Campionato mondiale di calcio 1990

14ª edizione del campionato mondiale di calcio FIFA

Il campionato mondiale di calcio 1990 (in inglese 1990 FIFA World Cup, "Coppa del Mondo FIFA 1990") fu la 14ª edizione della massima competizione calcistica per squadre nazionali maschili organizzata dalla FIFA.

Coppa del mondo FIFA 1990
Logo della competizione
CompetizioneCampionato mondiale di calcio
Sport Calcio
Edizione14ª
OrganizzatoreFIFA
Datedall'8 giugno 1990
all'8 luglio 1990
LuogoBandiera dell'Italia Italia
Partecipanti24 (106 alle qualificazioni)
Impianto/i12 stadi
Risultati
VincitoreBandiera della Germania Ovest Germania Ovest
(3º titolo)
SecondoBandiera dell'Argentina Argentina
TerzoBandiera dell'Italia Italia
QuartoBandiera dell'Inghilterra Inghilterra
Statistiche
Miglior giocatoreBandiera dell'Italia Salvatore Schillaci
Miglior marcatoreBandiera dell'Italia Salvatore Schillaci (6)
Incontri disputati52
Gol segnati115 (2,21 per incontro)
Pubblico2 517 348
(48 411 per incontro)
La Germania Ovest campione del mondo per la terza volta nella sua storia
Cronologia della competizione
19861994

Si tenne in Italia dall'8 giugno all'8 luglio 1990 e si concluse con la vittoria della Germania Ovest che batté in finale l'Argentina per 1-0.

Terza edizione a 24 squadre, è quella che nelle cinque edizioni complessivamente disputate con tale configurazione fece registrare la media-goal più bassa 115 per 52 incontri pari a 2,21: tale media risulta anche la più bassa fra tutte le edizioni del campionato del mondo disputate – fino al 2022 incluso.

L'organizzazione

Lo stadio Olimpico di Roma nel 1989, in ristrutturazione in vista dell'appuntamento mondiale.

Il 19 maggio 1984 il comitato esecutivo della FIFA in riunione a Zurigo assegnò alla Federazione Italiana Giuoco Calcio l'organizzazione del mondiale di calcio 1990[1][2][3], preferendola alla candidatura dell'Unione Sovietica a scrutinio segreto per 16 voti contro 4[1], aveva già ospitato il secondo campionato nel 1934[4].

Si trattava della seconda volta che l'Italia ospitava il campionato mondiale, prima nel dopoguerra: nel 1934, oltre che Paese organizzatore, l'Italia fu anche vincitrice della competizione.

In vista dell'evento, il Comitato Organizzatore Locale (COL) guidato da Luca Cordero di Montezemolo[5] si mosse già agli inizi del 1986, per poi partire ufficialmente coi preparativi nel novembre successivo.[6]

Questa edizione del Mondiale fu per il tempo una delle più avanzate dal punto di vista tecnologico: presso tutte le sedi operative dedicate agli operatori della stampa e dei mass media (la cittadella televisiva di Saxa Rubra, i centri e le sale stampa delle 12 città ospitanti, le tribune stampa degli stadi, la carrozza stampa e conferenze delle Ferrovie dello Stato) furono messe a disposizione tecnologie informatiche e della comunicazione all'avanguardia, di cui fruirono oltre 40 000 operatori accreditati. Le dirette televisive generarono 28 miliardi di contatti.[7]

La mascotte Ciao

La FIGC dovette però affrontare la questione degli stadi, la maggior parte dei quali era giudicata inadeguata ad accogliere un simile evento[8]; alcuni di essi vennero quindi riammodernati, mentre altri furono costruiti appositamente, in molti casi con interventi non strettamente necessari o scarsamente lungimiranti, che spesso produssero impianti destinati a rapida obsolescenza, poca flessibilità e funzionalità ed esorbitanti costi di gestione.[7][9] Ciò, unitamente agli abnormi costi complessivi, alle molte infrastrutture incompiute o destinate a precoce abbandono a manifestazione finita, non mancò di dar luogo a polemiche e inchieste[10], dovendosi inoltre registrare ben 24 morti sul lavoro.[7][11] Si segnalarono anche 678 infortuni.[7][12]

Inno ufficiale dell'evento fu To Be Number One di Giorgio Moroder Project, musicata da Giorgio Moroder con testo di Tom Whitlock, la cui versione italiana Un'estate italiana (divenuta nota anche come Notti magiche) fu interpretata da Gianna Nannini e Edoardo Bennato che ne scrissero anche il testo[13]. Un altro brano diffuso sull'onda del mondiale, soprattutto in Germania era la canzone Go get the Cup interpretata da David Hanselmann[14], usata dall'ARD nei programmi calcistici durante i mondiali[15].

Mascotte ufficiale della manifestazione fu Ciao, ideata dal grafico Lucio Boscardin: la stilizzazione di un calciatore, composto da elementi cubici di colore verde, bianco e rosso, che abbozzava un palleggio e che, scomposto e ricomposto, formava la parola "Italia". Il nome della mascotte fu deciso, in una sorta di referendum settimanale, direttamente dagli scommettitori del Totocalcio tra una rosa di cinque nomi (Amico, Beniamino, Bimbo, Ciao, Dribbly).[16]

Durante la cerimonia di apertura, modelli da tutti i continenti presenti al Mondiale sfilarono con capi disegnati da alcuni grandi stilisti italiani: l'America con Valentino in rosso (il colore preferito dello stilista), l'Africa con Missoni in nero, l'Asia con Mila Schön in giallo, e l'Europa con Gianfranco Ferré in verde. Come musiche, all'inizio della cerimonia Bennato e la Nannini cantarono Un'estate italiana, poi il gruppo Giorgio Moroder Project reinterpretò cinque brani sempre abbinati ai continenti (We Are the World di USA for Africa, Pata Pata di Miriam Makeba, Hand in Hand dei Koreana (già canzone ufficiale dei Giochi Olimpici di Seul 1988), Forbidden Colours di Ryūichi Sakamoto, e All You Need Is Love dei Beatles) per concludere con To Be Number One. Alla fine della cerimonia, fu mostrato un concerto di un'orchestra diretta da Riccardo Muti.

