 e si fermò in semifinale al campionato d'Europa 1988, per poi vincere il campionato del mondo 1990: vincendo il mondiale sia da allenatore sia da calciatore, eguagliò il brasiliano Mário Zagallo. Il successivo commissario tecnico fu Berti Vogts,[41] che era stato assistente di Beckenbauer insieme a Holger Osieck. Vogts, primo selezionatore della nazionale tedesca dopo la riunificazione del paese, ottenne la seconda piazza al campionato d'Europa 1992, non andò oltre i quarti di finale del campionato del mondo 1994 e vinse il campionato d'Europa 1996, per poi dimettersi qualche mese dopo la fallimentare spedizione al campionato del mondo 1998, dove la Germania uscì malamente ai quarti di finale.[42][43] La panchina della Mannschaft fu assegnata a Paul Breitner, ma a causa di divergenze sorte con il presidente federale Egidius Braun e ai malumori di alcuni dirigenti federali circa la sua designazione, l'ipotesi sfumò nel giro di 17 ore.[44][45] Il ruolo di commissario tecnico fu affidato a Erich Ribbeck,[46] già vice di Jupp Derwall dal 1978 al 1984: all'età di 61 anni, egli divenne il più vecchio selezionatore della nazionale tedesca. Alla Confederations Cup 1999 la Germania, piena di seconde linee, uscì al primo turno e ugualmente fallimentare fu l'esperienza al campionato d'Europa 2000, terminata già dopo la fase a gruppi. Dopo le dimissioni di Ribbeck, nel giugno 2000,[47] fu la volta di Rudi Völler,[48] che rimpiazzò il successore designato, Christoph Daum, coinvolto in uno scandalo di cocaina.[49][50] Ottennuta la qualificazione al campionato del mondo 2002 tramite gli spareggi, Völler condusse i suoi al secondo posto nel torneo e subì una brutta eliminazione al primo turno del campionato d'Europa 2004, che causò le dimissioni dell'ex calciatore.[51]

Nel 2004 la federazione decise di ingaggiare l'esordiente Jürgen Klinsmann, capitano della nazionale tedesca campione del mondo nel 1990 e già vice di Völler. Proponendo un calcio propositivo e lanciando alcuni giovani, egli ottenne il terzo posto alla Confederations Cup 2005 giocata in casa e il terzo posto al campionato del mondo 2006 giocato in casa. Dopo le dimissioni di Klinsmann,[52] la sua eredità fu raccolta dal vice Joachim Löw, che guadagnò il secondo posto al campionato d'Europa 2008 e il terzo posto al campionato del mondo 2010, per poi uscire dal campionato d'Europa 2012 in semifinale e vincere il campionato del mondo 2014. La gestione di Löw proseguì negli anni a venire, passando per l'eliminazione in semifinale al campionato d'Europa 2016, la vittoria della Confederations Cup 2017 e l'estromissione al primo turno del campionato del mondo 2018, evento che in un mondiale si era verificato per i tedeschi solo nel 1938, quando la competizione si svolgeva interamente con turni ad eliminazione diretta. Dopo aver deluso nella UEFA Nations League 2018-2019 e nella UEFA Nations League 2020-2021, la squadra fu eliminata agli ottavi di finale del campionato d'Europa 2020, perdendo per 2-0 contro l'Inghilterra padrona di casa. Questa partita chiuse la lunga era Löw e aprì quella di Hans-Dieter Flick, che non rispettò le attese nella UEFA Nations League 2022-2023 e uscì al primo turno del campionato del mondo 2022.

Dati aggiornati al 9 settembre 2023.

NomePeriodoPartiteVittoriePareggiSconfitteReti fatteReti subiteDifferenza reti
Comitato DFB1908-192658161230119146−27
Otto Nerz1926-193670421018192113+79
Sepp Herberger1936-1964167942746435250+185
Helmut Schön1964-1978139873121292107+185
Jupp Derwall1978-19846744121114460+84
Franz Beckenbauer1984-19906634201210761+46
Berti Vogts1990-199810266241220686+120
Erich Ribbeck1998-20002410684231+11
Rudi Völler2000-20045329111310957+52
Jürgen Klinsmann2004-20063420868143+38
Joachim Löw2006-20211891203831448189+259
Hans-Dieter Flick2021-20232512766030+30
Julian Nagelsmann2023-

Confronti con altre nazionali

Tra gli avversari nazionali contro cui sono stati disputati almeno 10 incontri, la Germania presenta i seguenti saldi.

