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Vetrina

La battaglia di Waterloo (denominata inizialmente dai francesi battaglia di Mont Saint-Jean e dai prussiani battaglia di Belle-Alliance) si svolse il 18 giugno 1815 durante la guerra della Settima coalizione fra le truppe francesi guidate da Napoleone Bonaparte e gli eserciti britannici del Duca di Wellington e prussiano del feldmaresciallo Gebhard Leberecht von Blücher. Fu una delle più combattute e sanguinose battaglie delle guerre napoleoniche, nonché l'ultima battaglia di Napoleone, segnando la sua definitiva sconfitta e il conseguente esilio a Sant'Elena. La battaglia in realtà ebbe luogo nel territorio del villaggio di Mont-Saint-Jean, situato alcuni chilometri a sud della cittadina di Waterloo, nella quale si trovava il quartier generale del Duca di Wellington.

Dopo la fuga di Napoleone dall'isola d'Elba nel marzo 1815, numerosi Stati europei si unirono in un'alleanza militare dando vita alla settima coalizione, con lo scopo di sconfiggere definitivamente l'imperatore francese. Napoleone decise di attaccare di sorpresa i due eserciti che Regno Unito e Prussia avevano raggruppato in Belgio; l'imperatore sperava di raggiungere una rapida vittoria sfruttando la scarsa coesione dei suoi avversari.

Due giorni prima di Waterloo i francesi avevano sconfitto i prussiani nella battaglia di Ligny, ma Wellington, informato che Blücher era riuscito a riorganizzare il suo esercito e sembrava intenzionato a marciare in suo aiuto, prese la decisione di rischiare una battaglia contro le forze di Napoleone. Il generale britannico schierò i suoi uomini in difesa lungo la scarpata di Mont-Saint-Jean, vicino alla strada per Bruxelles, confidando nell'aiuto dei prussiani. Napoleone sferrò una serie di sanguinosi attacchi contro le linee britanniche a partire dalle ore 11:30 e nel tardo pomeriggio sembrò vicino alla vittoria, ma l'ostinata resistenza del nemico e l'arrivo in massa dei prussiani decisero alla fine la battaglia a favore dei coalizzati.

Ancora oggi nei pressi di Waterloo è ricordata la grande battaglia con una serie di monumenti, ed esiste un museo dedicato al famoso scontro. L'intera zona è un parco storico.

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Voci di qualità

La storia del palazzo Ducale di Venezia inizia in epoca medievale e continua con numerosi ampliamenti, ristrutturazioni e demolizioni volti ad adattare l'edificio alle nuove esigenze della città e in particolare alla necessità di dare una sede a quegli organi di governo che, aumentando il proprio numero, cominciarono ad affiancare il doge nell'amministrazione, privandolo di alcuni poteri e diminuendo gli spazi a sua disposizione.

Nel 810, dopo che Venezia era divenuta capitale della Serenissima prendendo il posto di Eraclea e Metamaucum, vi venne edificata la sede del doge, probabilmente nella forma di un palazzo fortificato e turrito, presto affiancato da una basilica.

Il complesso rimase sostanzialmente invariato nel suo aspetto sino al XII secolo, quando, col dogato di Sebastiano Ziani, si inaugurò un'era caratterizzata da numerose ristrutturazioni, che coinvolsero tutte e tre le ali. Nell'ala meridionale, in quella occidentale e in quella orientale i lavori iniziarono rispettivamente nel 1340, nel 1424 e nel 1483, in quest'ultimo caso in conseguenza di un incendio cui ne sarebbero seguiti altri due, che avrebbero comportato la distruzione di moltissime opere d'arte, prontamente sostituite grazie all'opera dei principali maestri veneti. Edificate le Prigioni Nuove e ristrutturato il pianterreno tra XVI e XVII secolo, il Palazzo non fu più oggetto di lavori importanti, ma piuttosto vittima di danneggiamenti che portarono all'asportazione di numerose opere d'arte.