Stadi

Gli stadi scelti per ospitare il campionato mondiale di calcio 1990 furono 12 in 12 città:

BariBolognaCagliariFirenze
Stadio San NicolaStadio Renato Dall'AraStadio Sant'EliaStadio Comunale
41°05′05.05″N 16°50′24.26″E / 41.084736°N 16.840072°E41.084736; 16.840072 (Stadio San Nicola)44°29′32.33″N 11°18′34.8″E / 44.492314°N 11.309667°E44.492314; 11.309667 (Stadio Renato Dall'Ara)39°11′57.82″N 9°08′05.83″E / 39.199394°N 9.134953°E39.199394; 9.134953 (Stadio Sant'Elia)43°46′50.96″N 11°16′56.13″E / 43.780822°N 11.282258°E43.780822; 11.282258 (Stadio Artemio Franchi)
Capienza: 56 875[17]Capienza: 37 825[17]Capienza: 40 117[17]Capienza: 41 300[17]
GenovaPalermo
Stadio Luigi FerrarisStadio La Favorita
44°24′59.15″N 8°57′08.74″E / 44.416431°N 8.952428°E44.416431; 8.952428 (Stadio Luigi Ferraris)38°09′09.96″N 13°20′32.19″E / 38.152767°N 13.342275°E38.152767; 13.342275 (Stadio Renzo Barbera)
Capienza: 35 921[17]Capienza: 36 982[17]
MilanoNapoli
Stadio Giuseppe MeazzaStadio San Paolo
45°28′40.89″N 9°07′27.14″E / 45.478025°N 9.124206°E45.478025; 9.124206 (Stadio Giuseppe Meazza)40°49′40.68″N 14°11′34.83″E / 40.827967°N 14.193008°E40.827967; 14.193008 (Stadio San Paolo)
Capienza: 76 398[17]Capienza: 74 090[17]
RomaTorinoUdineVerona
Stadio OlimpicoStadio delle AlpiStadio FriuliStadio Marcantonio Bentegodi
41°56′01.99″N 12°27′17.23″E / 41.933886°N 12.454786°E41.933886; 12.454786 (Stadio Olimpico (Roma))45°06′34.42″N 7°38′28.54″E / 45.109561°N 7.641261°E45.109561; 7.641261 (Stadio delle Alpi)46°04′53.77″N 13°12′00.49″E / 46.081603°N 13.200136°E46.081603; 13.200136 (Stadio Friuli)45°26′07.28″N 10°58′07.13″E / 45.435356°N 10.968647°E45.435356; 10.968647 (Stadio Marcantonio Bentegodi)
Capienza: 80 258[17]Capienza: 67 411[17]Capienza: 38 685[17]Capienza: 40 976[17]

Squadre partecipanti

Lo stesso argomento in dettaglio: Convocazioni per il campionato mondiale di calcio 1990.
Pr.SquadraData di qualificazione certaConfederazionePartecipante in quantoPartecipazioni precedenti al torneo
1 Italia19 maggio 1984UEFARappresentativa della nazione organizzatrice della fase finale11 (1934, 1938, 1950, 1954, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982, 1986)
2 Argentina29 giugno 1986CONMEBOLPaese detentore del titolo9 (1930, 1934, 1958, 1962, 1966, 1974, 1978, 1982, 1986)
3 Costa Rica16 luglio 1989CONCACAFVincitrice del campionato CONCACAF
4 Jugoslavia6 settembre 1989UEFAVincitrice del Gruppo 5 (UEFA)7 (1930, 1950, 1954, 1958, 1962, 1974, 1982)
5 Brasile10 settembre 1989CONMEBOLVincitrice del Gruppo C (CONMEBOL)13 (1930, 1934, 1938, 1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982, 1986)
6 Uruguay24 settembre 1989CONMEBOLVincitrice del Gruppo A (CONMEBOL)8 (1930, 1950, 1954, 1962, 1966, 1970, 1974, 1986)
7 Paesi Bassi4 ottobre 1989UEFAVincitrice del Gruppo 4 (UEFA)4 (1934, 1938, 1974, 1978)
8 Germania Ovest4 ottobre 1989UEFASeconda classificata del Gruppo 4 (UEFA)11 (1934, 1938, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982, 1986)
9 Svezia11 ottobre 1989UEFAVincitrice del Gruppo 2 (UEFA)9 (1930, 1934, 1938, 1950, 1954, 1958, 1970, 1974, 1978)
10 Inghilterra11 ottobre 1989UEFASeconda classificata del Gruppo 2 (UEFA)8 (1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1982, 1986)
11 Spagna11 ottobre 1989UEFAVincitrice del Gruppo 6 (UEFA)7 (1934, 1950, 1962, 1966, 1978, 1982, 1986)
12 Irlanda15 ottobre 1989UEFASeconda classificata del Gruppo 6 (UEFA)-
13 Corea del Sud25 ottobre 1989AFCVincitrice del Secondo Turno (AFC)2 (1954, 1986)
14 Belgio25 ottobre 1989UEFAVincitrice del Gruppo 7 (UEFA)7 (1930, 1934, 1938, 1954, 1970, 1982, 1986)
15 Emirati Arabi Uniti28 ottobre 1989AFCSeconda classificata del Secondo Turno (AFC)
16 Colombia30 ottobre 1989CONMEBOLVincitrice dello Spareggio CONMEBOL-OFC1 (1962)
17 Romania15 novembre 1989UEFAVincitrice del Gruppo 1 (UEFA)5 (1930, 1934, 1938, 1962, 1970)
18 Unione Sovietica15 novembre 1989UEFAVincitrice del Gruppo 3 (UEFA)6 (1958, 1962, 1966, 1970, 1982, 1986)
19 Austria15 novembre 1989UEFASeconda classificata del Gruppo 3 (UEFA)5 (1934, 1954, 1958, 1978, 1982)
20 Scozia15 novembre 1989UEFASeconda classificata del Gruppo 5 (UEFA)6 (1954, 1958, 1974, 1978, 1982, 1986)
21 Cecoslovacchia15 novembre 1989UEFASeconda classificata del Gruppo 7 (UEFA)7 (1934, 1938, 1954, 1958, 1962, 1970, 1982)
22 Egitto17 novembre 1989CAFVincitrice del Playoff (CAF)1 (1934)
23 Camerun19 novembre 1989CAFVincitrice del Playoff (CAF)1 (1982)
24 Stati Uniti19 novembre 1989CONCACAFSeconda classificata del campionato CONCACAF3 (1930, 1934, 1950)

Nota bene: nella sezione "partecipazioni precedenti al torneo", le date in grassetto indicano che la nazione ha vinto quella edizione del torneo, mentre le date in corsivo indicano la nazione ospitante.

Qualificazioni

Lo stesso argomento in dettaglio: Qualificazioni al campionato mondiale di calcio 1990.