Saldo positivo

NazionaleGiocateVintePareggiatePerseReti fatteReti subiteDifferenzaUltima vittoriaUltimo pariUltima sconfitta
Svizzera53368914269+7326 marzo 200813 ottobre 202026 maggio 2012
Paesi Bassi461717128777+1026 marzo 202429 marzo 20226 settembre 2019
Austria40256109057+336 settembre 201318 novembre 199221 novembre 2023
Svezia37169127261+1123 giugno 201816 ottobre 201219 aprile 1978
Ungheria351311127367+74 giugno 201611 giugno 202223 settembre 2022
Danimarca2715585538+1717 giugno 20122 giugno 202128 marzo 2007
Spagna269983132+018 novembre 201427 novembre 202217 novembre 2020
Belgio2520155826+3211 ottobre 201122 settembre 198228 marzo 2023
Jugoslavia2514474631+1510 giugno 199021 giugno 19989 maggio 1973
Finlandia2316618219+6331 agosto 201614 ottobre 200912 agosto 1923
Norvegia2215525917+424 settembre 20172 novembre 193011 febbraio 2009
Bulgaria2116235624+3215 novembre 199520 agosto 20027 giugno 1995
Polonia2113723412+224 settembre 201516 giugno 201616 giugno 2023
Irlanda209563524+1111 ottobre 201314 ottobre 20148 ottobre 2015
Turchia2014344913+367 ottobre 20119 ottobre 199918 novembre 2023
Portogallo1911533318+1519 giugno 20216 settembre 199720 giugno 2000
Cecoslovacchia1710434028+121º luglio 199022 aprile 199229 aprile 1964
Galles179622610+161º aprile 200921 novembre 200714 maggio 2002
Irlanda del Nord1711423814+245 ottobre 20179 novembre 199616 novembre 1983
Scozia178542623+37 settembre 20157 giugno 200328 aprile 1999
Albania1413103810+286 giugno 200117 dicembre 1967-
Lussemburgo1312016011+4927 maggio 2006-26 marzo 1939
Romania1510324119+218 ottobre 202112 giugno 200028 aprile 2004
Messico125622411+1329 giugno 201718 ottobre 202317 giugno 2018
Unione Sovietica129032211+1127 marzo 1991-28 agosto 1985
Slovacchia118032512+1326 giugno 2016-29 maggio 2016
Stati Uniti118042317+ 614 ottobre 2023-10 giugno 2015
Uruguay118212912+1729 maggio 201125 aprile 19903 giugno 1928

NB: come da regolamento FIFA, le gare terminate ai rigori si considerano pareggiate.

NB: Per Unione Sovietica s'intende la nazionale che giocò dal 1924 al 1991, per Cecoslovacchia s'intende la nazionale che giocò dal 1920 al 1993, in cui militavano sia i cechi che gli slovacchi, e per Jugoslavia s'intende la nazionale che giocò dal 1920 al 1992, in cui militavano croati, bosniaci, macedoni, serbi, sloveni e montenegrini.

Saldo negativo

NazionaleGiocateVintePareggiatePerseReti fatteReti subiteDifferenzaUltima vittoriaUltimo pariUltima sconfitta
Inghilterra39157174976-2722 marzo 201726 settembre 202229 giugno 2021
Italia371012154753-614 giugno 20224 giugno 202228 giugno 2012
Francia34128155051-123 marzo 20246 settembre 201815 giugno 2021
Brasile2355133141-108 luglio 20148 settembre 200427 marzo 2018
Argentina2275103334-213 luglio 20149 ottobre 20193 settembre 2014

NB: come da regolamento FIFA le gare terminate ai rigori contro Cecoslovacchia (20 giugno 1976, persa), Francia (8 luglio 1982, vinta), Messico (21 giugno 1986, vinta), Svezia (31 marzo 1988, persa), Inghilterra (4 luglio 1990 e 26 giugno 1996, vinte), Argentina (30 giugno 2006, vinta) e Italia (2 luglio 2016, vinta) sono considerate partite pareggiate.

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN130961346 · GND (DE10278272-6 · WorldCat Identities (ENviaf-130961346
Portale Calcio: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di calcio