Con l'annessione di Venezia al regno d'Italia l'edificio passò sotto la giurisdizione di quest'ultimo e divenne sede museale, funzione che continua a svolgere ospitando la sede del Museo civico di Palazzo Ducale, facente parte della Fondazione musei civici di Venezia (MUVE) e nel 2012 visitato da 1 319 527 persone.

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Lo sapevi che...

I Coreani di Sachalin (AFI: /ˌsækəˈliːn kəˈɹɪən/; in coreano: 사할린 한인?, 사할린 韓人?, Sahallin HaninLR, Sahallin Han-inMR; in russo Сахалинские корейцы?, Sachalinskie Korejcy), sono un gruppo etnico di Sachalin con cittadinanza russa, discendenti dei coreani provenienti dalle province di Gyeongsang (oggi Gyeongsang Settentrionale e Gyeongsang Meridionale) e Jeolla (oggi Jeolla Settentrionale e Jeolla Meridionale) che furono deportati durante il dominio coloniale giapponese.

Le prime migrazioni di coreani nell'isola di Sachalin avvennero attorno alla metà degli anni 1860, con un grande incremento a partire dagli anni 1910: l'isola, conosciuta allora come "prefettura di Karafuto", era nella sua parte meridionale sotto il dominio dei giapponesi, che obbligarono numerosi coreani a migrarvi per colmare la crescente richiesta di manodopera nelle miniere di carbone e nei depositi di legname. Successivamente, quando l'Armata Rossa invase Sachalin, una numerosa minoranza dei residenti coreani non ebbe modo di rimpatriare, e coloro che rimasero vissero in esilio per quattro decenni. Con la successiva dissoluzione dell'Unione Sovietica diversi paesi (quali Corea del Nord, Corea del Sud e Giappone) iniziarono a occuparsi del rimpatrio dei coreani di Sachalin.

A causa della diversa lingua e della storia dell'immigrazione, i coreani di Sachalin possono o meno identificarsi come Koryo-saram, altro gruppo etnico di origine coreana, con cui fanno parte della cosiddetta comunità subetnica dei "coreani post-sovietici", della quale rappresentano il gruppo meno popoloso.

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Ricorrenze del 23 maggio

Bob Dylan

Nati...

...e morti

In questo giorno accadde...

Ricorre oggi: la Chiesa cattolica celebra Maria Ausiliatrice e la memoria dei santi Davide I di Scozia e Vincenzo di Lerino.

 

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Dagli altri progetti

Questa settimana la voce da tradurre è:

(versione in italiano: Turlough (lago))

Non-violenza significa evitare non solo la violenza fisica esterna, ma anche la violenza interna dello spirito. Non solo rifiutati di sparare a un uomo, ma anche di odiarlo.
Martin Luther King

Un albatro urlatore (Diomedea exulans), uccello appartenente alla famiglia dei Diomedeidae, a est della penisola di Tasman, Tasmania, Australia. Essendo una specie pelagica, vive principalmente in mare. Sfruttando le correnti marine è in grado di compiere più di 500 km in un giorno. Per la nidificazione sceglie le isole Crozet, le isole del Principe Edoardo, la Georgia del Sud e le isole Sandwich meridionali, le isole Kerguelen e l'Isola Macquarie.

Giacinta
Luigi Capuana, Milano, 1889.

Santa Fe (Nuovo Messico)

È la capitale del Nuovo Messico, Stato federato del sud-ovest degli Stati Uniti. La città di Santa Fe (che significa "santa fede" in spagnolo) fu fondata dai coloni spagnoli nel 1610, rendendola la più antica capitale statale degli Stati Uniti. Lo Stato ha anche la seconda più alta percentuale di nativi americani (dopo l'Alaska), oltre al quarto più alto numero totale degli stessi (dopo California, Oklahoma, Arizona), principalmente di etnia navajo, pueblo e apache, degli Stati Uniti d'America.