Il sorteggio per determinare la composizione dei gruppi eliminatori si svolse a Zurigo (Svizzera) il 12 dicembre 1987, alla presenza di vari personaggi sportivi e dello spettacolo: Pelé, Michel Platini, Luciano Pavarotti, Adriano Celentano e Gianna Nannini.[18][19] Alla fase di qualificazione furono ammesse 112 Nazionali.[20] Gli incontri si svolsero dall'inizio del 1988 all'autunno 1989, terminando con i vari spareggi.[21][22][23]

La fase eliminatoria riservò delle sorprese, tra cui l'eliminazione della Francia reduce da due semifinali mondiali consecutive.[24] L'Inghilterra si qualificò da imbattuta e senza subire alcun gol, al pari delle altre potenze europee. L'Italia e l'Argentina, esentate dagli impegni eliminatori, si prepararono tramite le amichevoli e i rispettivi tornei continentali.

Piazzamenti delle nazionali

In Sudamerica superarono il turno l'Uruguay e il Brasile, vittima di un episodio che ebbe discreta eco: durante la gara contro il Cile il portiere andino Rojas finse di essere stato colpito da un petardo e si accasciò a terra, provvedendo di nascosto a incidersi il sopracciglio con un minuscolo bisturi.[25] Il sangue fece sospendere la partita,[25] ma la truffa venne scoperta e il Cile fu squalificato dai mondiali in Italia e anche da quelli di Stati Uniti 1994. Successivamente il trentaduenne Rojas venne squalificato a vita dalla FIFA.[25][26] La Colombia dovette aspettare lo spareggio con Israele per la certezza della qualificazione.

In Africa, Egitto e Camerun la spuntarono nelle due finali su Algeria e Tunisia; in Nord e Centro America la Costa Rica approfittò dell'esclusione del Messico – colpito da una squalifica biennale, in origine applicata alla sola nazionale giovanile (che nel 1988 schierò giocatori oltre il limite di età consentito nelle qualificazioni al mondiale Under-20 del 1989 in Arabia Saudita), ma in seguito estesa dalla FIFA a tutte le competizioni internazionali[27] – per accedere al girone finale, dove, insieme agli Stati Uniti, superò il turno eliminando Trinidad e Tobago, Guatemala ed El Salvador. In Asia uscirono vincitori Corea del Sud ed Emirati Arabi Uniti, ai danni di Qatar, Cina, Arabia Saudita e Corea del Nord.

Il sorteggio della fase finale ebbe luogo al PalaLottomatica di Roma sabato 9 dicembre 1989.[28] L'evento fu trasmesso in diretta televisiva, con Pippo Baudo e Sophia Loren a condurre la serata[29]. Tra i vari ospiti, oltre a ex calciatori, figurò Luciano Pavarotti.[29] All'Italia testa di serie a Roma (le cui avversarie furono estratte da Bruno Conti[29]) capitarono Austria, Cecoslovacchia e Stati Uniti (oltre alla capitale, fu Firenze a ospitare gli incontri); all'Argentina (a Napoli, altre gare a Bari) toccarono in sorte l'Unione Sovietica, finalista dell'europeo 1988 e campione olimpico a Seul 1988, la Romania e il Camerun; il Brasile, campione della Copa América 1989 (Torino e Genova), trovò Scozia, Svezia e Costa Rica; la Germania (Milano e Bologna) fu estratta con Jugoslavia, Colombia e Emirati Arabi Uniti; il gruppo E (testa di serie a Verona, altre gare a Udine) presentava Spagna, Belgio, Corea del Sud e Uruguay. Infine, il gruppo di Palermo e Cagliari mise l'Inghilterra di fronte a Irlanda, Paesi Bassi (campione d'Europa in carica) ed Egitto.[30][31]

Sorteggio

Il sorteggio avviene il 9 dicembre 1989 a Roma.

La FIFA, per stabilire le teste di serie, sceglie le nazionali meglio classificate nei due mondiali precedenti. Le rimanenti vengono suddivise seguendo un criterio geografico. Le sei teste di serie, inoltre, vengono attribuite d'ufficio ai gruppi.

Ecco la composizione delle fasce destinate al sorteggio:

Teste di seriePrimo gruppoSecondo gruppoTerzo gruppo
Italia (gruppo A) Camerun Cecoslovacchia Austria
Argentina (gruppo B) Corea del Sud Colombia Jugoslavia
Brasile (gruppo C) Costa Rica Irlanda Paesi Bassi
Germania Ovest (gruppo D) Egitto Romania Scozia
Belgio (gruppo E) Emirati Arabi Uniti Svezia Spagna
Inghilterra (gruppo F) Stati Uniti Uruguay Unione Sovietica

Struttura del torneo

La cerimonia di apertura allo stadio Giuseppe Meazza di Milano, 8 giugno 1990

Come nella precedente edizione, le 24 squadre nazionali vennero suddivise in 6 gironi da 4 squadre ciascuna. Le 2 migliori squadre per girone e le 4 migliori terze accedevano poi alla fase a eliminazione diretta, che constava di ottavi di finale, quarti, semifinali, e finali per il primo e per il terzo posto.

Gli stadi selezionati per ospitare il mondiale italiano furono 12 e vennero sistemati per ospitare le partite, in ambito geografico a gruppi di 2. Così, per esempio, le 6 partite del gruppo A dell'Italia si giocarono fra gli stadi di Roma e Firenze; il gruppo C, col Brasile testa di serie, giocò le partite negli stadi di Torino e di Genova; il gruppo D, con la Germania Ovest testa di serie, negli stadi di Milano e Bologna. In questo contesto è utile ricordare anche che la testa di serie di ogni girone giocò le sue 3 partite nello stadio principale e più capiente, mentre le altre 3 nazionali disputarono 2 partite nel secondo stadio, e la terza partita in "casa" della testa di serie, secondo un sistema già sperimentato nell'edizione di Spagna 1982; la vincente del raggruppamento, inoltre, aveva poi diritto a giocare il primo incontro a eliminazione diretta (ottavo di finale) nello stadio principale del suo girone.

Furono applicate due deroghe a questo sistema geografico. La prima fu relativa alla partita d'esordio dei mondiali che, come di consueto, vedeva sfidarsi i campioni del mondo in carica contro un'altra formazione del proprio girone. In questo caso l'Argentina affrontò il Camerun a Milano, sede della cerimonia di apertura dei campionati, invece che a Napoli dove avrebbe poi giocato le successive due partite e che era sede, insieme a Bari, delle partite del gruppo B. La seconda deroga riguardò invece un ottavo di finale: l'Inghilterra, che aveva giocato le sue partite del girone F a Cagliari, e nonostante avesse anche vinto lo stesso, per il primo incontro della fase a eliminazione diretta fu dirottata a Bologna.

Riassunto del torneo

Fase a gironi

Gruppo A

L'Italia, paese organizzatore e qualificata d'ufficio alla fase finale, raggiunse il terzo posto con una squadra di giovani elementi.

Il sorteggio della fase finale del torneo riservò all'Italia padrona di casa il primo incontro del Gruppo A, opposta, in un Olimpico gremito, all'Austria. Nel primo tempo gli azzurri colsero soltanto un palo esterno dalla distanza con Ancelotti, ma nella ripresa la squadra di Azeglio Vicini intensificò gli attacchi e impegnando il portiere Lindenberger in almeno due occasioni nitide, con Donadoni e De Agostini. Al 75' Vicini sostituì Carnevale con lo juventino Schillaci: passarono appena quattro minuti e su un cross di Gianluca Vialli fu proprio il neo entrato a realizzare di testa il decisivo 1-0.[25]

Il giorno dopo i cecoslovacchi risposero con un secco 5-1 agli Stati Uniti, mentre quattro giorni dopo a Roma, tornò in campo l'Italia, opposta agli americani. Dopo 11 minuti di gioco l'Italia passò in vantaggio: su assist di Donadoni, Giannini entrò in area e superò Meola. Al 32' Vialli calciò sul palo un rigore, mentre al 68' furono i nordamericani ad andare vicini al gol su una punizione di Murray deviata da Zenga, il quale si superò anche sul tap-in successivo di Vermes. Finì 1-0 e la Nazionale azzurra poté considerare archiviato il primo turno, così come la Cecoslovacchia che batté l'Austria. Tuttavia, per concludere il girone al primo posto, piazzamento prezioso per continuare a giocare all'Olimpico ed evitare incroci rischiosi (come un eventuale quarto di finale contro i tedeschi), l'Italia avrebbe dovuto superare la Cecoslovacchia, la quale poteva contare su una migliore differenza reti.

L'Italia batté quindi la Cecoslovacchia nel terzo incontro. All'Olimpico aprì le marcature Schillaci, che deviò in porta un tiro da fuori area di Giannini, e raddoppiò nella ripresa Roberto Baggio dopo aver ubriacato la difesa avversaria a suon di dribbling.[25]

Gruppo B

La rete di François Omam-Biyik che permise al Camerun di battere a sorpresa per 1-0 i campioni uscenti dell'Argentina a Milano

La partita inaugurale dei Mondiali si svolge l'8 giugno 1990 allo Stadio San Siro di Milano fra i campioni in carica dell'Argentina e il Camerun, tornato a disputare un torneo internazionale a otto anni di distanza da Spagna 1982.[32] Di quella squadra facevano parte il trentottenne Milla (che però quel giorno partì come riserva), il portiere N'Kono, il libero Kundé (tutti presenti due edizioni prima) e altri giocatori poco conosciuti al grande pubblico.[33] Dopo un primo tempo concluso a reti inviolate, gli africani restarono in dieci a causa dell'espulsione di André Kana-Biyik all'ora di gioco, ma l'Albiceleste del contestato Maradona, apparsa fin da subito nervosa e condizionata da malanni fisici,[34] non riuscì a beneficiare della superiorità numerica, finendo per subire al 67' il gol dell'1-0 su colpo di testa di François Omam-Biyik: la conclusione non fu potente, ma il portiere Pumpido si fece sfuggire incredibilmente il pallone, che terminò in porta.[35] Il Camerun resistette anche in nove (espulso nel finale Massing per un fallo su Caniggia lanciato a rete) e colse la sua prima storica vittoria ai Mondiali.[25][36]

Marius Lăcătuș (in primo piano) in azione per la Romania nel successo 2-0 sull'Unione Sovietica a Bari

Il 13 giugno l'Argentina, chiamata a riscattarsi in seguito alla cocente sconfitta nel primo incontro, batté al San Paolo di Napoli l'URSS, la quale iniziò subito a cingere d'assedio la metà campo dei sudamericani.[37] Dopo soli dieci minuti di gioco l'estremo difensore argentino Pumpido si scontrò accidentalmente con Serrizuela, riportando la frattura di tibia e perone, venendo quindi sostituito da Sergio Goycochea: per i biancocelesti sarà la svolta del Mondiale.[38] Peraltro in quell'incontro, diretto dallo svedese Erik Fredriksson, subito prima del vantaggio argentino alla squadra di Valerij Lobanovs'kyi fu negato un rigore dopo che sugli sviluppi di un calcio d'angolo Kuznjecov anticipò di testa Basualdo, trovando l'opposizione sulla linea del braccio di Maradona.[25] L'Argentina vinse 2-0, con le reti di Troglio e Burruchaga, i sovietici, finalisti al campionato d'Europa 1988 e già sconfitti dalla Romania con lo stesso punteggio (doppietta di Lăcătuș), furono eliminati, nonostante l'ultima vittoria per 4-0 contro il già qualificato Camerun (che passò il girone da primatista e s'impose 2-1 sui rumeni), mentre il risultato di 1-1 maturato fra Argentina e Romania (all'iniziale vantaggio di Monzón rispose dopo soli cinque minuti Balint) fece qualificare entrambe alla fase ad eliminazione diretta.[39][40]

Gruppo C

La Costa Rica, all'esordio assoluto al mondiale, seppe spingersi fino agli ottavi di finale.

Il 10 giugno debuttò il Brasile, vittorioso a Torino per 2-1 sulla Svezia grazie alla doppietta di Careca (cui fece seguito il gol della bandiera messo a segno da Brolin), mentre all'esordiente Costa Rica guidata da Milutinović bastò la rete di Cayasso per avere la meglio sulla Scozia, risultato che non diede per nulla giustizia né all'atteggiamento rinunciatario della Tricolor (che di fatto segnò al primo e unico tiro nello specchio) né all'incredibile mole di occasioni create dai britannici, che per tutta la partita dovettero fare i conti con la loro poca lucidità sotto porta e gli strepitosi interventi del portiere Conejo, che tenne a galla i suoi fino al triplice fischio.[41] Ininfluente ai fini del passaggio del turno si rivelò la sconfitta di misura contro la Seleção nel match successivo (gol di Müller al 33') in virtù della rimonta per 2-1 sugli scandinavi a Genova: Ekström fu bravo a tradurre in rete una respinta centrale di Cayasso su una punizione battuta dal limite dell'area, ma nell'ultimo quarto d'ora di match i gol di Flores e Medford fissarono il punteggio sul definitivo 2-1.

Gruppo D

La Germania Ovest, già finalista nelle due precedenti edizioni del mondiale, conquistò nel 1990 il suo terzo titolo iridato; si trattò dell'ultimo successo tedesco-occidentale prima della riunificazione con l'Est avvenuta a fine anno.

A Milano la Germania Ovest ebbe vita facile sulla quotata Jugoslavia vincendo per 4-1 grazie alla rete di Völler, due di Matthäus e una di Klinsmann, chiudendo la pratica liquidando gli Emirati Arabi Uniti con un altrettanto convincente 5-1: insieme ai tedeschi passò sia la Jugoslavia che la Colombia, che agguantò la qualificazione con un gol allo scadere di Rincon contro i tedeschi.

Gruppo E

Da sinistra: il capitano uruguaiano Enzo Francescoli alle prese con il belga Stéphane Demol nella sfida di Verona vinta 3-1 dagli europei.

Nel Gruppo E il Belgio sconfisse Corea del Sud (2-0) e Uruguay (3-1), mentre proprio quest'ultimo si assicurò il passaggio del turno al 90' eliminando gli asiatici insieme a Spagna e Belgio con un perentorio colpo di testa di Daniel Fonseca. La Spagna di Luis Suárez chiuse a reti inviolate con l'Uruguay, e Rubén Sosa sbagliò un rigore per i sudamericani

Gruppo F

All'esordio i Paesi Bassi pareggiarono con l'Egitto: dopo essere passati in vantaggio con Kieft, vennero raggiunti a sette minuti dalla fine da un rigore trasformato da Abdelghani. Anche l'Eire, al debutto ai Mondiali, fermò sul pari gli inglesi: al gol di Lineker rispose nella ripresa Sheedy. Si chiusero poi sullo 0-0 gli incontri tra Inghilterra e Paesi Bassi e tra Irlanda ed Egitto, con tutte le squadre ancora a 2 punti con una partita ancora da giocare e in corsa per la qualificazione. Alla fine la spuntarono gli inglesi, che batterono 1-0 l'Egitto con un gol di Wright e passò insieme a Irlanda e Paesi Bassi, le cui posizioni in classifica furono stabilite mediante sorteggio, a favore degli irlandesi.

Fase a eliminazione diretta

Ottavi di finale

Da sinistra: Roger Milla, trascinatore del Camerun, approfitta di un clamoroso errore fuori area del portiere colombiano René Higuita e va a segnare il decisivo gol che porterà gli africani ai quarti di finale.

Il 23 giugno a Napoli si assistette alla vittoria del Camerun per 2-1 sulla Colombia, e solo dopo 105 minuti di equilibrio la gara si accese nel secondo tempo supplementare: nell'occasione fu ancora Roger Milla a timbrare lo storico accesso di una squadra africana ai quarti, con una doppietta in quattro minuti ai danni del portiere colombiano Higuita; il gol della bandiera per i sudamericani lo firmò Redín. In serata, una tripletta di Tomáš Skuhravý e un gol di Luboš Kubík consentirono alla Cecoslovacchia di battere 4-1 la Costa Rica.

Domenica 24 giugno si disputarono due gare molto attese: Brasile-Argentina nel pomeriggio, Germania Ovest-Paesi Bassi in serata. Buona parte della sfida fra le due squadre sudamericane fu caratterizzata da un assedio brasiliano: Careca, dopo due minuti, seminò mezza difesa argentina, ma fu bloccato da Goycochea; al 18' Dunga colpì il palo, al 52' fu Alemão a cogliere il montante, al 64' ancora Careca mancò il vantaggio di testa. Maradona, più volte colpito dalla difesa brasiliana, a dieci minuti dalla fine,[42] seminando gli avversari, allargò al limite dell'area per Caniggia, che dribblò anche Taffarel per segnare a porta vuota. Vinse l'Argentina per una rete a zero.

A Milano la Germania Ovest superò i Paesi Bassi. Dopo 21 minuti Völler falciò il portiere Hans van Breukelen: dall'episodio nacque un violento battibecco tra l'attaccante tedesco allora in forza alla Roma e il milanista Rijkaard: l'arbitro espulse entrambi, e all'uscita dal campo l'olandese fu colto dalle tv nell'atto di sputare addosso a Völler.[25] Al 52', su cross di Buchwald, Klinsmann segnò, centrando poi un palo alla mezz'ora della ripresa; all'82' Brehme firmò il raddoppio da fuori area. Un rigore di Koeman all'89' servì solo ad accorciare le distanze.

I Paesi Bassi di Marco van Basten (al centro), campioni d'Europa in carica, delusero le attese: superata la fase a gironi solo per ripescaggio tra le migliori terze, uscirono poi di scena agli ottavi contro i futuri iridati tedeschi.

Il giorno seguente, affermazione ai rigori dell'Irlanda sulla Romania (decisiva la parata di Bonner sul tiro di Timofte); gli irlandesi raggiunsero i quarti di finale senza mai né vincere né perdere entro i tempi regolamentari. In serata toccò all'Italia, impegnata all'Olimpico contro l'Uruguay: la gara si risolse nella ripresa a favore dei padroni di casa, grazie a un tiro di Schillaci e a un colpo di testa di Serena su punizione di Giannini.

Gli ottavi terminarono il giorno dopo. A Verona, la Jugoslavia e la Spagna si annullarono fino a un quarto d'ora dalla fine. Poi Stojković portò in vantaggio gli slavi dopo la torre di Kataneć; gli spagnoli pareggiarono immediatamente con l'attaccante Salinas, ma nei supplementari ancora Stojković fu decisivo su punizione per il 2-1 finale. A Bologna, l'Inghilterra soffrì contro il Belgio. Ma a un minuto dai rigori, fu Platt, in semirovesciata, a mandare avanti i Leoni.[42]

Quarti di finale

I quarti di finale presentarono sei squadre europee, una sudamericana e un'africana. A Firenze, l'Argentina fu opposta alla Jugoslavia. Gli slavi restarono in dieci alla mezz'ora, a causa dell'espulsione di Šabanadžović; il risultato rimase però sullo 0-0 per 120 minuti e si procedette ai rigori. Stojković colpì la traversa; Maradona si vide respingere il tiro da Tomislav Ivković. Troglio sembrò condannare la sua squadra, cogliendo il palo. Ma Goycochea, parando i rigori di Brnović e Hadžibegić, guidò i sudamericani in semifinale.[43][44]

Diego Armando Maradona si dispera dopo il suo errore ai tiri di rigore contro gli jugoslavi nei quarti; nonostante ciò, la sua Argentina passerà il turno.

L'Italia, la stessa sera, fu opposta al sorprendente Eire di Jackie Charlton. Vicini riconfermò Baggio e Schillaci in attacco. Dopo trentasette minuti ancora Schillaci, su una respinta successiva a un tiro di Donadoni, appoggiò in rete il pallone dell'uno a zero. Il risultato non cambiò più, nonostante una traversa su punizione ancora di Schillaci.[43] L'Italia passò alle semifinali. Il giorno dopo, la Germania Ovest eliminò la Cecoslovacchia. Lothar Matthäus trasformò al 25' il calcio di rigore che decise la partita, poi fu il difensore Ivan Hašek a salvare per tre volte la propria porta; l'unico pericolo per i tedeschi arrivò da una punizione di Michal Bílek e i cecoslovacchi, in dieci nel finale per l'espulsione di Ľubomír Moravčík, fecero ritorno in patria.

A Napoli fu quindi il turno del Camerun, opposto agli inglesi. Al 25' Platt schiacciò in rete un cross di Stuart Pearce; la reazione degli africani arrivò con l'ingresso di Milla, tenuto in panchina nel primo tempo, e dopo un fallo in area su di lui al 63' Kunde pareggiò su rigore; cinque minuti dopo fu Eugène Ekéké a portare in vantaggio i suoi grazie a un assist dello stesso Milla. A nove minuti dalla fine Lineker trasformò però il rigore del pari dopo il fallo di Massing; ai supplementari fece il bis dagli undici metri con il fallo di N'Kono, fissando il risultato sul 3-2.

Semifinali

Si giunse così alle semifinali: Italia-Argentina e Germania Ovest-Inghilterra. L'Italia abbandonò la sede di Roma per giungere a Napoli dove Maradona era un idolo incontrastato.[25] In campo tornò Vialli al fianco di Schillaci. Il gol arrivò al 17': su un tiro di Vialli non trattenuto da Goycochea irruppe Schillaci, abile a portare in vantaggio la sua squadra. Nel secondo tempo, al 68', un cross di Olarticoechea permise a Caniggia di realizzare di testa la rete del pareggio:[25] dopo 518 minuti terminò così l'imbattibilità di Walter Zenga. L'ingresso di Baggio (che nei supplementari sfiorò il gol su punizione) e Serena al posto di Giannini e di Vialli non smossero il punteggio dall'1-1 e si andò ai rigori. L'Argentina li segnò tutti, mentre Goycochea neutralizzò i tiri di Donadoni e Serena, sancendo un approdo in finale che a una sudamericana in Europa mancava da 32 anni (il Brasile in Svezia nel 1958).[43]

Da notare che durante i tempi supplementari l'arbitro francese Michel Vautrot si distrasse, aggiungendo ben otto minuti in più al primo tempo supplementare. In seguito l'arbitro ammise di essersi dimenticato di guardare il suo orologio.[45]

L'Inghilterra ottenne il suo miglior piazzamento dal trionfo del 1966, concludendo Italia '90 al quarto posto.

Il giorno dopo, nell'altra semifinale, a Torino, si affrontarono Germania Ovest e Inghilterra. Le due reti arrivarono al 60', quando una punizione di Brehme fu deviata in modo decisivo dall'inglese Paul Parker, e all'80', quando Lineker approfittò della confusione in area tedesca pareggiando e rinviando il verdetto ai rigori, ai quali si arrivò dopo due pali di Waddle e Buchwald. Dal dischetto sbagliarono gli inglesi Pearce e Waddle. La Germania Ovest avrebbe affrontato a Roma in finale l'Argentina. L'Inghilterra invece avrebbe incontrato a Bari i padroni di casa italiani per la finale che avrebbe stabilito il 3º e 4º posto.

Finale per il terzo posto

Nella finale per il terzo posto a Bari un'Italia rimaneggiata passò in vantaggio con Baggio al 72', calciando la palla sotto la traversa da pochi metri; fu raggiunta da Platt dieci minuti dopo su cross di Dorigo, ma vinse grazie a un rigore causato da un fallo di Parker e trasformato da Schillaci.[25] L'attaccante italiano divenne capocannoniere con 6 reti mentre Shilton, a 41 anni, pose fine alla sua carriera internazionale. L'Italia ottenne il terzo posto in assoluto, mentre l'Inghilterra, al suo miglior risultato mondiale da 24 anni a quella parte, si aggiudicò il premio fair-play e nel dopogara, sia i calciatori in campo sia i tifosi italiani e inglesi sugli spalti festeggiarono in maniera molto corretta l'epilogo del Mondiale cinque anni dopo la strage dell'Heysel.

Finale

Lo stesso argomento in dettaglio: Finale del campionato mondiale di calcio 1990.
Da sinistra: i tedeschi Lothar Matthäus e Pierre Littbarski sollevano la Coppa del Mondo appena vinta contro gli argentini.

Il giorno dopo, a Roma, furono di scena Argentina e Germania Ovest, per un replay della finale di quattro anni prima in Messico.Il pubblico italiano presente allo stadio Olimpico, condizionato dalla sconfitta in semifinale e per le antipatie che Maradona si era attirato militando nel campionato di calcio italiano con taluni atteggiamenti, fischiò l'esecuzione dell'inno nazionale argentino. L'episodio suscitò la rabbia di Maradona, che consapevole di essere ripreso ripeté due volte hijos de puta ("figli di puttana") all'indirizzo dei tifosi italiani.[46]

Sotto il profilo del gioco la partita fu deludente.[46] A inizio ripresa i tedeschi protestarono per un intervento falloso di Goycoechea su Augenthaler in area di rigore, non sanzionato.[47] L'equilibrio si ruppe a sette minuti dal termine, quando l'arbitro Edgardo Codesal Méndez concesse un calcio di rigore ai teutonici per un intervento di Sensini su Völler; questi episodi e le relative decisioni arbitrali furono oggetto di dure contestazioni da parte dei giocatori sudamericani: Maradona venne ammonito e l'Argentina rimase in nove contro 11 per l'espulsione di Dezotti dovuta alle vibranti proteste (al 65' Monzón era stato espulso per un duro intervento su Jürgen Klinsmann). Dopo una lunga interruzione, Brehme trasformò il calcio di rigore. L'assalto finale della squadra argentina, in netta inferiorità numerica, non modificò il risultato.[25]

Il mondiale italiano terminò, dunque, con la Germania Ovest campione per la terza volta e al suo ultimo atto ufficiale con tale nome; tre mesi dopo avvenne la riunificazione con la Germania Est e da quel momento la squadra (con il titolo sportivo degli occidentali) si chiamò solo Germania.

Risultati

Fase a gironi

Gruppo A

Classifica
Pos.SquadraPtGVNPGFGSDR
1. Italia6330040+4
2. Cecoslovacchia4320163+3
3. Austria2310223−1
4. Stati Uniti0300328−6
Incontri
Roma
9 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Italia 1 – 0
referto
AustriaStadio Olimpico (73 303 spett.)
Arbitro:  Wright

Firenze
10 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1
Stati Uniti 1 – 5
referto
CecoslovacchiaStadio Comunale (33 266 spett.)
Arbitro:  Röthlisberger

Roma
14 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Italia 1 – 0
referto
Stati UnitiStadio Olimpico (73 423 spett.)
Arbitro:  Codesal Méndez

Firenze
15 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1
Austria 0 – 1
referto
CecoslovacchiaStadio Comunale (38 962 spett.)
Arbitro:  Smith

Roma
19 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Italia 2 – 0
referto
CecoslovacchiaStadio Olimpico (73 303 spett.)
Arbitro:  Quiniou

Firenze
19 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Austria 2 – 1
referto
Stati UnitiStadio Comunale (34 857 spett.)
Arbitro:  Al Sharif

Gruppo B

Classifica
Pos.SquadraPtGVNPGFGSDR
1. Camerun4320135−2
2. Romania3311143+1
3. Argentina3311132+1
4. Unione Sovietica23102440
Incontri
Milano
8 giugno 1990, ore 18:00 UTC+1
Argentina 0 – 1
referto
CamerunStadio Giuseppe Meazza (74 500 spett.)
Arbitro:  Vautrot

Bari
9 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1
Unione Sovietica 0 – 2
referto
RomaniaStadio San Nicola (42 907 spett.)
Arbitro:  Cardellino

Napoli
13 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Argentina 2 – 0
referto
Unione SovieticaStadio San Paolo (55 759 spett.)
Arbitro:  Fredriksson

Bari
14 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1
Camerun 2 – 1
referto
RomaniaStadio San Nicola (38 687 spett.)
Arbitro:  Silva Arce

Napoli
18 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Argentina 1 – 1
referto
RomaniaStadio San Paolo (52 733 spett.)
Arbitro:  Silva Valente

Bari
18 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Camerun 0 – 4
referto
Unione SovieticaStadio San Nicola (37 307 spett.)
Arbitro:  Wright

Gruppo C

Classifica
Pos.SquadraPtGVNPGFGSDR
1. Brasile6330041+3
2. Costa Rica4320132+1
3. Scozia2310223−1
4. Svezia0300336−3
Incontri
Torino
10 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Brasile 2 – 1
referto
SveziaStadio delle Alpi (62 628 spett.)
Arbitro:  Lanese

Genova
11 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1
Costa Rica 1 – 0
referto
ScoziaStadio Luigi Ferraris (30 867 spett.)
Arbitro:  Loustau

Torino
16 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1
Brasile 1 – 0
referto
Costa RicaStadio delle Alpi (58 007 spett.)
Arbitro:  Jouini

Genova
16 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Svezia 1 – 2
referto
ScoziaStadio Luigi Ferraris (31 823 spett.)
Arbitro:  Maciel

Torino
20 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Brasile 1 – 0
referto
ScoziaStadio delle Alpi (62 502 spett.)
Arbitro:  Kohl

Genova
20 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Svezia 1 – 2
referto
Costa RicaStadio Luigi Ferraris (30 223 spett.)
Arbitro:  Petrović

Gruppo D

Classifica
Pos.SquadraPtGVNPGFGSDR
1. Germania Ovest53210103+7
2. Jugoslavia4320165+1
3. Colombia3311132+1
4. Emirati Arabi Uniti03003211−9
Incontri
Bologna
9 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1
Emirati Arabi Uniti 0 – 2
referto
ColombiaStadio Renato Dall'Ara (30 791 spett.)
Arbitro:  Courtney

Milano
10 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Germania Ovest 4 – 1
referto
JugoslaviaStadio Giuseppe Meazza (74 765 spett.)
Arbitro:  Mikkelsen

Bologna
14 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1
Jugoslavia 1 – 0
referto
ColombiaStadio Renato Dall'Ara (32 257 spett.)
Arbitro:  Agnolin

Milano
15 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Germania Ovest 5 – 1
referto
Emirati Arabi UnitiStadio Giuseppe Meazza (71 169 spett.)
Arbitro:  Spirin

Milano
19 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1
Germania Ovest 1 – 1
referto
ColombiaStadio Giuseppe Meazza (72 510 spett.)
Arbitro:  Snoddy

Bologna
19 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1
Jugoslavia 4 – 1
referto
Emirati Arabi UnitiStadio Renato Dall'Ara (27 833 spett.)
Arbitro:  Takada

Gruppo E

Classifica
Pos.SquadraPtGVNPGFGSDR
1. Spagna5321052+3
2. Belgio4320163+3
3. Uruguay3311123−1
4. Corea del Sud0300316−5
Incontri
Verona
12 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1
Belgio 2 – 0
referto
Corea del SudStadio Marcantonio Bentegodi (32 790 spett.)
Arbitro:  Mauro

Udine
13 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1
Uruguay 0 – 0
referto
SpagnaStadio Friuli (35 713 spett.)
Arbitro:  Kohl

Verona
17 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Belgio 3 – 1
referto
UruguayStadio Marcantonio Bentegodi (33 759 spett.)
Arbitro:  Kirschen

Udine
17 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Corea del Sud 1 – 3
referto
SpagnaStadio Friuli (32 733 spett.)
Arbitro:  Jácome Guerrero

Verona
21 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1
Belgio 1 – 2
referto
SpagnaStadio Marcantonio Bentegodi (35 950 spett.)
Arbitro:  Loustau

Udine
21 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1
Corea del Sud 0 – 1
referto
UruguayStadio Friuli (29 039 spett.)
Arbitro:  Lanese

Gruppo F

Classifica
Pos.SquadraPtGVNPGFGSDR
1. Inghilterra4312021+1
2. Irlanda[48]33030220
3. Paesi Bassi[48]33030220
4. Egitto2302112−1
Incontri
Cagliari
11 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Inghilterra 1 – 1
referto
IrlandaStadio Sant'Elia (35 238 spett.)
Arbitro:  Schmidhuber

Palermo
12 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Paesi Bassi 1 – 1
referto
EgittoStadio La Favorita (23 000 spett.)
Arbitro:  Aladrén

Cagliari
16 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Inghilterra 0 – 0
referto
Paesi BassiStadio Sant'Elia (35 267 spett.)
Arbitro:  Petrović

Palermo
17 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1
Irlanda 0 – 0
referto
EgittoStadio La Favorita (33 288 spett.)
Arbitro:  Van Langenhove

Cagliari
21 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Inghilterra 1 – 0
referto
EgittoStadio Sant'Elia (34 959 spett.)
Arbitro:  Röthlisberger

Palermo
21 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Irlanda 1 – 1
referto
Paesi BassiStadio La Favorita (33 288 spett.)
Arbitro:  Vautrot

Raffronto delle terze classificate

Pos.SquadraPtGVNPGFGSDR
1. Argentina3311132+1
2. Colombia3311132+1
3. Paesi Bassi33030220
4. Uruguay3311123-1
5. Austria2310223-1
6. Scozia2310223-1

Fase a eliminazione diretta

Tabellone

Ottavi di finaleQuarti di finaleSemifinaliFinale
1C Brasile0
3B Argentina1 Argentina (dtr)0 (3)
1E Spagna1 Jugoslavia0 (2)
2D Jugoslavia (dts)2 Argentina (dtr)1 (4)
2F Irlanda (dtr)0 (5) Italia1 (3)
2B Romania0 (4) Irlanda0
1A Italia2 Italia1
3E Uruguay0 Argentina0
2A Cecoslovacchia4 Germania Ovest1
2C Costa Rica1 Cecoslovacchia0
1D Germania Ovest2 Germania Ovest1
3F Paesi Bassi1 Germania Ovest (dtr)1 (4)Finale 3º posto
1B Camerun (dts)2 Inghilterra1 (3)
3D Colombia1 Camerun2 Italia2
1F Inghilterra (dts)1 Inghilterra (dts)3 Inghilterra1
2E Belgio0

Ottavi di finale

Napoli
23 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1
Camerun 2 – 1
(d.t.s.)
referto
ColombiaStadio San Paolo (50 026 spett.)
Arbitro:  Lanese

Bari
23 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Cecoslovacchia 4 – 1
referto
Costa RicaStadio San Nicola (47 673 spett.)
Arbitro:  Kirschen

Torino
24 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1
Brasile 0 – 1
referto
ArgentinaStadio delle Alpi (61 381 spett.)
Arbitro:  Quiniou

Milano
24 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Germania Ovest 2 – 1
referto
Paesi BassiStadio Giuseppe Meazza (74 559 spett.)
Arbitro:  Loustau

Genova
25 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1
Irlanda 0 – 0
(d.t.s.)
referto
RomaniaStadio Luigi Ferraris (31 818 spett.)
Arbitro:  Wright

Roma
25 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Italia 2 – 0
referto
UruguayStadio Olimpico (73 303 spett.)
Arbitro:  Courtney

Verona
26 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1
Spagna 1 – 2
(d.t.s.)
referto
JugoslaviaStadio Marcantonio Bentegodi (35 500 spett.)
Arbitro:  Schmidhuber

Bologna
26 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Inghilterra 1 – 0
(d.t.s.)
referto
BelgioStadio Renato Dall'Ara (34 520 spett.)
Arbitro:  Mikkelsen

Quarti di finale

Firenze
30 giugno 1990, ore 17:00 UTC+1
Argentina 0 – 0
(d.t.s.)
referto
JugoslaviaStadio Comunale (38 971 spett.)
Arbitro:  Röthlisberger

Roma
30 giugno 1990, ore 21:00 UTC+1
Irlanda 0 – 1
referto
ItaliaStadio Olimpico (73 303 spett.)
Arbitro:  Silva Valente

Milano
1º luglio 1990, ore 17:00 UTC+1
Cecoslovacchia 0 – 1
referto
Germania OvestStadio Giuseppe Meazza (73 347 spett.)
Arbitro:  Kohl

Napoli
1º luglio 1990, ore 21:00 UTC+1
Camerun 2 – 3
(d.t.s.)
referto
InghilterraStadio San Paolo (55 205 spett.)
Arbitro:  Codesal Méndez

Semifinali

Napoli
3 luglio 1990, ore 20:00 UTC+2
Argentina 1 – 1
(d.t.s.)
referto
ItaliaStadio San Paolo (59978 spett.)
Arbitro:  Vautrot

Torino
4 luglio 1990, ore 20:00 UTC+2
Germania Ovest 1 – 1
(d.t.s.)
referto
InghilterraStadio delle Alpi (62628 spett.)
Arbitro:  Wright

Finale per il terzo posto

Bari
7 luglio 1990, ore 20:00 UTC+1
Italia 2 – 1
referto
InghilterraStadio San Nicola (51 426 spett.)
Arbitro:  Quiniou

Finale

Lo stesso argomento in dettaglio: Finale del campionato mondiale di calcio 1990.
Roma
8 luglio 1990, ore 20:00 UTC+1
Argentina 0 – 1
referto
Germania OvestStadio Olimpico (73 603 spett.)
Arbitro:  Codesal Méndez

Statistiche

Classifica marcatori

Salvatore Schillaci, protagonista delle notti magiche di Italia '90, capocannoniere con 6 gol ed eletto miglior giocatore del torneo.
6 reti
5 reti
4 reti
3 reti
2 reti
1 rete

Record

Premi

[49]Miglior marcatore (Scarpa d'oro)Miglior giocatore (Pallone d'oro)Miglior giovanePremio FIFA Fair Play
Oro Salvatore Schillaci (6) Salvatore Schillaci Robert Prosinečki Inghilterra
ArgentoNon assegnato Lothar MatthäusNon assegnatoNon assegnato
BronzoNon assegnato Diego Armando MaradonaNon assegnatoNon assegnato

All-Star Team

[50]

PortiereDifensoriCentrocampistiAttaccanti
Sergio Goycochea
Luis Gabelo Conejo
Andreas Brehme
Paolo Maldini
Franco Baresi
Diego Armando Maradona
Lothar Matthäus
Dragan Stojković
Paul Gascoigne
Salvatore Schillaci
Roger Milla
Jürgen Klinsmann

Note

Bibliografia

  • Adalberto Bortolotti, I campionati mondiali, in Enciclopedia dello Sport – Calcio, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002.

Videografia

  • Federico Ferri e Federico Buffa, Storie Mondiali: Notti Magiche (1990), Sky Sport, 2014.

Altri progetti

Collegamenti esterni

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